Italia, Buffon categorico: "Mondiale obbligatorio. Spalletti una gran persona, merita un ultimo regalo"

  • Postato il 9 giugno 2025
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Lui c’era, quel 24 giugno 2014, giorno dell’ultima partita dell’Italia ad un Mondiale. Si ascoltavano ancora i cd, Instagram non aveva le stories e Iturbe alla Roma veniva considerato il grande colpo di mercato in Serie A.

Italia senza Mondiali dal 2014

Era la partita decisiva del girone D: gli Azzurri avevano battuto 2-1 l’Inghilterra con i gol di Marchisio e Balotelli, poi avevano perso 1-0 contro il Costarica. Ma contro l’Uruguay un colpo di testa di Godin mise la parola fine all’avventura: l’immagine simbolo di quella partita fu quella di Chiellini che mostrava all’arbitro i segni di un morso alla spalla, ricevuto da Luis Suarez durante le fasi di gioco. Gigi Buffon era in porta, e lo sarebbe stato anche nello sfortunato preliminare contro la Svezia quattro anni dopo, con lacrime annesse.

Italia, parla Buffon

Poi sarebbe stata la volta della Macedonia del Nord, con Supergigi ormai fuori dai giochi, e infine il crollo norvegese che ha gettato un ulteriore velo di pessimismo sulla possibilità che l’Italia partecipi ai Mondiali 2026. “Mondiali? La squadra deve farcela, perché è un obbligo. Ci sono partite nelle quali incontri avversari più o meno forti. Stasera sono convinto che si riscatterà e farà una partita di livello perché è quello che ci attendiamo”.

Buffon ringrazia Spalletti

Così il capo delegazione dell’Italia Gigi Buffon, al microfono di Sky Sport, a pochi minuti dal match con la Moldova, valido per le qualificazioni al mondiale 2026, ultima partita di Luciano Spalletti sulla panchina della nazionale italiana. “Spalletti si è concentrato solo su questa partita, siamo stati con lui anche ieri e oggi. Siamo insieme fianco a fianco e l’ha preparata nel miglior modo possibile perché il grado di preparazione è da top. E’ una gara molto importante, dalla quale dobbiamo uscire vincitori per fare l’ultimo regalo a Luciano“, ha detto poi Buffon.

Italia, Buffon fa mea culpa

Il post-Norvegia? “Penso che la squadra abbia riflettuto. Spero che i giocatori diano la risposta come la devono dare sul campo. È il luogo dove esprimono il linguaggio migliore, abbiamo una grandissima fiducia in loro. Ranieri nuovo ct? Di questa cosa sta pensando il presidente ed è giusto sia cosi. Il mio compito è stare vicino alla squadra e al mister e di fare qualcosa di buono se ne sono capace e tirare fuori il meglio da tutti, Ad oggi non penso di averlo fatto bene e mi devo concentrare su questo”.

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