Ishiba Shigeru, nell’agosto più caldo di sempre il premier giapponese resta incollato alla poltrona
- Postato il 29 agosto 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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È stato il mese d’agosto più caldo di sempre, perlomeno dal 1875 anno in cui l’Agenzia Meteorologica del Giappone ha iniziato a registrare questi dati. A conferma di una stagione estiva sopra le righe si aggiungono le rilevazioni dei precedenti mesi di giugno e luglio, che mostrano massimi record di temperatura se confrontati con gli anni precedenti. L’ultima settimana dell’ottavo mese a Tokyo è faticosamente caratterizzata da un caldo umido eccessivo, con il termometro che supera facilmente i 35 gradi. Ed è un’estate bollente pure per la classe politica nipponica, alle prese con le richieste di dimissioni rivolte al capo di governo Ishiba Shigeru il quale però resiste, e già all’inizio del mese, durante la sessione plenaria unificata della Camera Bassa e Alta dei membri del Partito Liberal Democratico, ha reiterato di non volere abbandonare la posizione e di essere deciso ad assumersi la responsabilità del Paese fino a nuove elezioni.
Sull’onda delle incertezze continuano le negoziazioni con gli Stati Uniti sui dazi, per abbassare in particolare quelli imposti alle importazioni di auto e componenti, ma il decimo viaggio previsto ieri a Washington da parte del capo negoziatore Akazawa Ryosei è stato improvvisamente cancellato “poiché è necessario definire alcuni dettagli a livello operativo”, ha dichiarato il governo. L’incontro programmato tra Akazawa e il segretario al Commercio degli Stati Uniti, Howard Lutnick, avrebbe dovuto sollecitare l’emanazione di decreti presidenziali sui termini dell’accordo, tra cui la riduzione dall’attuale 27,5% al 15% dei dazi doganali sulle importazioni di automobili provenienti dal Giappone. Ad aprile, quanto il presidente Donald Trump aveva annunciato le tariffe reciproche per Paese, l’aliquota per il Giappone era stata ridotta al 15% dal 24%, e secondo i funzionari di governo nipponici alle tariffe già esistenti al 15% o più alte, non se ne sarebbero aggiunte altre. Ma a inizio agosto l’ordine esecutivo di Trump non chiariva l’esenzione dall’accumulo dei dazi, fatto che ha spinto il governo giapponese a cercare una rapida chiarifica. In questo ennesimo viaggio per ora rimandato, Akazawa avrebbe inoltre dovuto definire un documento congiunto secondo cui il Giappone promette di aumentare gli investimenti negli Stati Uniti per un valore di 550 miliardi di dollari, grazie a investimenti e prestiti da parte di istituzioni finanziarie sostenute dal governo. Nelle prossime settimane dovrebbero giungere a un accordo.
Per Bandai Co. famosa azienda di giocattoli “pocket”, giochi di carte, dolciumi, modellini in plastica, figurine e Ichiban Kuji (lotteria dei personaggi) e molto altro, il mese che sta per concludersi è invece da record d’incassi e popolarità. Ricordate il Tamagotchi, formato da Tamago たまご uovo, e watch ウオッguardare? Ebbene la 37ma versione del pulcino virtuale, “Tamagotchi Paradise” oltre che in Giappone ha raggiunto più di 50 Paesi del mondo dalla sua uscita avvenuta a luglio: “È amato in tutto il mondo. Perché da anni permette alle persone di provare la gioia di prendersi cura dei propri animali domestici e di allevarli”, afferma Taro Tsuji, amministratore delegato e CTO di Bandai al quotidiano Asahi Shimbun.
In realtà i primi Tamagotchi hanno creato qui e là dipendenza e lacrime, perché se il giochino veniva abbandonato per un lasso di tempo più lungo del dovuto il piccolo moriva, cosa che costringeva in particolare le giovanissime fan del gioco a un’attenzione eccessiva al device, e a piccoli “traumi da separazione”. Nel tempo però gli e le acquirenti sono cresciute d’età e il boom delle recenti vendite è in larga parte da attribuire all’effetto “nostalgia” di genitori che nel passato avevano giocato con il pulcino. La signora Miyuki Nakashima, del dipartimento di pianificazione aziendale di Bandai, conferma così la tendenza: “Abbiamo ottenuto il sostegno dei ‘kidults’ (bambini-adulti), che desiderano condividere con i propri figli i giocattoli che amavano da bambini”.
Naturalmente la nuova versione ha dei plus, ad esempio consente ai dispositivi di connettersi tra loro in modo che le creaturine possano combattere, mettere su famiglia e avere figli. Oltre ai tre pulsanti standard “Tamagotchi Paradise” ne introduce uno nuovo con cui gli utenti possono osservare i loro animali domestici crescere, o ingrandire l’immagine per vederli a livello cellulare.
Il tutto per circa 38 euro, il triplo della somma a cui si vendeva il primo Tamagotchi, lanciato nel novembre del 1996.
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