ITA in rotta verso la Germania: a Lufthansa il 90%

  • Postato il 11 settembre 2025
  • Di Panorama
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Fine di una storia italiana dai passaggi non sempre esaltanti. Lufthansa, che già detiene il 41% di Ita, si prepara a salire al 90%. L’operazione dovrebbe formalizzarsi entro la primavera.

La spesa sarebbe di 325 milioni di euro (senza contare i 100 milioni extra legati ai risultati), per un investimento complessivo che si aggira sui 900 milioni di euro. Una goccia nel mare, considerando che complessivamente lo Stato italiano ha speso 12,6 miliardi nei diversi salvataggi della compagnia aerea fin dai tempi in cui si chiamava ancora Alitalia.

Per i tedeschi, l’Italia sarà il secondo mercato dopo la Germania. E così, mentre il Bel Paese si prepara a dire addio alla sua ultima compagnia aerea di bandiera, Lufthansa rulla le sue ruote su un’Italia ormai solo un ricordo tra le nuvole.

Da cuore pulsante a storia segnata

Per Ita, nata come il cuore pulsante della speranza dopo la morte di Alitalia, la fine della storia sembra ormai segnata. Ma c’è da dire che, nonostante la brutta piega presa dalla situazione, la compagnia ha comunque contribuito in modo positivo ai risultati di Lufthansa nel secondo trimestre di quest’anno.

Un’impresa titanica per una compagnia che, per anni, ha lottato tra difficoltà finanziarie, disservizi e una flotta che sembrava più una serie di compromessi tra aeromobili che non decollano e problemi tecnici vari.

Il piano di integrazione

Non solo Lufthansa è pronta ad assorbire l’intero pacchetto, ma, a quanto pare, l’Italia sarà il secondo mercato europeo per fatturato del gruppo tedesco, con un piano di integrazione che dovrebbe essere completato entro il 2026.

La realtà, purtroppo, è che la compagnia che doveva “risorgere” dalle ceneri di Alitalia non ha mai avuto una vera identità, e ora quella poca italianità che le restava se ne va via con l’aria dei cieli europei. È come un vecchio amore che ti lascia per qualcun altro, ma tu gli fai “tanti auguri per il futuro” mentre guardi la sua nuova vita.

Il peso del passato e le reazioni sindacali

La vecchia Alitalia, con tutto il suo carico di privilegi e di sprechi, però, fa sentire ancora la sua presenza. I sindacati hanno rispolverato le loro proteste, accusando il piano di essere “troppo prudente”.

In effetti, 100 aerei nel 2030, quando la flotta attuale è già a 96, non sembrano esattamente un piano di grande crescita. E poi c’è il piccolo dettaglio della cassa integrazione, che interessa ben 1.997 lavoratori.

Dopo anni di ammortizzatori sociali e prepensionamenti molto generosi, la partita non è chiusa. Lo stop è previsto per il 31 ottobre. La richiesta di proroga e l’inserimento dei lavoratori nella nuova azienda è stata bocciata.

Non proprio il finale da “vissero felici e contenti” che ci si sarebbe aspettati. Tutto il resto? È un capitolo che si chiude, ma con un grande sciopero (o due) pronto a riaprirsi.

Autore
Panorama

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