Jannik Sinner con l'estate addosso agli Us Open in attesa di Laila Hasanovic, il cedimento umano di Anna Kalinskaya
- Postato il 2 settembre 2025
- Di Virgilio.it
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Mai come nelle ore che dividono Jannik Sinner dalla sfida azzurra contro Lorenzo Musetti, tennista tra i più eleganti del circuito e capace di dare senso al rovescio a una sola mano, si avverte ancora l’estate addosso. Quella di Flushing Meadows, New York che coincide con gli US Open, ultimo Slam di stagione che il numero 1 della classifica ATP difende come sa. Sul cemento, superficie che predilige. E in attesa che arrivi, magari, la sua compagna della quale custodisce una foto in bianco e nero sullo sfondo del suo smartphone, a quel che sembra. I social saranno anche impietosi, ma suggeriscono un trasporto affettivo che vale un dettaglio in più della dimensione umana del campione.
Laila Hasanovic – colei che viene indicata come la fidanzata di Jannik – vive una parentesi di celebrità ritrovata e forse anche inattesa, a suo dire, grazie al red carpet a Venezia per Giorgio Armani, per una prima volta che sta assumendo contorni sempre più giganteschi.
- Sinner senza Laila Hasanovic, a Venezia
- Sinner, Alcaraz e l'arrivo di Laila Hasanovic
- L'arrivo con colpo di scena
Sinner senza Laila Hasanovic, a Venezia
La collaborazione tra la modella danese e il brand è ormai cosa assodata, evidente e aggiunge un inevitabile risvolto mediatico, oltre che lavorativo alla carriera della indossatrice che da qualche mese, ormai, è vicina a Sinner. C’è chi si chiede se, dopo aver scovato la sua immagine e la dichiarazione affettiva di Jannik – innamorato, a suo dire – non sia ormai scontato il legame che li unisce e che è cosa ritenuta assodata da altri.
Di certo, Laila Hasanovic potrebbe comparire come già avvenuto in passato a Roma e manifestare apertamente l’intreccio con indizi e dettagli che potrebbero provocare effetti molteplici, in primis riaccendere i riflettori su di lei più che su Sinner che, suo malgrado, è già al centro delle indiscrezioni, dei rumors su ogni singolo aspetto della sua vita privata.
Come un anno fa, quando agli Us Open la storia con la tennista russa Anna Kalinskaya venne ufficializzata con un bacio eloquente e un abbraccio a fine partita a siglare anche un patto che, poi sappiamo, venne in parte disatteso. La loro crisi è durata qualche settimana, tra alti e bassi. E quell’alleanza di coppia è venuta meno.
A New York, Kalinskaya non poteva fare meglio contro una Iga Swiatek ritrovata, efficace e spietata e quelle lacrime che abbiamo visto sono lo sfogo della medesima ragazza che si è abbandonata in un abbraccio nel post vittoria un anno fa. Il contrasto è inevitabile e forte. Non tutto è controllo.
Anna Kalinskaya
Sinner, Alcaraz e l’arrivo di Laila Hasanovic
Stavolta Laila potrebbe essere più discreta, più concentrata sulla propria agenda e valutare se comparire o meno negli States per seguire Sinner il quale si appresta a battagliare con Lorenzo Musetti per un posto in semi, difendere dei punti importantissimi contro l’avanzata di Carlos Alcaraz sempre più motivato in questo finale di stagione a riconquistare punti utili alla causa.
Quella che lo porterebbe ad erodere il vantaggio di Jannik su di lui e a conquistare un tesoretto. Nella classifica virtuale aggiornata in tempo reale, la forbice è talmente ridotta da mettere in evidenza l’intento di Carlos e del suo team senza filtri.
- 1 – Jannik Sinner 11.480
- 2 – Carlos Alcaraz 9.590
La sfida è sempre quella, dal passo a due non ci si sottrae. Almeno per ora, visto e considerato che non c’è una personalità a livello tennistico capace di ricoprire l’ingrato compito di terzo incomodo tra l’italiano e lo spagnolo, chiamati a interpretare una rivalità nel singolare che il tennis, intrinsecamente, ha sempre alimentato ad eccezione di poche, appassionanti fasi a tre.
Sinner e Laila Hasanovic
L’arrivo con colpo di scena
Sul tappeto rosso veneziano, Laila era da sola come prevedibile a causa degli impegni imposti dal calendario a Jannik il quale difende il titolo a New York, il numero 1 e deve inoltre rispettare una fitta sequenza di appuntamenti tra sponsor e altri eventi che non includevano il Festival.
Più semplice, forse, che sia Hasanovic a prendere un volo e a recarsi negli Stati Uniti per assistere alla prova decisiva di Sinner. Sarebbe tutta una questione di tempismo. Sarebbe tutta una questione di chiudere un ciclo aperto e chiuso nel giro di 12 mesi e che sul piano affettivo ed emozionale si è rivelato assai più intenso del previsto.
Il bacio pubblico, la rottura, il caso Clostebol, la squalifica e il rientro in campo: pochi mesi come anni luce.