La cortigiana di Landini imbarazza la sinistra, il testa-coda di Soumahoro le dà il colpo di grazia

  • Postato il 17 ottobre 2025
  • Politica
  • Di Blitz
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Dove è finito Maurizio Landini, l’uomo che qualche mese fa invocava il popolo alla rivolta sociale? Dove si nasconde oggi il sindacalista che capeggiava le manifestazioni della sinistra?

Il leader della Cgil che sognava scioperi mattina e sera anche quando gli operai non avrebbero guadagnato nulla da quelle marce, anzi avrebbero perso la paga di un giorno?

Ora, intuita l’antifona, vista la mala parata di quando dovrà lasciare la “sua creatura”, si scaglia contro chi non la pensa come lui (perfino una certa sinistra) e tuona per strappare un titolo sui giornali o per fare una comparsata in tv.

Il suo sfrenato desiderio è quello di entrare nel mondo politico, dalla porta principale s’intende: è quella che spetta al personaggio Landini. Non è facile perché molti posti sono già occupati e quelle sono poltrone che nessuno vuole abbandonare. Quindi, bisogna andare alla ricerca di un “quid” che faccia chiasso.

Meloni cortigiana o alla corte?

La cortigiana di Landini imbarazza la sinistra, il testa-coda di Soumahoro le dà il colpo di grazia , nella foto meloni e Giorgetti
La cortigiana di Landini imbarazza la sinistra, il testa-coda di Soumahoro le dà il colpo di grazia -Blitzquotidiano.it (foto ANSA)

Con chi prendersela se non con il governo e, in particolare, con chi guida l’esecutivo? Giorgia Meloni diventa l’obiettivo.

Eccolo, dunque, il nostro imbracciare il fucile, premere il grillletto e sparare. Per carità, non con una pallottola che spesso fa meno male di una parola o di un insulto. Chi è la premier? “Una cortigiana di Trump” (sic). Lo stesso conduttore del programma che lo ha invitato arretra dinanzi a quella frase, non sa che cosa dire, come comportarsi.

È difficile farlo quando si ha davanti un uomo che hai sempre considerato un idolo. Che cosa significa alla lettera cortigiana? Sfogliamo l’Oxford Languages che non può essere considerato di parte.

Testuale: “Una donna di facili costumi, etera, prostituta”. Per essere ancora più chiari una p….. o una m……, scegliete voi.

È questo il signore che un domani vorrebbe sedersi sugli scranni di Montecitorio o di Palazzo Madama? Allora faranno bene i suoi compagni, i fedelissimi di sempre ad acquistargli un opuscolo nel quale si spiega che cosa significa “politically correct”.

Meloni contro Landini e i progressisti

“Sono i progressisti che fanno la morale sulle donne e poi ti danno della prostituta”, si limita a dire la premier senza aggiungere altro. Tanto al silenzio sull’accaduto ci pensano i giornali che vorrebbero la Meloni sulla graticola, lontana dai riflettori e dal successo che sta mietendo in Europa e oltre Oceano (sarebbe Trump, secondo Landini, il personaggio di cui la premier sarebbe la cortigiana).

“È solo un giudizio politico”, si affretta ad aggiungere il leader della Cgil, ma la pezza è peggio del buco. Meglio cambiare argomento, lo comprende anche chi conduce il talk show in tv. A quale rete appartenga lo facciamo indovinare a quanti leggono questo modesto scritto.

Giuseppe Conte, Chiara Appendino, Elly Schlein sono in tutt’altre faccende affaccendati per occuparsi di simili quisquillie. Il campo largo, la frattura che serpeggia fra i pentastellati, la paura della segretaria del Pd di perdere un alleato  come il presidente dei 5Stelle (lo sarà davvero un alleato?)

Torniamo ad occuparci di politica del “Meloni money”, come definisce qualcuno la manovra su cui la maggioranza ha trovato la quadra. Il rebus riguardava soprattutto la tassa sui super profitti delle banche. In primo luogo Antonio Tajani e la sua Forza Italia non ne volevano sapere. Poi, dopo una lunga e forse travagliata discussione, si è trovato l’accordo. In tre anni gli istituti di credito dovranno dare al governo una somma che si aggira sugli undici miliardi di euro. Serviranno per aumentare le buste paga, per la sanità, la scuola, le imprese. “Un miracolo”, lo definisce il ministro Giancarlo Giorgetti che ha varato un progetto di 18 miliardi di euro. Speriamo lo sia davvero.

C’è una novità che non bisogna passare sotto silenzio. Viene da Montecitorio ed il protagonista del fatto si chiama Aboubakar Soumahoro. Lo ricordate? Il parlamentare con le galosce che con il pugno chiuso, difendeva a spada tratta i migranti come lui?

Ora, il deputato della Repubblica Italiana voluto da Fratoianni e Bonelli ha cambiato idea: “Meglio se ne tornino a casa”, sostiene. E lui? No, un comodo posto in Parlamento non si lascia così facilmente. lo stipendio alla fine del mese conta, eccome se conta!

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Blitz

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