Jannik Sinner, la vescica e il nemico invisibile presente anche agli Us Open che ha rischiato di condizionarlo di nuovo
- Postato il 29 agosto 2025
- Di Virgilio.it
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La ritualità dei gesti ha una sua rilevanza, seppure collocata nel mezzo di una partita degli Us Open edizione 2025. Essere Jannik Sinner significa misurarsi anche con il versante emotivo, umano, quella tempesta emotiva che lo ha in alcuni frammenti noti toccato e ha condotto a piccole manifestazioni che vanno oltre la testa, oltre la sua capacità di concentrazione (superlativa).
Anche contro Alexei Popyrin, sul finire del primo set, Jannik ha avuto paura, timore che quella piccola vescica al piede potesse condizionare la sua prestazione sportiva come per la mano. E come accaduto in precedenza, il timore che il dolore diventi insopportabile si è ripresentato.
- Sinner chiede l'ingresso del fisioterapista
- I precedenti
- Lo stop forzato agli Internazionali
- Il precedente di Miami
- Foto choc di Monte-Carlo
- Il nemico invisibile, il dolore
Sinner chiede l’ingresso del fisioterapista
Nessun medical time-out per il numero 1 al mondo, che ha chiesto l’intervento sul finire del primo set, ma la richiesta di allentare una fasciatura al piede destro dove era presente una vescica. Un problema che non ha ostacolato Sinner, il quale ha proseguito il match regolarmente, vinto in poco più di due ore.
Dopo la vescica all’anulare, un altro esempio di fastidio e di possibile motivo di preoccupazione spazzato via stavolta dalla volontà di proseguire con le dovute cautele. La prudenza è una caratteristica che fa parte del suo stile. Lo è stato per l’anulare, per il gomito che protegge con una fasciatura a cui ci siamo abituati.
Non è però la prima volta che assistiamo a una simile procedura proprio per questo motivo che Jannik reputa più rilevante, rispetto all’esposizione alla richiesta di spiegazioni, anche al giudizio. Dei media, degli addetti ai lavori, degli avversari.
I precedenti
La vescica alla mano è stato oggetto di domande e risposte nel corso di una delle conferenze più recenti, ma non l’unico episodio degno di nota. Guardando indietro, nel corso del 2° set dell’incontro a Roma contro Francisco Cerundolo (specialista sulla terra battuta) abbiamo assistito allo stop forzato imposto dal dolore avvertito da Sinner.
Il primo nemico di Jannik, innegabile, è la percezione di quel fastidio crescente, che lo accompagna da tempo immemore e che ha condizionato anche le sue prestazioni in precedenza e che a Roma, complice la fasciatura da parte del fisio intervenuto, è stato arginato. Allora come ieri ha vinto e attende il suo prossimo rivale nell’avanzata che sta effettuando agli Us Open, dove difende il titolo sulla sua superficie prediletta.
Lo stop forzato agli Internazionali
Il nemico invisibile che lo sta perseguitando anche qui a New York, dopo la terra rossa del Foro Italico oppure Miami è sempre lo stesso: il dolore. Un disturbo crescente che lo ha costretto, sul campo Centrale, ad interrompere alcuni minuti il match al terzo game del secondo set tra Sinner e Cerundolo e a chiedere il supporto del suo team per una fasciatura che arginasse quell’inconveniente di cui ha già sofferto in passato e che ha costituito una costante negli anni precedenti.
Le vesciche che Sinner ha valutato come impedimento e che hanno richiesto il supporto del fisio sono un effetto collaterale, inevitabile giocando con questa intensità e frequenza. Corretto, ma nella prestazione agonistica a questi livelli può condizionare sia sul piano fisico sia su quello mentale.
Il precedente di Miami
Jannik a Roma si è fermato pochi minuti nel totale, come d’altronde accaduto ieri a New Tork contro Popyrin, ma in precedenza questo inconveniente aveva suscitato estremo interesse e non è una novità assoluta. Proprio contro Cerundolo, durante il Miami Open del 2022, Sinner era stato costretto al ritiro a causa delle vesciche. Un incubo.
L’indiscrezione è trapelata dopo il ritiro, per fornire una spiegazione e che emerse nella tarda serata italiana che allora fece discutere e non poco.
Sinner dolorante a Miami
Foto choc di Monte-Carlo
Fu poi la volta di Monte-Carlo, aprile 2022. L’immagine del piede destro di Jannik Sinner al torneo del Principato (terra rossa) ci ha messo un attimo a fare il giro del mondo e dei social. Un frame che ha palesato lo stato incredibile del piede del campione e che ha posto seri interrogativi all’epoca sull’accaduto.
La regia internazionale, nel momento in cui l’azzurro in apertura di secondo set della partita poi vinta aveva chiesto il medical timeout (anticipato da una comunicazione del giudice di sedia alla radio), aveva centrato l’inquadratura sull’alluce martoriato dalla enorme vescica, prima che venisse nuovamente fasciato per permettergli di proseguire e vincere, poi, quell’incontro.
Il nemico invisibile, il dolore
A New York, Sinner è chiamato a difendere il titolo e a giocare. A gestire anche simili inconvenienti che ancora oggi costituiscono un incubo, un alert a cui non può sottrarsi per via del timore che questo dolore lo possa condizionare. A livello di movimento, sul piano mentale.
Come è inevitabile che sia: per spingere e fornire una prestazione al suo livello, Jannik come i suoi colleghi non può e non deve convivere con un fattore così limitante e fastidioso che incide sulla lucidità e la concentrazione. Sinner è il numero 1 del ranking e lo sta dimostrando anche nel curare ogni minimo dettaglio e presunto limite fisico, vesciche comprese.