Juventus-Borussia, Tudor e il sogno possibile in Champions
- Postato il 16 settembre 2025
- Sport
- Di Libero Quotidiano
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Juventus-Borussia, Tudor e il sogno possibile in Champions
Doveva essere un tecnico ad interim, un traghettatore chiamato a portare la nave in porto (leggasi: in Champions League) in attesa di un nome più altisonante. Invece, Igor Tudor si sta prendendo la “sua” Signora pezzo dopo pezzo, partita dopo partita, vittoria dopo vittoria. Il tecnico sembrava essere l’uomo giusto nel posto sbagliato, invece anche il posto è diventato corretto con il cambio di dirigenza che, anziché cercargli un’alternativa, alla fine ha capito che la soluzione migliore era già in casa. Le tre vittorie su tre partite di questo inizio di stagione (non succedeva dal 2018/19, primo ciclo Allegri) non sono un caso ma il frutto del “rodaggio” della scorsa primavera, mesi preziosi in cui il tecnico non solo è riuscito a raddrizzare la brutta piega presa con Thiago Motta, ma ha anche soppesato la rosa e facilitato il lavoro della nuova dirigenza. Il primo merito di Tudor è stato mettere fine agli esperimenti pazzoidi della gestione precedente.
Ha aggiustato la Juventus sgangherata di Thiago Motta rendendola lineare, quasi scontata nel suo 3-4-2-1, un modulo che ha rappresentato una rottura netta con l’architettura di Giuntoli e Motta, appunto.
ROTTURA
In un momento di assenza di chiarezza dirigenziale, lui ha portato una granitica chiarezza tecnico-tattica. È per questo che il nuovo dg, Comolli, lo ha confermato. Il tentativo, pare, di arrivare a Gasperini non fa che rafforzare questa tesi: il club voleva quel tipo di impianto tattico, quello per cui Tudor aveva gettato le fondamenta. Ha pesato Koopmeiners e ha scelto di investirci ancora del tempo, si è ricreduto su Conceiçao, che dopo un’iniziale panchina è stato riscattato per fare il titolare, e ha avuto il coraggio di testare e poi scartare Savona, prendendosi la responsabilità di giudicare chi è da Juventus e chino. Per mettere ordine, ha fissato alcuni punti fermi inamovibili: Thuram e Locatelli sono i due mediani; Kelly e Gatti i centrali più adatti a una linea a tre; e, soprattutto, Yildiz agisce da trequartista a sinistra, non più relegato sulla fascia destra come con Motta. La squadra è abbastanza solida da poter permettere al Dieci di brillare, ma sempre con le dovute protezioni: «Non va a dormire pensando di assomigliare a Del Piero. Bisogna lasciarlo crescere», spiega Tudor riguardo a Yildiz, alla vigilia dell’esordio in Champions League contro il Borussia Dortmund (alle 21, diretta esclusiva Sky Sport).
GUSTO DIVERSO
Per Tudor non è l’esordio da allenatore in Champions, già affrontata con il Marsiglia nel 2022, ma questa ha un gusto diverso perché se l’è conquistata sbrogliando un finale di stagione ingarbugliato. E ora, con furbizia, alterna la “juventinità” da sfoggiare in campionato al pragmatismo per l’Europa, dove l’obiettivo è solo migliorare: «Non penso mai a dove potremmo arrivare perché questo non ti porta a pensare ai primi passi». Così tiene tutti con i piedi per terra dopo la sbornia della vittoria contro un’Inter che, a suo dire, resta «più forte del Napoli». Sarà un mantra, questo della Champions da vivere senza pretese, anche per lo stesso Napoli “degli studenti” di Conte (giovedì in casa del Manchester City), per l’Inter che spera di recuperare in Europa le buone sensazioni di questi anni (domani in casa dell’Ajax) e per l’Atalanta che deve capire se Juric è stata la scelta giusta (domani in casa del Psg campione in carica).
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