La discarica abusiva del Gazzo continua a “crescere”. L’appello dei cittadini: “Bisogna proteggere il territorio”

  • Postato il 6 agosto 2025
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  • Di Genova24
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Discarica abusiva Gazzo
Genova.  Le prime segnalazioni sono state inviate a inizio luglio, ma da allora nulla si è mosso se non ancora i rami delle piante e degli alberi schiacciati dai nuovi scarichi notturni. Stiamo parlando della discarica abusiva sorta in un questi mesi sulle pendici del monte Gazzo, a Sestri Ponente, dopo la strada si inerpica sul rilievo attraversando il bosco che fa da cornice all’altura. Cornice e camouflage per chi, in barba alla civiltà e alle leggi, approfitta del buio per liberarsi di rifiuti, detriti e rottami.
Ma non tutti restano in silenzio di fronte a questo scempio. I residenti della zona e gli amanti di quei luoghi così significativi per il territorio, infatti, hanno documentato questa situazione, chiedendo alle istituzioni un intervento sia per quanto riguarda la rimozione, sia per il controllo dell’area. “Va avanti da inizio luglio, quando abbiamo fatto partire le prime segnalazioni – ci scrive una cittadina fornendoci le foto di zona – sul posto però non è successo nulla, anzi, la situazione è peggiorata. Nelle settimane successive si sono registrati nuovi abbandoni“.
“Un’area naturalistica frequentata da famiglie, bambini, escursionisti, animali e oggi trasformata in una discarica a cielo aperto – osserva – abbiamo fatto la segnalazione tramite il servizio SegnalaCi, e pare essere stata presa in carico. Ma quanto bisogna aspettare? E’ estate e ci sono le ferie di mezzo, ma non ci mettiamo il cuore in pace perché ogni giorno che passa il costo ambientale aumenta. Vorremmo che proteggere il territorio e tutelare le attività locali diventasse una priorità”.
Da Amiu – contattati da Genova24 – confermano la presa in carico ma sottolineano i tempi tecnici: l’intervento dovrà in primo luogo “caratterizzare” i rifiuti che potrebbero infatti contenere amianto, per poi procedere con i relativi protocolli del caso. Per fare ciò si deve concludere il passaggio agli uffici ambiente del Comune di Genova che autorizzi un intervento fuori dal contratto di servizio. Da qui l’attesa.
Il rammarico di chi vive quei luoghi è che, appunto, dopo i primi sacchetti lanciati tra gli alberi, sono seguiti altri scarichi, come nel più classico dei paradossi del “vetro rotto”:  “Qualcuno ha visto che si poteva fare e ha continuato a farlo – conclude – forse un presidio del territorio e un intervento più immediato avrebbe interrotto questa escalation, e magari scoperto i responsabili”.
Autore
Genova24

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