Juventus e Napoli, vittorie che salvano la Champions League
- Postato il 25 novembre 2025
- Di Panorama
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Servivano due vittorie e due vittorie sono arrivate. Juventus e Napoli rimettono in linea di galleggiamento la Champions League anche se Spalletti e Conte dovranno ancora soffrire per approdare almeno al traguardo dei playoff di febbraio. Entrambi cercavano una carezza e qualche conferma dalla notte europea e tutti e due hanno ricevuto quanto inseguito; che il livello delle avversarie di turno (Bodo Glimt e Qarabag) fosse non eccelso, poco conta.
La Juventus ha dovuto rimontare nel freddo norvegese, dove negli ultimi anni erano cadute Roma e Lazio. Hanno deciso i gol di Openda (primo in bianconero), McKennie e David nel finale, ma che spavento. Il Napoli ha sbagliato un rigore con Hojlund e temuto a lungo di essere finito su scherzi a parte contro i poco più che volonterosi azeri, ma alla fine il solito Mc Tominay ha sbrigato la pratica.
Reazione Juventus, ma che rischio per Spalletti
Nel gelo di Bodo forse è nata la Juventus di Luciano Spalletti. Un parto difficile e rischioso, perché troppo a lungo i bianconeri hanno davvero camminato sul cornicione di una clamorosa eliminazione dalla Champions League. Spalle al muro, però, lo spirito juventino è uscito e si è ribellato al destino riuscendo a far prevalare la propria superiorità.
Non tutto è stato perfetto, anzi. La scelta di fare largo turn over su un campo insidiosissimo, ad esempio, a lungo non ha pagato e ha fatto sorgere dubbi sulle strategie di Spalletti. Il tecnico aveva spiegato di voler concedere fiducia e minuti anche a quelli meno impegnati, scommessa rischiosa in una serata già da dentro o fuori.
Dopo il riposo, però, non c’è stato più spazio per la paura. La cronaca dirà che l’ingresso in campo di Yildiz ha cambiato la partita, ma non è detto sia l’unica chiave di interpretazione. Prima rete in bianconero di Openda, gol di David l’altro desaparecido, prestazione in crescendo di Miretti e, soprattutto, reazione di carattere che non si era vista ancora nemmeno dopo l’arrivo di Spalletti alla Continassa.
La vittoria non blinda la qualificazione ai playoff, ma rende tutto più semplice anche perché il calendario propone ora gli impegni casalinghi contro Pafos e Benfica da cui poter spremere i punti che servono con la trasferta nel Principato contro il Monaco come rete di salvataggio: non è molto ma è sufficiente come bilancio di una serata che faceva paura ed era iniziata nel peggiore dei modi.
Napoli sulle spalle di Mc Tominay
Il Napoli ha sbattuto contro il muro azero per oltre un’ora, concedendosi il lusso di sbagliare anche un calcio di rigore prima di trovare la via della rete. La firma sulla vittoria che dà consistenza al progetto di passaggio del turno è la solita: Scott Mc Tominay. Lo scozzese è l’anima della squadra di Conte che dopo la sosta sull’Aventino ha ricevuto dai suoi due successi casalinghi convincenti in attesa del viaggio in casa della Roma capolista.
L’emergenza ha costretto il tecnico leccese a proseguire sulla strada del tridente offensivo con due esterni larghi come Lang e Neres: scelta che ha pagato ancora, così come contro l’Atalanta, e che si candida a diventare una delle soluzioni ai mali di una squadra che per qualche settimana ha mostrato una fatica enorme nel costruire calcio e innescare i suoi attaccanti.
A quota 7 punti il Napoli può guardare al futuro con fiducia. Sulla carta esiste ancora una chance di entrare nelle prime otto della fase a girone unico perché le trasferte contro Benfica e Copenaghen non sono proibitive e possono regalare una notte da sogno con i campioni del mondo del Chelsea a fine gennaio. Portarsi avanti con i pensieri può essere, però, pericoloso: meglio concentrarsi sul presente e sul viaggio all’Olimpico in cui serve la terza e ultima controprova della rinascita.