Jenny De Nucci: il primo viaggio da sola, le Birkenstock in valigia e il sogno dell’India

  • Postato il 24 luglio 2025
  • Interviste
  • Di SiViaggia.it
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In occasione della 55ª edizione del Giffoni Film Festival, Jenny De Nucci ha presentato un progetto personale e intenso: Ti Respiro, il nuovo cortometraggio diretto dal duo JAB (Giuliano Giacomelli e Lorenzo Giovenga), presentato in anteprima come evento speciale. Protagonista assoluta, De Nucci interpreta Mila, un’attrice e influencer alle prese con un lutto devastante e una misteriosa serie di messaggi anonimi nascosti nelle scatole della pizza. Un thriller psicologico che indaga il dolore, l’isolamento e la linea sottile tra realtà e paranoia, girato in una sola location e ispirato a un’esperienza realmente vissuta dall’attrice.

Reduce dal recente successo della commedia Pensati sexy di Michela Andreozzi e del thriller Phobia di Antonio Abbate, Jenny De Nucci conferma il suo percorso artistico tra cinema e serie tv, che l’ha già vista protagonista in diversi titoli di successo come Odio il Natale e Don Matteo. Anche se il suo esordio è legato alla prima edizione del programma Il Collegio a cui ha partecipato nel 2017. In questa intervista realizzata proprio a Giffoni, ci ha raccontato il lato più personale del suo viaggio creativo: dal desiderio di andare in India con sua madre alla scelta di mostrarsi sui social senza filtri, passando per l’amore per il cibo orientale, i viaggi in solitaria e le ispirazioni che nascono da ogni luogo visitato.

De Nucci
Ufficio stampa
Jenny De Nucci

“Ti Respiro” si svolge interamente in una sola location. Quali sfide e opportunità ha comportato questa scelta narrativa?

Una sfida è stato il coordinatore del condominio che non ci voleva far girare. Lo abbiamo dovuto implorare per poter girare e ci ha detto che potevamo farlo. Un’altra sfida il fatto che avessi due gatti in casa e ho dovuto mettergli il tira graffi nel bagno. Poi non mi è mai capitato di legare il luogo nel quale vivo con quello in cui sto lavorando. Andavo a dormire con tutte le attrezzature a casa e pensavo ‘oddio un po’ ansiogena come cosa’. Dico sempre che questo cortometraggio mi ha fatto perdere 25 anni. Però è stata un’esperienza incredibile e la farei altre mille volte.

Ho letto che vorresti andare in India ma ancora non lo hai fatto, e pensi che ti cambierà la vita come esperienza. Perchè? Cosa ti immagini di provare?

Vorrei tanto andare in India perché mia mamma ci va ogni anno da quasi 15 anni. L’ho sempre vissuta tramite i suoi racconti. Mamma fa la terapista olistica e la maestra di yoga. Andarci mi farebbe avvicinare ancora di più a lei, vorrei farmi guidare da lei in una terra che conosce alla perfezione.

Tre cose che non mancano mai nella tua valigia?

Non manca mai la settimana enigmistica, un paio di Birkenstock e il mio taccuino.

Il viaggio sempre in compagnia o anche da sola?

Ho viaggiato per la prima volta da sola quest’anno, per la prima di un mio film a NYC. Potevo scegliere di partire con qualcuno ma alla fine ho fatto le valigie e sono andata. Ha influito tantissimo il fatto che conoscessi già abbastanza bene la città, ho avuto la fortuna di andarci molte volte. È stato decisivo per sbloccarmi per i miei prossimi viaggi in solitaria. Prima di febbraio per me i viaggi esistevano solo per viverli in compagnia.

Sui social ho visto che ti piace condividere momenti dei vari viaggi quasi come scatti rubati e realistici, non foto patinate “da influencer”. Come mai questa scelta?

Penso che sia perché il nostro lavoro non ci definisce come persone. Spesso mi sono sentita a disagio perché quando in alcune conversazioni veniva fuori che lavorassi anche sui social le persone mi guardavano in modo diverso. Io faccio parte di un gruppo di persone che lavorano online che non stanno così tanto dietro all’estetica del profilo social. Sul mio profilo mi vedi truccata per un evento e struccata con i brufoli perché quella è la realtà. Paradossalmente ho amiche con 2000 follower che hanno un profilo molto più curato del mio. Non mi faccio vedere patinata perché non credo di esserlo; mentirei a me stessa.

Non manca mai una foto di un cibo. Nei viaggi ti piace sperimentare le specialità locali o resti nella comfort zone?

Io sono una grandissima amante del cibo e delle culture straniere, ma soprattutto del cibo orientale. Il mio sogno culinario è girare Giappone, Cina e Corea. Quando vado a Nyc, dove non c’è proprio una cultura in ambito culinario, posso tranquillamente mangiare orientale per una settimana.

Ti Respiro Giffoni
Ufficio stampa
Ti Respiro presentato al Giffoni 2025

In quale città o Paese ti sei sentita più “ospite” e per quale motivo? E dove invece ti sei sentita come una persona del posto pur essendo la prima volta?

Mi sono quasi sempre sentita a mio agio in tutti i paesi che ho visitato, forse mi sono sentita più ospite quando sono andata in Marocco (che mi è piaciuto tantissimo) per una questione di grande differenza culturale, avevo sempre paura di sbagliare qualcosa soprattutto a livello di indumenti. Non vorrei mai passare come la turista arrogante. Un posto dove mi sono sentita subito a casa è sempre NYC.

Preferisci i viaggi lenti, alla scoperta dei luoghi, o quelli più dinamici e avventurosi?

Mi piacciono sia i viaggi che le vacanze, forse quello che c’è in mezzo è l’ideale.

Qual è stato il viaggio più improvvisato che hai fatto finora e come è andata?

Un viaggio improvvisato dal nulla che mi è piaciuto parecchio è stato quello a Lisbona con la mia amica Blu. Vivevamo nello stesso palazzo, spesso veniva a bersi una cosa da me. Bevendo questa camomilla scegliamo di partire due giorni dopo. Ci siamo divertite tanto.

Ti capita di cercare l’ispirazione per i tuoi personaggi anche attraverso le persone o le culture che
incontri in viaggio?

Certo, si prende ispirazione ovunque.

Hai una playlist o un libro che associ a un viaggio indimenticabile?

Si, la playlist di Los Angeles 2022. Stetti quasi un mese e mezzo.

Autore
SiViaggia.it