Istituzioni e studenti insieme all’Arma dei carabinieri per dire “no” alla violenza sulle donne

  • Postato il 25 novembre 2025
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  • Di Genova24
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A Palazzo Ducale un incontro per dire

Genova. Nella giornata dedicata all’eliminazione della violenza contro le donne, Palazzo Ducale ha ospitato un momento di confronto promosso dai Carabinieri e rivolto in particolare alle scuole e a studenti e studentesse del territorio.

All’iniziativa, organizzata dall’Arma per sensibilizzare i più giovani e rafforzare la cultura del rispetto, hanno partecipato la questora di Genova, Silvia Burdese, la prefetta Cinzia Torraco, l’assessora regionale Simona Ferro, la sindaca Silvia Salis, il comandante provinciale dei Carabinieri Alessandro Magro e una rappresentanza di studenti e studentesse degli istituti genovesi.

L’incontro ha ripreso i temi centrali della campagna nazionale dell’Arma: dire con fermezza “No!” a ogni forma di violenza o discriminazione, fisica o psicologica, e incoraggiare chi subisce abusi a rivolgersi alle forze dell’ordine senza esitazione.

Il ruolo dell’Arma e gli strumenti a disposizione delle vittime

Nel corso dell’evento sono state richiatamte le iniziative dedicate al contrasto della violenza di genere, come il progetto “Una stanza tutta per sé”, che ha portato all’allestimento di oltre duecento spazi riservati nelle caserme italiane, pensati per garantire ascolto protetto e maggiore tutela, e il dispositivo “Mobile Angel”, uno smartwatch che permette alle persone in pericolo di inviare allarmi immediati e di essere geolocalizzate.

Sul sito dell’Arma è attiva inoltre una sezione dedicata al Codice Rosso, con informazioni pratiche, contatti e il “Violenzametro”, un test di autovalutazione che aiuta a riconoscere i segnali di abuso.

Salis: “Molte donne vivono un terrorismo di prossimità”

“Voglio usare una parola forte, ma è necessaria – ha esordito nel suo intervento la sindaca di Genova Silvia Salis  molte donne vivono terrorismo di prossimità, qualcosa che succede a casa e da cui non riesci a liberarti a causa di messaggi emotivi che arrivano continuamente, e alla fine si inizia a pensare che sia normale vivere in questa situazione. Le violenza ha tante sfaccettature, c’è quella psicologica, quella economica, quella fisica, ed è importante saper riconoscere un modello corretto cui ispirarsi e i modelli violenti cui ribellarsi. È a questo che serve l’educazione sessuoaffettiva”.

Rivolgendosi poi ai ragazzi, la sindaca ha lanciato un appello: “Quando vedete qualcosa che non va bene, intervenite. Non accettate un certo tipo di linguaggio verso le vostre compagne, non fatelo voi e non permettete che lo facciano gli altri, spezzate questa catena, iniziate a essere diversi da quello che avete visto finora. Se volete litigare con una donna non ditele che è una p****a, come hanno fatto con me nei commenti sui social. Ditele che magari non siete d’accordo, ditele che ha sbagliato, ditele che non capisce, dite che la vedete diversamente, ma non commentate come è vestita o i suoi comportamento”.

Autore
Genova24

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