Kelany e l'ultima vergogna pro-Pal a Sorrento: "Ora aspettiamo la sinistra"

  • Postato il 23 dicembre 2025
  • Politica
  • Di Libero Quotidiano
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Kelany e l'ultima vergogna pro-Pal a Sorrento: "Ora aspettiamo la sinistra"

Mentre la Fiamma Olimpica di Milano-Cortina 2026 prosegue il suo viaggio celebrativo attraverso l’Italia, un episodio increscioso ha intralciato il cammino: all’arrivo della nave della Guardia Costiera a Marina Piccola, siamo a Sorrento, un piccolo gruppo di manifestanti pro-Palestina ha accolto il tedoforo con insulti e cori contro le Olimpiadi, trasformando un momento di sport e unità nazionale in una scena di gazzarra politica. 

La parlamentare di Fratelli d’Italia, Sara Kelany, non ha usato mezzi termini: “La vergogna pro-Pal non conosce limiti e mette sotto i piedi anche i valori dello sport e della solidarietà”. Secondo Kelany, i contestatori hanno trasformato l’arrivo della fiaccola in un “inutile pagliacciata”, gridando “fuori gli assassini dalle Olimpiadi” senza rendersi conto di cosa stessero criticando realmente.

A complicare la faccenda, spiega la deputata, è il fatto che la nave oggetto della protesta, la nave Visalli, è intitolata a un sottufficiale della Guardia Costiera Medaglia d’Oro al Valore, morto eroicamente nel 2020 cercando di salvare due vite in mare: “I contestatori si vergognino”, ha aggiunto Kelany, sottolineando il rispetto dovuto a chi ogni giorno salva vite umane in mare mettendo a rischio la propria. La parlamentare ha anche ironizzato sul nome dei manifestanti: “Pro-Pal, ormai solo di nome perché è chiaro che con la Palestina hanno poco o nulla a che fare”.

E ha lanciato una frecciata alla sinistra: “Aspettiamo, credo invano, che le sinistre stigmatizzino questa ulteriore vergogna dell’universo Pro-Pal”. Nessuna presa di distanza ufficiale, al momento, dai gruppi contestatori. Il viaggio della fiamma, insomma, continua tra applausi e polemiche, mentre l’episodio di Sorrento si staglia come un aneddoto simbolico di un dibattito nazionale più ampio su sport, identità e proteste politiche in eventi pubblici. Nessun grido o slogan, per fortuna, potrà abbassare la fiamma e lo spirito olimpico che porterà, tra poco più di un mese, l’Italia dello sport al centro del mondo.

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Libero Quotidiano

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