La corsa del governo verso il referendum sulla riforma della magistratura
- Postato il 3 novembre 2025
- Di Il Foglio
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La corsa del governo verso il referendum sulla riforma della magistratura
Lo avevano promesso, si apprestano a farlo. La maggioranza di governo non aspetterà che siano le opposizioni - attraverso i propri parlamentari o cinque consigli regionali - a chiedere il referendum sulla riforma della magistratura approvata in via definitiva giovedì scorso dal Senato. Saranno direttamente i parlamentari di FdI, Lega e Forza italia a chiedere l'indizione del referendum. Obiettivo: riuscire ad arrivare al voto sulla modifica costituzionale già a marzo. L'articolo 138 della Costituzione - che regola le modifiche della Carta - prevede infatti che se un disegno di legge di revisione costituzionale viene approvato senza la maggioranza qualificata dei 2/3 - ma dunque con maggioranza semplice - possa essere chiesta l'indizione di un referendum confermativo.
La raccolta firme tra i parlamentari
A farlo entro tre mesi possono essere "un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali". Serviranno dunque le firme di ottanta deputati e quaranta senatori. L'obiettivo è chiudere la raccolta entro mercoledì così da poter depositare le firme all'ufficio centrale per i referendum della Cassazione già giovedì. Sin dalla settimana scorsa nella sala della giunta per le elezioni di Montecitori sono apparsi i registri dove i parlamentari possono firmare per il referendum.
Il vaglio della Cassazione
Da quel momento l’Ufficio centrale per il referendum della Suprema corte avrà trenta giorni per verificare la compatibilità del disegno di legge alla Costituzione e alla legge sui referendum, la 352 del 1970.
L'indizione
Passato questo vaglio il Presidente della Repubblica può indire la consultazione per una domenica compresa tra il 50 esimo e il 70 esimo giorno dall'indizione stessa. Fino ad allora la modifica costituzionale viene di fatto sospesa. Solo dopo l'esito positivo del referendum infatti la revisione costituzionale viene promulgata dal Presidente della Repubblica e pubblicata in Gazzetta ufficiale.
Il voto
Guardando il calendario dunque ci si accorge subito che al più tardi, se questo scherma andrà a buon fine, si voterà a inizio marzo. Com'è noto il referendum confermativo non prevede un quorum, affinché il ddl diventi legge basta che la maggioranza dei votanti si esprima per il sì alla riforma.
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