Juventus, Tudor nervoso in diretta tv: sbotta alla domanda di Diletta Leotta. Palladino e Spalletti per la successione
- Postato il 27 ottobre 2025
- Di Virgilio.it
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Ora in casa Juventus il momento si fa delicatissimo. Se prima della sfida dell’Olimpico i bianconeri avevano retto con la buona prestazione di Madrid, dopo la sconfitta contro la Lazio non si può più dire lo stesso. Terza sconfitta consecutiva tra campionato e Champions League, che arriva dopo un filotto di cinque pareggi. I bianconeri non segnano dalla partita di Champions contro il Villarreal di inizio ottobre e non vincono da un mese e mezzo, in quel rocambolesco Derby d’Italia allo Stadium. Inevitabilmente, sul banco degli imputati ci è finito, come sempre in questi casi, l’allenatore, Igor Tudor.
- Tudor sbotta in diretta tv contro la Leotta: "Non me ne frega niente del futuro"
- Lo sfogo in conferenza stampa: "Nessun passo indietro"
- Tudor è veramente a rischio esonero? I possibili sostituti
Tudor sbotta in diretta tv contro la Leotta: “Non me ne frega niente del futuro”
I numeri sono impietosi e i tifosi sono infuriati. Tudor continua a metterci la faccia davanti alle telecamere, ma il nervosismo continua a crescere intervista dopo intervista, quando in realtà servirebbe serenità e lucidità per sistemare la situazione. Lo stato d’animo, comprensibile, dell’allenatore si è visto perfettamente nell’intervista post partita ai microfoni di Dazn. Le prime domande dallo studio arrivano da Diletta Leotta. Prima prepara il terreno chiedendo chi fosse il responsabile del momento negativo della Juventus. Tudor risponde: “Mah… le responsabilità sono di tutti. Tutti siamo responsabili di questa situazione. È sempre così. Poi si gioca subito, tra due giorni siamo di nuovo in campo e ci serve una vittoria per ripartire”.
Poi, senza troppi fronzoli, la conduttrice chiede “Lei si sente sicuro?”. La parola esonero non compare mai, ma Tudor è navigato nell’ambiente, sa dove vuole andare a parare e sbotta: “Tutti mi fanno queste domande. Mi dicono se sto bene, se sono preoccupato… ma io non penso a me stesso, vivo nel presente, non me ne frega niente del mio futuro. Mi interessa zero, non c’è altra cosa a cui penso se non lavorare”.
Lo sfogo in conferenza stampa: “Nessun passo indietro”
Un episodio simile è successo in conferenza stampa poco dopo l’intervista ai microfoni di Dazn. Il nervosismo è palpabile. Prima gli viene chiesto se si aspetta un intervento della società e risponde con un secco “Domanda inutile, che c’entra in questo momento”. Poi gli viene chiesto se se la sentirebbe di fare un passo indietro nel caso in cui capisse di non riuscire a sistemare la situazione, anche qui senza mai nominare eventuali dimissioni: “I passi si fanno solo in avanti, che vuol dire passo indietro? Ho parlato con la squadra, abbiamo fatto una chiacchierata negli spogliatoi. Stavamo tutti male, delusi”. In conferenza gli era stato portato anche l’esempio del suo ex allenatore Marcello Lippi, quando disse che se fosse lui il problema farebbe tranquillamente un passo indietro. Ma Tudor ha glissato.
Tudor è veramente a rischio esonero? I possibili sostituti
Ora le voci di un possibile addio si fanno sempre più insistenti. Normali dopo che non si vince da un mese e mezzo. Ma la posizione della Juventus non cambia: sia Chiellini a Madrid che Modesto a Roma hanno confermato piena fiducia nei confronti di Tudor. Poi cambiare in questo periodo appare molto complicato dato che i bianconeri giocheranno una partita ogni tre giorni fino all’8 novembre, quando si concluderà il tour de force con il derby contro il Torino. Quindi se non si vedrebbe un cambio di marcia immediato, probabilmente il ribaltone in panchina aspetterebbe fino a novembre.
Ma chi si siederebbe al suo posto? Chi potrebbe raccogliere una situazione del genere? I nomi che circolano sono parecchi. La Juventus ci va cauta perché a libro paga c’è ancora Thiago Motta, che alcuni addirittura mettono tra i candidati per tornare. Opzione a oggi molto difficile. I possibili sostituti sarebbero Luciano Spalletti, reduce dalla deludente esperienza da ct dell’Italia, e poi un altro ex, Raffaele Palladino. Più defilato Roberto Mancini.