La Cina ha aperto un nuovo fronte, l’intelligenza artificiale: prospettive e incognite

  • Postato il 21 settembre 2025
  • Economia
  • Di Blitz
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La Cina vuol camminare sulle proprie gambe. “L’authority di Internet”, si legge sul Corriere della Sera, “ha ordinato alle proprie aziende tecnologiche di interrompere gli acquisti di semiconduttori di intelligenza artificiale da Nvidia. Il nuovo prodotto americano sarebbe costoso e i cinesi credono di far meglio”.

Ovviamente gli Stati Uniti non l’hanno presa benissimo ma c’è poco da fare, il Grande Dragone è ormai un impero che gioca la sua partita senza timori o reverenze.

In un focus dedicato al 15° Piano Quinquennale della Cina (che guiderà lo sviluppo del Paese dal 2026 al 2030) il sito “China Briefing” prevede che questo Piano sarà “rivolto al miglioramento della resilienza economica” ed includerà “la diversificazione dei partner commerciali e la riduzione della dipendenza dalle importazioni di materiali critici,  l’aumento dei consumi interni e il miglioramento delle capacità nazionali nelle tecnologie chiave”.

La Cina frena gli acquisti

La Cina ha aperto un nuovo fronte, l’intelligenza artificiale: prospettive e incognite, nella foto Modi, Putin e XI

La Cina ha aperto un nuovo fronte, l’intelligenza artificiale: prospettive e incognite, nella foto Putin fra Modi e XI – Blitzquotidiano.it (foto ANSA)

L’interruzione degli acquisti di semiconduttori di intelligenza artificiale da Nvidia è una mossa che sta proprio dentro questo ragionamento.

Alcuni dati saranno utili per avere un’idea della dimensione di quel che stiamo dicendo.

“Alla fine del 2023, la Cina contava 2,92 milioni di imprese impegnate nelle industrie di base dell’economia digitale, che occupava 36,16 milioni di persone. Il valore aggiunto dell’economia digitale di Pechino ha raggiunto i 2.000 miliardi di yuan (circa 278 miliardi di dollari) nel 2024, con un aumento del 7,5% su base annua. A livello nazionale, il governo cinese mira a far sì che il valore aggiunto delle industrie di base dell’economia digitale contribuisca a oltre il 10% del PIL entro la fine del 2025. Pechino, ad esempio, ospita oltre 2.400 aziende di intelligenza artificiale” (cinainitalia.com). Numeri da far girare la testa.

Ogni progresso tecnologico, indipendentemente dal campo nel quale si realizzi, porta generalmente con sé prosperità e benessere. Ma non sempre è così: ci sono casi nei quali gli immensi benefici sono affiancati da significative conseguenze negative.

Speranze e danni

Riuscirà la Cina a limitare gli eventuali danni? Vedremo. Per adesso possiamo solo dire che l’innovazione tecnologica è il campo di battaglia più frequentato dalle due grandi super potenze.

L’avevamo già scritto. Tra Cina e Usa sarà una guerra d’argilla, che viene continuamente modellata da forze esterne ed interne e plasmata in direzioni diverse a seconda delle pressioni, delle negoziazioni e degli eventi, qualcosa che mentre si fa, diventa subito dopo qualcos’altro.

1989: Tim Berners-Lee, uno scienziato informatico britannico che lavorava al CERN, propose un progetto che sarebbe diventato il World Wide Web.

1991: viene pubblicato il primo sito web al mondo.

1993: il CERN rende il Word Wide Web pubblico, liberamente disponibile a tutti.

1993-1995: sono gli anni della diffusione dei browser grafici e l’inizio della commercializzazione. Nascono Netscape Navigator, Yahoo ed il primo sito di aste on-line eBay.

2025, è l’intelligenza artificiale l’ultimo dirompente salto in avanti nella storia dell’innovazione tecnologica.

2026, 2027, 2028, 2029… Chissà, forse il nuovo salto tecnologico arriverà proprio dalla Cina

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Autore
Blitz

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