Juve, nel mondo di Spalletti: la moglie Tamara, il fratello scomparso e la figlia Matilde per cui litigò con ADL
- Postato il 29 ottobre 2025
- Di Virgilio.it
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Calcio e natura. La Toscana al centro del mondo di Spalletti che l’ha portato fino in Russia per poi far ritorno in Italia e iniziare un nuovo viaggio tra Roma, Milano e Napoli, con ultima destinazione (ormai quasi certa) Torino, sponda Juventus. Del Lucio allenatore e ct si sa tutto, della sua vita privata un po’ meno. E, allora, proviamo a entrare nel suo universo, di cui è parte fondamentale la famiglia. La moglie Tamara, i tre figli, il fratello Marcello che non c’è più, e la tenuta di Montaione che rappresenta il suo buen retiro, il suo porto sicuro.
- Juventus, ecco il mondo di Spalletti: la moglie Tamara
- Il fratello Marcello, l'esonero con l'Inter, la dedica
- La figlia Matilde e la rottura con De Laurentiis
- La tenuta di Montaione, il rifugio di Lucio
Juventus, ecco il mondo di Spalletti: la moglie Tamara
Da oltre 30 anni insieme, Luciano e Tamara. Una vita intera trascorsa tra i campi di calcio e quelli splendidi della Toscana, dove il tecnico di Certaldo produce vino e olio. Con la moglie, nata a Carpi e conosciuta a La Spezia, il legame è sempre stato inossidabile. E, infatti, lei lo seguì anche in Russia, nel corso dell’avventura di Spalletti al timone dello Zenit San Pietroburgo.
Quattro anni – dal 2009 al 2014 – conditi da due titoli e una Supercoppa. Al di là dei successi e dell’amore dei tifosi che lo ribattezzarono affettuosamente ‘Luciano Spaghetti’, la sua storia nella città degli zar resta e resterà indelebile, perché è proprio lì che nel 2011 nacque Matilde, la più piccola dei suoi tre figli. Samuele, classe 1992, e il trentenne Federico, che ritroverà alla Juventus in qualità di talent scout, completano la famiglia Spalletti.
Il fratello Marcello, l’esonero con l’Inter, la dedica
Un terribile lutto ha segnato l’ex ct della Nazionale. Nel mese di maggio del 2019 si spense Marcello, il fratello maggiore di sette anni, che non riuscì a vincere la sua battaglia contro un tumore. Contemporaneamente arrivò anche l’esonero dall’Inter, al termine di un’annata segnata da contrasti interni ma comunque caratterizzata dalla qualificazione in Champions League.
Quando Lucio – sì, così lo chiamano gli amici di sempre – riuscì nell’impresa di riportare lo scudetto a Napoli dopo 33 anni di interminabile e spasmodica attesa, fu proprio a Marcello che dedicò il suo capolavoro più grande. E lo fece in diretta tv, con le lacrime agli occhi. “A mia figlia Matilde, alla famiglia, che è sempre lì a spingere. A tutti gli amici, a mio fratello Marcello” disse, prima di abbandonare la postazione davanti alla telecamera perché sopraffatto dalle emozioni.
La figlia Matilde e la rottura con De Laurentiis
La piccola Matilde, oggi 14enne, si è ritrovata suo malgrado al centro della rottura tra Spalletti – l’allenatore più anziano a conquistare un tricolore in Italia (a maggio 2023 aveva 64 anni e 58 giorni) – e De Laurentiis. Il presidente lo blindò tramite pec come da contratto, ma l’allenatore, che si dedicò completamente alla causa andando a vivere in una piccola stanza del centro tecnico di Castel Volturno, si sfilò sostenendo che avrebbe voluto “pettinare i capelli a Matilde. Devo allenare lei”.
Insomma, avrebbe voluto trascorrere più tempo con la famiglia. Il resto è storia: ad agosto tornò subito in pista accettando l’incarico di commissario tecnico dell’Italia. Ne conseguì una battaglia legale col patron del club che aveva riportato in cima.
La tenuta di Montaione, il rifugio di Lucio
E ritorniamo alla sua Toscana. Napoli, di cui è diventato cittadino onorario, e il Napoli, che ha immortalato sul braccio con un tatuaggio celebrativo che fa storcere il naso ai tifosi della Juventus, saranno per sempre nel cuore. Ma un conto sono le rivalità calcistiche tra tifosi, un altro la carriera, come certificato anche dalla scelta di Antonio Conte – simbolo della Signora – di allenare prima l’Inter e poi proprio il Napoli.
A Montaione, tra le colline toscane, sorge la tenuta Spalletti, un’oasi di circa 50 anni ettari in cui Luciano torna non appena può. Per rigenerarsi tra oliveti e vigneti, tra struzzi, cavalli e muli, con un laghetto popolato da anatre. Un’attività che il tecnico classe 1959 gestisce con la moglie Tamara Angeli e che racchiude in toto il suo senso della famiglia. Già, perché all’ingresso della Rimessa ci sono anche ‘Carl e Marce’, due spaventapasseri – in realtà opere d’arte realizzate da Eugenio Taccini – che sono un omaggio al papà e al fratello. Per non dimenticare, mai.