Italia tra i paesi al mondo con più trapianti di organi e donatori. Record di interventi nel 2024: oltre 4mila e 600

  • Postato il 31 ottobre 2025
  • Salute
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Italia tra i primi paesi al mondo nel campo della donazione e del trapianto di organi, tessuti e cellule. Lo certifica l’ultima edizione della “Newsletter Transplant”, il rapporto annuale del Consiglio d’Europa che analizza e mette in fila le cifre dell’attività di donazione e trapianto a livello internazionale. Il nostro Paese si attesta secondo al mondo per il trapianto di fegato, dietro solo agli Stati Uniti, e settimo per il trapianto di cuore. Forte crescita, nello specifico, dei trapianti di cuore da persone con muscolo cardiaco che si è fermato come avvenuto a Bologna lo scorso febbraio. Ma sono ancora oltre 8mila gli italiani in attesa di un organo.

I dati sulla situazione nello stivale del Centro nazionale trapianti parlano poi del 2024 come di un anno record con 4.642 trapianti realizzati in totale (+3,9%), di cui 179 in urgenza nazionale (75 di fegato, 86 di cuore, 14 di polmone, 4 di rene) e anche 191 pediatrici (79 di fegato, 76 di rene, 32 di cuore, 4 di polmone). Tutto ciò dopo il calo che, invece, si era registrato nel periodo della pandemia di Covid.

L’azienda ospedaliera che ne ha effettuati di più è stata Città della Salute e della Scienza di Torino (440) dove la scorsa estate è stato effettuato un trapianto da vivente madre-figlia di 6 mesi, davanti all’ospedale di Padova (413) e all’Ismett di Palermo (276). Torino è stato anche il centro trapianti con il più alto numero di trapianti di fegato effettuati (179), mentre Padova prima in Italia per trapianti di rene (217) e polmone (41). Primato confermato per il policlinico di Bari per quanto riguarda i trapianti di cuore (73), invece per il pancreas il primo centro italiano è quello del San Raffaele di Milano (14).

Il report europeo sul 2024, certifica che l’Italia è seconda tra i grandi Paesi europei per tasso di donazione: 29,5 donatori utilizzati per ogni milione di abitanti, dietro i 48 della Spagna ma davanti a Francia (28,3), Regno Unito (19,2) e Germania (10,9). Considerando tutto il continente e includendo anche i paesi più piccoli, davanti all’Italia – oltre alla Spagna – ci sono solo Portogallo (33,5 donatori per milione di abitanti), Repubblica Ceca (32), Belgio (31,7) e Croazia (29,8). Il 2024, anno da primato, ha visto 3.165 donatori segnalati nelle rianimazioni (+2,3% sul 2023), 1.730 donatori effettivamente utilizzati (+3,6%), con un’età media di 62,6 anni.

Tra i 221 ospedali nei quali sono state effettuate le donazioni, i più attivi sono stati quello di Padova (53), il civile Maggiore di Verona (47) e il Bellaria di Bologna. Nel report viene dato ampio spazio all’attività di donazione a cuore fermo, cresciuta in un anno del 34,6%: nel 2024 i prelievi di questo tipo sono stati 284, il 16,4% del totale delle donazioni di organi. La donazione a cuore fermo in Italia segna l’incremento più importante tra i grandi Paesi europei, unica eccezione la Spagna. In lista per un trapianto, a fine 2024, c’erano ancora 8.024 pazienti, con tempi medi d’attesa di 3 anni per un trapianto di rene, 1 anno e 7 mesi per il fegato, 3 anni e 4 mesi per il cuore e 2 anni e 5 mesi per il polmone. Tempi che si riducono drasticamente per i pazienti in urgenza nazionale: in questo caso, l’attesa media è di 2 giorni per il fegato, 5-6 giorni per rene e polmone e 10-11 giorni per il cuore.

“I numeri del report europeo e quelli pubblicati dal Centro nazionale trapianti (Cnt, ndr) testimoniano l’impegno costante della Rete nazionale e il valore di una collaborazione che coinvolge istituzioni, professionisti sanitari, volontari e cittadini”, il commento del direttore generale del Cnt Giuseppe Feltrin. “I numeri del 2024, ma anche i dati preliminari del 2025 confermano la forza di un sistema che cresce nella complessità e nella capacità di risposta”, conclude Feltrin.

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