La compagnia aerea che introduce il secondo biglietto per i passeggeri oversize

  • Postato il 25 agosto 2025
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  • Di SiViaggia.it
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Non è la prima volta che i passeggeri con una corporatura più grande si trovano a dover affrontare costi aggiuntivi per poter volare, una pratica che da anni solleva preoccupazioni di discriminazione. I gruppi per i diritti dei passeggeri ricordano infatti che la scienza ha ormai superato l’idea semplicistica dell’obesità come mera scelta individuale. L’ultima compagnia a finire al centro del dibattito è Southwest Airlines, colosso low-cost statunitense noto finora per le sue politiche considerate tra le più inclusive del settore.

Pensate che, nel 2023, un video su TikTok divenne virale grazie a un’influencer americana, che si autodefinisce “fat solo traveler”, dove raccontava come Southwest fosse l’unica compagnia aerea che permetteva di prenotare un secondo posto senza costi aggiuntivi, anche sui voli al completo.

Dal 27 gennaio 2026, l’azienda cambia registro e comincerà a richiedere a chi necessita di più spazio a bordo l’acquisto obbligatorio di un secondo biglietto, senza alcuna garanzia di rimborso. Una svolta che non solo ridisegna le regole del viaggio aereo, ma che apre interrogativi più ampi sul diritto all’accessibilità, sull’equilibrio tra esigenze economiche e inclusione e sul futuro stesso della cultura del volare.

Le nuove regole per i passeggeri con una corporatura più grande

Fino a oggi, la compagnia aerea Southwest Airlines era considerata un’eccezione nel panorama del trasporto aereo: i passeggeri con corporatura più grande potevano richiedere un secondo posto anche all’ultimo momento, in aeroporto, senza costi aggiuntivi e con la possibilità di rimborso se il volo non era al completo. Questo scenario cambierà a partire dal 27 gennaio 2026, quando il sedile aggiuntivo dovrà essere acquistato in anticipo e potrà essere rimborsato solo a determinate condizioni: che il volo non sia pieno e che i due biglietti appartengano alla stessa classe tariffaria.

Una stretta che potrebbe pesare in modo significativo, soprattutto se si considera che, secondo i dati ufficiali, circa il 74% della popolazione adulta statunitense rientra oggi nelle categorie di sovrappeso od obesità. La decisione ha immediatamente scatenato reazioni contrastanti: la National Association to Advance Fat Acceptance, organizzazione che difende i diritti delle persone con obesità, ha parlato di misura discriminatoria, sottolineando come il provvedimento non solo imponga un onere economico aggiuntivo, ma contribuisca anche a rafforzare la stigmatizzazione di una fascia già vulnerabile della popolazione.

Dall’altro lato, però, c’è chi accoglie con favore la nuova policy. Diversi sondaggi condotti negli ultimi anni mostrano infatti un’opinione pubblica divisa: circa il 46% dei viaggiatori si dichiara favorevole a tariffe maggiorate per chi supera una certa soglia di peso (130 kg per gli uomini, 100 kg per le donne), mentre il 37% ritiene giusto che l’acquisto del secondo posto sia automatico qualora non si riesca a rientrare nei confini di un singolo sedile.

Le misure adottate da altre compagnie aeree

Southwest Airlines non è l’unica compagnia aerea ad aver implementato politiche specifiche per i passeggeri con corporatura più grande. Air France, per esempio, offre un 25% di sconto sul secondo posto acquistato in cabina Economy, con esenzione da tasse aggiuntive. Il rimborso è previsto solo se il volo non è al completo e se i due biglietti appartengono alla stessa classe tariffaria.

Ryanair, invece, richiede la prenotazione anticipata di un posto aggiuntivo per motivi di spazio, identificato come “comfort seat”, mentre American Airlines richiede ai passeggeri che necessitano di più spazio di acquistare un secondo posto.

Tutte politiche che evidenziano un panorama variegato e in evoluzione, dove le compagnie aeree cercano di bilanciare esigenze economiche e diritti dei passeggeri sollevando, in molti casi, interrogativi sul futuro dell’inclusività nel trasporto aereo e sulla necessità di standard più chiari e uniformi.

Autore
SiViaggia.it

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