Junts per Catalunya interrompe l’accordo di governo con Sanchez. Incertezza per l’esecutivo di Madrid
- Postato il 27 ottobre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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La decisione era nell’aria, e mette a rischio la stabilità parlamentare del governo fino alla fine naturale della legislatura, nel 2027, peraltro senza che sia stata ancora approvato il documento di Bilancio dello Stato. Il direttivo del partito catalanista Junts per Catalunya, presieduto da Carles Puigdemont, riunito oggi a Perpignan, ha deciso all’unanimità di interrompere l’accordo di governo siglato due anni fa a Bruxelles per la fiducia al premier Pedro Sanchez. Lo hanno annunciato fonti di Junts, riprese dai media iberici, fra i quali l’emittente pubblica Tve, al termine della riunione, a cui hanno partecipato una cinquantina di componenti dell’organo di direzione. Le stesse fonti hanno annunciato alle 17 una conferenza stampa di Puigdemont per spiegare le motivazioni e se la decisione sarà sottoposta a referendum dei militanti del partito.
La decisione del partito indipendentista arriva dopo che la portavoce al Congresso, Miriam Nogueras, ha affermato la scorsa settimana in Aula che era “arrivato il momento del cambiamento“, additando l’esecutivo di Sanchez quale responsabile delle promesse non mantenute, come l’ufficializzazione del catalano in Europa, il trasferimento delle competenze alla Catalogna in materia di immigrazione e l’applicazione della legge di amnistia allo stesso Puigdemont, tuttora colpito da ordine di arresto in Spagna. I 7 deputati di Junts sono decisivi per la fragile maggioranza delle forze nazionaliste basche e catalane che sostiene il governo progressista di coalizione minoritario Psoe-Sumar. Nei giorni scorsi Sanchez aveva ribadito che il governo stava facendo tutto il possibile. Il ritiro del sostegno al partito di governo, che ha già avuto difficoltà a ottenere i voti di Junts in Aula, crea non poche incertezze. La maggioranza dei militanti del partito catalanista, infatti, approva la gestione di Sanchez, secondo un recente sondaggio del Cis e preferisce il leader socialista all’alternativa costituita dal leader conservatore del Partito Popular, Alberto Nunez Feijoo, e da quello dell’estrema destra Vox, Santiago Abascal. Ma il rilevamento segnala anche un rapido aumento della forza dell’ultradestra indipendentista Alianca Catalana, a spese di Junts, in Catalogna. Il Psoe ha espresso “assoluto rispetto” per la decisione di Junts. “Rispettiamo le dinamiche interne di tutti i partiti politici, Junts compreso. C’è dialogo, c’è una mano tesa, c’è negoziazione. Continueremo a dialogare perché ne vale la pena, vale la pena raggiungere accordi”, ha dichiarato Montse Mínguez, portavoce della leadership del Psoe.
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