Israele fuori dal calcio, il sondaggio: “7 italiani su 10 sono d’accordo. A favore anche la maggioranza degli elettori del centrodestra”
- Postato il 1 ottobre 2025
- Calcio
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Sette italiani su dieci non vogliono che Israele partecipi alle competizioni calcistiche”. A due settimane dalla sfida in programma il 14 ottobre a Udine tra gli azzurri di Gattuso e la Nazionale di Tel Aviv, valida per le qualificazioni ai Mondiali 2026, la ong internazionale Ekō, attiva da anni in diverse battaglie di tipo sociale, dal clima ai diritti, annuncia in esclusiva al Fatto Quotidiano i risultati di un sondaggio commissionato a YouGov. Secondo la rilevazione, il 69% degli italiani sostiene la sospensione di Israele dalle competizioni calcistiche internazionali finché non rispetterà i diritti umani e il diritto internazionale. Di più: l’80% degli intervistati che ha espresso un’opinione chiede di estromettere Tel Aviv dal calcio. Una posizione che – stando al sondaggio – è condivisa anche dalla maggioranza degli elettori del centrodestra, nonostante il governo Meloni finora abbia sempre difeso la presenza di Israele nello sport.
Di fronte alle atrocità in corso a Gaza, anche nel mondo del calcio qualcosa si sta muovendo, tra presunte pressioni del Qatar e una lettera-appello firmata da Francesca Albanese e altri 7 esperti Onu che si sono rivolti direttamente a Uefa e Fifa. Eppure negli uffici di governo del pallone a livello europeo e mondiale finora si sono affrettati a smentire tutto, rassicurando Tel Aviv. Non è un mistero, però, che se si arrivasse a votare all’interno dell’Uefa su una sospensione di club e nazionale israeliana da tutte le competizioni calcistiche, come ventilato dal Times pochi giorni fa, non sarebbero molti i contrari. Da un lato, come hanno sottolineato gli esperti Onu, lo stop a Israele nel calcio è una “risposta necessaria per affrontare il genocidio in corso nei territori palestinesi occupati” ed evitare che le partite vengano “utilizzate per normalizzare le ingiustizie”. Dall’altro, c’è il precedente della Russia, estromessa immediatamente da tutte le competizioni internazionali dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022: una misura tuttora in corso.
Gli italiani ora si aspettano che venga applicato lo stesso trattamento a Israele. Almeno stando al sondaggio commissionato da Ekō, condotto online tramite il panel proprietario di YouGov Italia tra il 16 e 17 settembre. Nella domanda rivolta agli intervistati, si ricorda l’appello rivolto alla Figc dall’Associazione allenatori (AIAC) e il parallelismo con la Russia, sospesa da tutto per una decisione “politica”, ha ammesso lo stesso presidente dell’Uefa Ceferin. Per la maggioranza degli intervistati (il 69%) è giusto che anche Israele venga esclusa, almeno fino a che non si interrompa lo sterminio in corso a Gaza, mentre solo il 17% è contraria. La percentuale dei favorevoli è molto alta tra i giovani (18-24 anni) dove arriva all’85%, ma resta ampiamente sopra il 60% in tutte le fasce di età.
Soprattutto, il supporto a Israele fuori dal calcio è forte anche tra gli elettori del governo: il 60% degli elettori della Lega, il 54% degli elettori di Forza Italia e il 54% degli elettori di Fratelli d’Italia si dichiarano a favore. Lo stesso schema si ripete anche parlando di argomenti non sportivi: il 72% degli intervistati è favorevole allo stop al commercio e alle relazioni economiche con gli insediamenti illegali israeliani. Una misura che trova ampio appoggio anche nella base elettorale del centrodestra: 60% degli elettori della Lega, 63% degli elettori di Fi, 63% degli elettori FdI. La premier Giorgia Meloni all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha annunciato che l’Italia “voterà a favore di alcune delle sanzioni proposte dalla Commissione Europea contro Israele”. Ma finora sul calcio non è arrivata nessuna apertura. Sia il ministro dello Sport Andrea Abodi sia il capo della Figc Gabriele Gravina hanno ribadito che l’Italia dovrà scendere in campo contro Israele il prossimo 14 ottobre a Udine.
“Le italiane e gli italiani non vogliono che la Nazionale di calcio condivida il campo con i rappresentanti di uno stato genocida”, sostiene però Alessio Petronelli, attivista di Ekō. “Chiedono anche che Israele venga sospeso dal calcio internazionale, proprio come è successo alla Russia dopo l’invasione dell’Ucraina”, continua Petronelli. Che sottolinea un altro aspetto emerso dal sondaggio: “Non è una questione di destra o di sinistra” e “non si tratta di una richiesta da parte dell’opposizione, ma proviene dagli stessi elettori che hanno portato al potere il governo Meloni”. L’attivista di Ekō quindi conclude: “Le italiane e gli italiani vogliono che il governo e le autorità calcistiche dimostrino coerenza e coraggio“.
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