La chicca del giorno, “Il fallimento definitivo delle cuffie con il purificatore d’aria di Dyson”

  • Postato il 24 giugno 2025
  • Cronaca
  • Di Blitz
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A distanza di circa due anni dall’emergenza Covid, Dyson nel 2022 aveva lanciato un prodotto piuttosto singolare e stravagante chiamato “Zone”. L’azienda britannica, nota soprattutto per i suoi efficientissimi aspirapolveri, aveva pensato bene, e devono averla studiata attentamente, di presentare un ibrido tra un paio di cuffie over-ear e un purificatore d’aria. L’idea era quella di vendere ai consumatori una cuffia con isolamento acustico integrata, nel più assurdo e inquietante dei modi, con una componente che andava a coprire la bocca e che in teoria avrebbe dovuto fornire aria purificata. Smaltita l’emergenza Covid, in molti fin dall’annuncio si sono chiesti a che tipo di esigenza potesse rispondere un prodotto di questo tipo, il cui prezzo di mille dollari avrebbe fatto rabbrividire anche il consumatore più scatenato.

Le critiche e la produzione interrotta

Dopo il suo annuncio, il Dyson Zone ha attirato su di sé una certa attenzione da parte degli utenti online, che fin da subito lo hanno bollato come un prodotto fin troppo stravagante. L’anno dopo, nel 2023, in molti hanno potuto finalmente mettere le mani su quell’oggetto tanto discusso e chiacchierato, fornendo il loro spietato ma giustificato punto di vista sulla questione. Com’era logico aspettarsi, il Dyson Zone ha accumulato una sfilza infinita di recensioni negative. Bocciato su più fronti, il primo progetto realizzato da Jake Dyson, il figlio del fondatore dell’azienda, è stato definito “imbarazzante” in quasi tutte le recensioni. Marques Brownlee, uno degli youtuber più famosi con oltre 20 milioni di iscritti, lo ha definito “il prodotto più stupido che abbia mai recensito”. Insomma, non proprio un bel biglietto da visita per un oggetto la cui aura di inutilità aveva già marchiato a fuoco una presentazione roboante e forse, a posteriori, un pizzico presuntuosa.

Dyson Zone
La chicca del giorno, “Il fallimento definitivo delle cuffie con il purificatore d’aria di Dyson” – Blitz Quotidiano

Date le premesse, non stupisce dunque che a distanza di soli due anni la produzione del Dyson Zone sia stata definitivamente interrotta. E pensare che il suo sviluppo, per giunta costoso oltre ogni immaginazione, aveva richiesto oltre sei anni di lavorazione. Ivan Lam di Counterpoint, con fondata spietatezza, ha dichiarato: “Zone è il risultato di sei anni di modellazione e test. Anche ipotizzando un team di 10 persone che lavora a questo progetto da sei anni, si parla di una spesa elevata. La messa a punto del suono è costosa, i test dei prototipi sono molto costosi. È difficile calcolarlo con precisione, ma sono sicuro che sarà costato decine di milioni di dollari. E il risultato è un prodotto senza fatturato, senza margine di profitto e senza visibilità”. Qualora però vogliate sperimentare le “avveniristiche tecnologie” del Dyson Zone, vi basta sapere che il prodotto è ancora disponibile presso alcuni rivenditori, alla modica cifra di 899 euro e un pizzico di amor proprio perduto.

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Autore
Blitz

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