Italiani in rivolta, proposta una tassa sui cani per residenti e turisti: quanto spenderanno i proprietari

  • Postato il 27 settembre 2025
  • Economia
  • Di Blitz
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Ci sono provvedimenti capaci di dividere l’opinione pubblica e uno di questi riguarda proprio l’idea di introdurre una tassa sui cani.

Si torna a parlare di tasse ma stavolta viene colpito un argomento caro a migliaia di italiani, ovvero i propri amici a quattro zampe. Una misura che, se applicata, colpirebbe sia i residenti con animali domestici che i turisti che scelgono di viaggiare in compagnia del proprio fedele compagno.

Tra obiettivi dichiarati e critiche accese, la proposta è destinata a far discutere a lungo, diventando terreno di scontro tra esigenze pratiche e sensibilità collettive. C’è chi la considera una scelta di buon senso e chi, al contrario, la giudica ingiusta, sproporzionata e persino pericolosa per il futuro.

La nuova tassa sui cani

In Alto Adige, la giunta provinciale sta valutando un disegno di legge che introduce una tassa sui cani, sia per residenti che per turisti. La proposta, avanzata dall’assessore Luis Walcher, prevede un costo giornaliero per i viaggiatori con animali e un’imposta annuale per i proprietari che vivono sul territorio.

Italiani in rivolta, proposta una tassa sui cani per residenti e turisti
Bisognerà pagare una tassa annuale – blitzquotidiano.it

Secondo il progetto, chi porta un cane in vacanza dovrebbe pagare 1,5 euro al giorno, da sommare alla tassa di soggiorno già esistente. I residenti invece sosterrebbero un contributo di circa 100 euro all’anno, con l’obiettivo dichiarato di finanziare pulizia urbana e nuove aree dedicate agli animali.

Walcher ha definito la sporcizia di parchi e marciapiedi un problema grave, sostenendo che solo i proprietari degli animali dovrebbero farsi carico delle spese e non l’intera collettività. Un sistema simile, tra l’altro, esiste già in Austria e Germania, dove la tassa sui cani è da tempo considerata una forma di responsabilizzazione.

Il disegno di legge, se approvato, entrerebbe in vigore dal 2026 con sanzioni anche parecchio elevate, previste tra i 200 e i 600 euro. La proposta abrogherebbe però anche l’obbligo di profilazione genetica, introdotto nel 2022, che consentiva di risalire al proprietario attraverso gli escrementi non raccolti.

Come compensazione, i cittadini che avevano già sostenuto i costi del test del DNA sarebbero esentati dal pagamento della nuova tassa per due anni consecutivi. In Italia una tassa simile non esiste più dagli anni Settanta, nonostante fosse stata introdotta addirittura nel 1918 e resa obbligatoria durante il fascismo.

Secondo alcuni osservatori, il ritorno a un’imposta sui cani rappresenterebbe un passo indietro, rischiando di penalizzare soprattutto famiglie e anziani con animali domestici. Le associazioni animaliste hanno reagito duramente, c’è chi parla di scelta folle, chi la definisce miope e ingiusta, temendo un aumento degli abbandoni.

Tra chi sostiene e chi si oppone, il tema continua ad accendere gli animi, diventando terreno di scontro politico e sociale con conseguenze difficili da prevedere. Se la norma passerà, l’Alto Adige sarà la prima regione italiana a introdurre una simile misura, aprendo un precedente che potrebbe cambiare l’intero scenario nazionale.

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Autore
Blitz

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