“L’83% delle vittime a Gaza sono civili”: i dati dell’Idf svelati dal Guardian. L’esercito: “Non è vero, numeri errati”

  • Postato il 21 agosto 2025
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L’83% delle persone uccise dalle forze israeliane a Gaza, cinque su sei, sono civili. Lo ha svelato un’inchiesta del quotidiano britannico The Guardian, condotta in collaborazione con i giornali online israeliani +972 Magazine e Local Call, che cita dati provenienti dalle stesse Idf, le forze armate di Tel Aviv. A maggio, infatti, un database segreto dell’intelligence militare stimava in 8.900 i combattenti di Hamas o della Jihad islamica “morti o probabilmente morti” nell’assedio della Striscia: poiché in quel momento i palestinesi uccisi erano circa 53mila, ne consegue che solo il 17% delle vittime faceva parte delle organizzazioni armate, contro l’83% di civili. Una proporzione estremamente elevata per la guerra moderna, anche rispetto a conflitti noti per le uccisioni indiscriminate come le guerre civili in Siria e Sudan.

Come reazione all’inchiesta, un portavoce dell’esercito israeliano ha sostenuto in una nota che “i dati presentati nell’articolo sono errati“, e “non riflettono i dati disponibili nei sistemi dell’Idf”, senza però dettagliare le affermazioni. “Durante la guerra vengono condotte continue valutazioni di intelligence sul numero di terroristi eliminati nella Striscia, basate su vari metodi e su ricerche incrociate provenienti da diverse fonti”, prosegue il comunicato. In passato i rappresentanti politici e i generali dello Stato ebraico avevano stimato in vari modi il numero dei guerriglieri di Hamas uccisi, arrivando a identificarlo in ventimila ma senza mai indicare dati precisi, oltre a sostenere, talvolta, che il rapporto tra civili e combattenti morti fosse di uno a uno.

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