“La donna era nascosta nel bagno di un hotel di lusso a pochi metri da Harry. Questa volta è andata bene, ma non si può continuare a contare sulla fortuna”: i retroscena sulla stalker
- Postato il 9 ottobre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Era nascosta nel bagno di un hotel di lusso, a pochi metri dalla sala dove il principe Harry stava per entrare per partecipare ai WellChild Awards, la cerimonia londinese dedicata ai bambini gravemente malati di cui il duca di Sussex è patron da anni. Quando la sicurezza l’ha trovata, venti minuti prima dell’arrivo del principe, la donna stava mormorando frasi sconnesse su di lui. Il tutto è accaduto l’8 settembre al Royal Lancaster Hotel, nel cuore di West London. La donna — di cui non è stata diffusa l’identità — è stata fermata e allontanata immediatamente, ma la vicenda non si è chiusa lì e ora i giornali britannici rivelano nuovi retroscena.
I due incontri ravvicinati con il principe
Appena due giorni dopo, la stessa persona è stata riconosciuta da un membro dello staff del principe mentre cercava di avvicinarsi di nuovo a Harry, questa volta all’Imperial College, sede del Centre for Blast Injury Studies, dove il duca era atteso per un evento dedicato ai veterani di guerra e ai militari feriti in servizio.
Secondo il Telegraph, la stalker sarebbe riuscita ad arrivare “a pochi metri” dal principe prima di essere bloccata con prontezza da un dipendente che le ha fisicamente impedito di proseguire. Nessun agente di polizia era presente: a gestire l’emergenza sono stati due membri dello staff privato di Harry. Un episodio che — raccontano fonti di sicurezza — avrebbe potuto avere conseguenze molto più gravi: “Questa volta è andata bene, ma non si può continuare a contare sulla fortuna”, ha dichiarato un addetto alla sicurezza al Sun.
Una presenza ossessiva
La donna, che secondo la stampa britannica soffrirebbe di problemi di salute mentale, è già nota alle autorità e rientra nella categoria dei cosiddetti fixated individuals, persone che sviluppano un’ossessione per personaggi pubblici. Un’agenzia di intelligence privata, incaricata dal team di sicurezza personale del duca, la tiene sotto osservazione da tempo. Si ritiene che abbia seguito la coppia in più Paesi, fino alla Nigeria, dove Harry e Meghan Markle si erano recati nel 2023 per un viaggio di beneficenza. La sua comparsa ripetuta in due eventi pubblici a Londra, a distanza di pochi giorni, ha riportato al centro dell’attenzione un tema che Harry denuncia da anni: la vulnerabilità della sua sicurezza personale nel Regno Unito.
L’assenza di scorta pubblica e la battaglia legale
Dal 2020, quando i Sussex hanno rinunciato al ruolo di membri senior della famiglia reale e si sono trasferiti in California, Harry non gode più della protezione finanziata dallo Stato britannico. Il comitato governativo RAVEC (Royal and VIP Executive Committee) ha stabilito che la sua sicurezza venga valutata di volta in volta, come per altri dignitari in visita. Il principe ha fatto ricorso contro la decisione, sostenendo che la sua vita e quella della sua famiglia fossero “in pericolo”, ma la Corte d’Appello di Londra ha respinto il suo appello lo scorso maggio. I giudici hanno riconosciuto le sue “preoccupazioni sincere e comprensibili”, ma hanno chiarito che “non si traducono in un diritto legale a una protezione permanente”. Oggi Harry si affida a un servizio di sicurezza privato, ma gli agenti non hanno gli stessi poteri o accesso alle informazioni delle forze di polizia.
Gli episodi dell’8 e del 10 settembre hanno acceso il dibattito nel Regno Unito: fonti vicine al principe, citate dal Telegraph, parlano di “un senso di colpa enorme” per il rischio a cui espone chi gli è vicino ogni volta che rientra in patria. Secondo un esperto di sicurezza intervistato dal Daily Mail, “ciò che preoccupa non è solo la vulnerabilità di Harry, ma il precedente: che il figlio del re e quinto in linea di successione sia costretto a contare sul caso per la propria incolumità”. La Home Office, finora, non ha annunciato modifiche alla politica di sicurezza, ma dopo l’ultimo episodio, anche ambienti interni alla Royal Family avrebbero espresso imbarazzo per la gestione “a discrezione” della protezione dell’ex ufficiale dell’esercito, già impegnato in missioni in Afghanistan.
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