Jannik Sinner italiano vero, ringrazia mamma Siglinde, papà Hanspeter e Laila Hasanovic per rivendicare la sua libertà

  • Postato il 27 ottobre 2025
  • Di Virgilio.it
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Nelle dichiarazioni pronunciate, quando la cascata di coriandoli si è accomodata sul cemento indoor di Vienna a conclusione di una cerimonia in tedesco per ragioni anche comprensibili, Jannik Sinner si abbandona a ringraziamenti e a spiragli di umana ammissione dei momenti passati non sempre all’insegna della spregiudicatezza.

Sinner sa essere e comunica, in alcune circostanze, ricorrendo a espressioni più inclini alla riflessioni allontanando la narrazione dello sportivo perfetto, del freddo. I suoi genitori ci sono, anche nella domenica della finale contro Alexander Zverev, il campione che ha lottato perché potesse controllare i suoi valori in campo e somministrarsi l’insulina al bisogno. Jannik ringrazia i suoi genitori, Hanspeter seduto accanto al suo staff e Siglinde, con accanto Laila Hasanovic, più distante come ormai sua abitudine.

Sinner vincitore a Vienna, dedica ai genitori e a Laila Hasanovic

La mamma del campione altoatesino sa svelare la sua personale tensione, i suoi timori e l’apprensione allontanandosi dallo staff nel box: Vagnozzi, Cahill e gli altri con l’aggiunta di papà Hanspeter che ha abbandonato temporaneamente la loro struttura a Sesto Pusteria per raggiungere, oltre il confine, il figlio. Oggi più di ieri cerca conferme e vuole ribadirlo quanto siano importanti, Sinner.

“Ho cominciato malissimo, però con la testa sono rimasto dentro la partita”, la fa facile lui dopo aver ringraziato pubblicamente i genitori in tribuna e, per la prima volta, la fidanzata Laila: “Il vostro sostegno significa tanto per me”, le due parole per mostrare un lato umano con i suoi genitori e presentare ufficialmente la modella che frequenta da mesi come non aveva fatto neanche con Anna Kalinskaya, con la quale condivideva anche il calendario.

Laila Hasanovic e mamma Siglinde

Parigi, ATP Finals e nel mezzo la Coppa Davis

In vista di Parigi, l’ultimo Master 1000 di una stagione segnata dallo stop e dai tormenti appresi dalle vicende di Roma, della finale Roland Garros con annesso spreco di match point, il trionfo di Wimbledon e poi il cedimento contro Alcaraz, Sinner deve ricucire un rapporto. Una relazione di fiducia con il suo pubblico, che lo ha ammirato e seguito in questi anni e lo ha ricompensato.

Le Atp Finals di Torino, dove difenderà il titolo (la Coppa Davis a Bologna, non lo vedrà in campo, è noto) è alle porte. Contro il tedesco ha mostrato qualche segnale di disorientamento, ha ceduto il primo set fino alla svolta nel 2° con quel rovescio lungolinea che ha spaventata e segnato la svolta. Alla fine qualche crampo c’è stato e si notava in campo, ma è poco cosa, minimizza, scansando il ricordo recente della sua uscita di campo sorretto per il fastidio. “Ho avuto dei crampetti, niente a che vedere con la Cina: meno intensi. Fisicamente, ora, sto bene”.

Lo abbiamo visto anche insolitamente ostinato nel ricorrere a palle corte e smorzate, con qualche punto buttato via di troppo e la confessione di aver sofferto il gioco di Zverev, avversario diretto che ha superato. L’intento era quello. Perché vincere rimane una delle soddisfazioni che più lo appagano, comunque.

Sinner italiano vero

A Vienna, torneo molto importante nella corsa ad Alcaraz e che lo visto vicinissimo alla sua famiglia, ha tenuto a ribadire un concetto fondamentale che non ha voluto mancasse, replicando alle polemiche che indubbiamente ha sofferto.

La scelta di saltare Bologna non è piaciuta e ha creato una cesura tra lui e il pubblico inedita, con l’inserimento della Federtennis che qualche fastidio pare averlo avuto anche se pubblicamente è stato palesato in modo leggero, quasi lieve. “Sono italiano, mi sento italiano: a me stesso chiedo sempre tutto. Il resto, viene da sé”.

Hanspeter e Jannik Sinner

Il primo critico e il fronte dei critici

Il primo critico di Sinner è proprio Jannik, ma era evidente già. Senza cedere nulla della sua autenticità, adesso è chiamato a seguire i suoi impegni, analizzare e valutare se e come procedere per addomesticare e gestire anche questo nuovo fronte (Bruno Vespa non era il solo, ma la novità sta nell’espansione dei critici) che, nel recente passato, era debolissimo.

Le prove che lo attendono sono notevoli, da qui a dicembre quando capiremo anche meglio se e quando Cahill prenderà una nuova strada. Intanto i suoi genitori, suo fratello Mark e anche Laila Hasanovic, modella e volto di brand internazionali e sempre più richiesta, saranno presenti. Dalla sua parte.

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