Juventus, insulti razzisti a McKennie: la Figc non interviene, c’è il “gradimento”. Nuova bufera su Chinè
- Postato il 3 ottobre 2025
- Di Virgilio.it
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Una mossa non inedita ma che dimostra la volontà della Juventus di non cedere il passo sul tema del razzismo. Il club bianconero ha deciso di prendere l’iniziativa riguardo gli insulti razzisti subiti dal centrocampista statunitense Weston McKennie nel corso del match di campionato contro il Parma.
Il comunicato della Juventus
L’annuncio sulla decisione di vietare l’ingresso ai match all’Allianz Stadium arriva direttamente dalla Juventus con un comunicato: “Il comportamento di alcuni tifosi del Parma – si legge – ha portato il club bianconero ad applicare nei loro confronti il “Gradimento” ai sensi del Codice di Condotta. Grazie al sistema di videosorveglianza all’avanguardia in dotazione, le forze dell’ordine hanno prima individuato e poi identificato tre tifosi della squadra avversaria che, come reso noto a fine partita, si sono resi protagonisti di espressioni discriminatorie di natura razzista ai danni del calciatore bianconero Weston McKennie mentre quest’ultimo si allenava in campo al termine del match”.
Il comunicato continua: “La Juventus che condanna con forza e fermezza questo grave episodio e ogni manifestazione di razzismo, ha deciso di applicare il gradimento che prevede il divieto di accesso alle manifestazioni calcistiche organizzate dalla stessa organizzate. Non è la prima volta che la società applica le disposizione del Codice di Condotta anche ai tifosi della squadra ospite come accaduto in occasione del match tra Juventus e Roma del 2023 e tra Juventus e Torino del 2024”.
Che cosa è il gradimento
Il gradimento è un istituto del Codice di condotta che dà alla Juventus il poter discrezionale di considerare una persona “non gradita” come spettatore alle proprie manifestazioni sportive: quindi nel caso di uno tifoso che si rende protagonista di insulti, violenza o cori discriminatori. La conseguenza di questa scelta, indipendente da eventuali provvedimento delle autorità giudiziarie e sportive, è quello di vietare alla persona non gradita l’accesso allo stadio e ad altre iniziative organizzate dal club.
L’attacco alla Giustizia sportiva e a Chinè
La Juventus si muove in prima persona, un’iniziativa che è stata molto apprezzata dai suoi tifosi ma non solo. Ma una decisione in qualche modo anche “dovuta” vista la lentezza della Giustizia Sportiva che il 26 agosto scorso ha chiesto “una dettagliata relazione aggiuntiva in ordine ai fatti denunciati in ordine ai fatti denunciati, successivamente al termine dalla gara dal calciatore della Juventus, McKennie, nonché in ordine all’individuazione delle persone responsabili dei cori insultanti e discriminatori e alla collaborazione del Parma”. Dal Giudice sportivo però non è arrivata nessuna decisione scatenando una nuova bufera nei confronti del Procuratore Federale, Giuseppe Chinè, nel mirino dei tifosi bianconeri dal caso plusvalenze.