Israele accusa Macron: "Crociata contro lo Stato ebraico"

  • Postato il 30 maggio 2025
  • Di Agi.it
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Israele accusa Macron: "Crociata contro lo Stato ebraico"

AGI - È scontro aperto tra Israele e il presidente francese Emmanule Macron, accusato - nero su bianco - di condurre una vera e propria "crociata contro lo Stato ebraico". L'irritazione di Tel Aviv contro il capo dell'Eliseo monta da qualche tempo: di certo non piace al governo l'idea della conferenza internazionale che la Francia presiederà il mese prossimo insieme all'Arabia Saudita presso le Nazioni Unite a New York, volta a rilanciare l'idea della soluzione dei due popoli per due Stati.

 

In quell'occasione, Parigi potrebbe riconoscere lo Stato di Palestina: ipotesi circolata e mai smentita, con Macron stesso che anche di recente ha messo l'accento su una serie di condizioni perché possa accadere, tra cui la demilitarizzazione di Hamas e la sua non partecipazione alla governance, così come il riconoscimento di Israele e la garanzia della sua sicurezza da parte della futura entità. La prospettiva di un riconoscimento, e per di più unilaterale, per il governo ultranazionalista di destra israeliano resta inaccettabile. Un tema sul quale Macron oggi è tornato a insistere, definendolo non "un semplice dovere morale, ma un'esigenza politica".

 

Da Singapore, il capo dell'Eliseo ha anche esortato i Paesi europei a inasprire la loro posizione collettiva nei confronti dello Stato ebraico, qualora quest'ultimo non rispondesse in modo adeguato alla situazione umanitaria nella Striscia. Se l'Occidente "abbandonasse Gaza" e "lasciasse che Israele faccia ciò che vuole", rischierebbe di "perdere ogni credibilità con il resto del mondo", ha sottolineato.

 

Parole che hanno scatenato la reazione del ministero degli Esteri israeliano che ha accusato Macron di essere impegnato in una "crociata contro lo Stato ebraico". "Non esiste alcun blocco umanitario, questa è una palese menzogna", si legge in una nota. "Ma invece di fare pressione sui terroristi jihadisti, Macron vuole ricompensarli dando loro uno Stato palestinese. Non c'è dubbio che la loro festa nazionale sarà il 7 ottobre", ha aggiunto il ministero, facendo riferimento al massacro che ha innescato la guerra a Gaza.

 

"Hamas, da parte sua, ha già elogiato le dichiarazioni di Macron. E sa perché", ha concluso il ministero. Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz è andato oltre e ha attaccato le intenzioni di Parigi, ironizzando durante una visita a Sa-Nur, insediamento smantellato da Israele nel 2005 e autorizzato nuovamente ieri insieme ad altre 21 colonie. Una mossa che è stata denunciata dal segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, che ha esortato Israele a "cessare tutte le attività di insediamento" in Cisgiordania che sono "illegali e un ostacolo alla pace".

 

"Questo è un messaggio chiaro a Macron e ai suoi amici: riconosceranno uno Stato palestinese sulla carta e noi costruiremo lo Stato ebraico qui sul campo. Quella carta finirà nella spazzatura della storia e Israele fiorirà e prospererà", ha affermato Katz, definendo la decisione del governo sui nuovi insediamenti un "momento storico" per il movimento dei coloni.

 

"Non minacciateci di sanzioni perché non ci metterete in ginocchio. Lo Stato di Israele non piegherà la testa di fronte alle minacce. Siamo un popolo con una lunga e gloriosa storia. Resteremo a testa alta e continueremo a guidare lo Stato di Israele su un cammino sicuro e forte, fino alla vittoria", ha aggiunto. 

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Agi.it

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