Italia, Figc al bivio: dal caso Zappi alle plusvalenze dell’Udinese. Perché la qualificazione al Mondiale pesa come un macigno

  • Postato il 20 novembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Due casi che rischiano di agitare ancora di più le acque in casa FIGC. Il deferimento del presidente dell’AIA Zappi e la richiesta di rinvio a giudizio dell’Udinese per la compravendita di Mandragora preoccupano il presidente Gravina che ora spera in Gattuso e nella qualificazione al Mondiale per uscire dalla crisi.

Il deferimento del presidente Zappi

Una notizia che forse è scivolata via, in fondo alle edizioni dei giornali. In un momento in cui l’Italia aspetta di capire il suo destino in chiave Mondiale, la notizia del deferimento del presidente dell’Aia Antonio Zappi, ha avuto una risonanza decisamente più contenuta. Del resto si tratta di un’indagine molto complessa. La decisione della Procura federale guidata da Giuseppe Chine è stata quella di deferire il presidente degli arbitri italiani Antonio Zappi, eletto poco meno di un anno fa con il 73% dei consensi dopo un’indagine nata dalla segnalazione di un arbitro (Repubblica parla di un internazionale) che avrebbe riferito delle pressioni esercitate dal presidente per la riorganizzazione della Can di Serie C e Serie D con Orsato e Braschi che hanno sostituito Maurizio Ciampi e Alberto Pizzi.

I rapporti tra la Figc e il mondo arbitrale sono tesi da tempo con i fischietti che chiedono maggiore autonomia mettendo in agitazione il presidente Gravina. Ora il rischio è il commissariato dell’AIA dopo una situazione che crea molto imbarazzo.

L’inchiesta sulle plusvalenze dell’Udinese

Altra situazione che rischia di creare imbarazzo è quella che riguarda l’Udinese. Per il club bianconero è stato richiesto il rinvio a giudizio con udienza fissata per il prossimo 24 febbraio, dovranno essere presenti anche il presidente Franco Soldati e il vice Stefano Campoccia (quest’ultimo anche consigliere della Figc). Le accuse sono relative all’affare che ha portato Rolando Mandragora dalla Juventus ai friulani nel 2018 per 20 milioni di euro con il centrocampista che due anni dopo ha fatto il percorso opposto generando una plusvalenza da 3,11 milioni. Le accuse sono di falso in comunicazione sociale, dichiarazione fraudolenta ed evasione dell’Ires. Per gli inquirenti si tratta di un’operazione di diritto di riscatto che in realtà nascondeva un obbligo esercitato dalla Juve. Solo due anni dopo Mandragora passa poi alla Fiorentina per 8 milioni di euro.

Quello delle plusvalenze è un capitolo molto delicato a livello federale, la Procura in un primo momento ha archiviato tutte le accuse per le squadre coinvolte salvo fare marcia indietro e penalizzare la Juventus. Ma quello delle plusvalenze era una pratica comune a molti club con la Figc che non è mai riuscito a intervenire tempestivamente per fermare questo sistema né a punirlo dopo.

Il Mondiale come salvagente

Se queste inchieste sembrano riguardare la magistratura e la Procura federale e forse pochi lettori interessanti alla politica federale, rappresentano comunque dei problemi con cui la Figc deve fare i conti. Il presidente Gravina è nel mirino della critica da moltissimo tempo e la qualificazione ai Mondiali che passerà dai playoff sembra l’unico modo per riuscire a mettere una pezza a tutte le crisi che sono avvenute nel corso del suo mandato. Gli italiani non perdonerebbero di certo il terzo mondiale saltato.

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