La Fials scrive all’Asl 3 sulla sospensione delle terapie con metadone nel fine settimana al Celesia e sull’appalto di Pratozanino
- Postato il 21 maggio 2025
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- Di Genova24
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Genova. La Fials scrive due lettere all’Asl 3 contestando la decisione di chiudere nel fine settimana il servizio del Serd del Celesia per la somministrazione del metadone e l’appalto di Pratozanino.
Stop al servizio Serd nel fine settimana
L’organizzazione sindacale è venuta a conoscenza della volontà aziendale di sospendere/chiudere, nelle giornate di sabato e domenica, la somministrazione della terapia sostitutiva da dipendenze (metadone), chiudendo (sembra dal prossimo 30 giugno), il servizio del Serd – Distretto 10 Celesia che, secondo quanto risulta alla FIasl, sarebbe l’unica struttura aperta e in servizio a livello cittadino nelle giornate citate (prefestivi e festivi).
Questa scelta sarebbe obbligata, sembra, dalla mancanza di personale medico.
“È una scelta che non condividiamo e che contestiamo − si legge nella nota firmata dalla segreteria e dai delegati rsu Mario Iannuzzi e Valerio Testa − ricordiamo che in tutti i Serd sono presenti dei minimi assistenziali in caso di sciopero e che, fino ad oggi, per legge i Serd sono tenuti a garantire il servizio di assistenza per l’utenza tossicodipendente da garantire, per ovvi motivi, anche nelle giornate festive. In caso di sciopero siamo obbligati a garantire il servizio mentre invece nei festivi e prefestivi (due giorni di seguito), si può chiudere e negare il servizio all’utenza? La direzione aziendale e l’assessorato possono spiegarci questa evidente contraddizione. E possono spiegare alla città per quale motivo si arriva a misure così drastiche? Se ne sono soppesate le possibili conseguenze in città? Si sono adeguatamente vagliate tutte le possibili alternative? E se il Serd chiude nei prefestivi e festivi a chi si rivolgerà l’utenza? Ai pronto soccorso che sono già oberati? Agli Spdc che solo una visione scellerata e miope – in Regione e in azienda – esclude dalla rete di emergenza negando che esista una emergenza psichiatrica? Per quanto esposto chiediamo un incontro urgente con la direzione aziendale”.
Appalto Oss Pratozanino
Con la comunicazione del 13 maggio 2025 la direzione aziendale ha reso noto di volere procedere all’appalto del servizio Oss nella struttura di Pratozanino (Cogoleto – Dsmd – disabili – Salute mentale).
“Come Fials – ribadiscono Testa e Iannuzzi − siamo assolutamente contrari a questo come a tutti gli appalti e da tempo sosteniamo la necessità di reinternalizzare i servizi appaltati a partire dai servizi di assistenza alla persona. Ma dobbiamo constatare che, al di là delle ricorrenti dichiarazioni, non esiste una vera volontà delle Organizzazioni sindacali maggioritarie e confederali, di opporsi alle politiche di appalto dei servizi pubblici e tanto meno di chiederne l’internalizzzazione. Spesso subentrano cooperative o finte cooperative alcune delle quali molto legati agli ambienti politici che, da destra a sinistra, condizionano anche i sindacati”.
Secondo Fials la soluzione per arginare e ostacolare il procedere degli appalti nel settore sanitario è quella di rivendicare l’applicazione del contratto sanità pubblica anche alle coop/ditte che appaltano i servizi alla persona e su questo tema attacca di nuovo le altre sigle. “Ma anche su questa strada non troviamo la sensibilità dei sindacati maggiormente rappresentativi”.
E poi aggiunge: “L’appalto in questione viene presentato a iso risorse, perchè si tratta dello spostamento dell’appalto dal Centro ustioni a Pratozanino. I lavoratori oss di Pratozanino verrebbero ricollocati in altre strutture (hanno fatto domanda di trasferimento). Come da normativa i lavoratori perdenti posto hanno la precedenza nelle mobilità. Non abbiamo nulla in contrario. Chi vuole andarsene/trasferirsi deve poterlo fare. E questo deve valere per tutti e anche per gli infermieri e i terpp di Pratozanino. Abbiamo evidenziato due problemi: i lavoratori oss di Pratozanino sono 8 (per 14.976 ore annuali), ma l’appalto prevede solo 8.760 ore annuali che corrispondono a meno di 5 oss. Quindi l’appalto riduce l’organico, riduce i servizi all’utenza, costa meno anche perché il contratto per gli oss in appalto è inferiore di circa 30% come paga oraria rispetto al nostro. Per l’Azienda l’appalto oss produce un altro ulteriore vantaggio: garantisce che la ditta/coop debba assicurare la presenza giornaliera degli osssostituendoli in ogni eventuale assenza. Inoltre la carenza di Infermieri a Pratozanino è nota. Da tempo chiediamo l’integrazione del personale mancante. Se viene ridotto il numero degli oss su Pratozanino (da 8 a meno di 5), una quota del lavoro ricade sugli infermieri. Questo è inaccettabile. Abbiamo chiesto che la direzione provveda a integrare e incrementare l’organico Infermieristico. Al momento nessuna risposta salvo la disponibilità ad aumentare la presenza oraria di oss. Queste semplici considerazioni evidenziano sia la natura degli appalti, che hanno l’unico scopo di ridurre i costi e lo fanno peggiorando le condizioni di lavoro degli operatori, sia la necessità difensiva di lottare contro le politiche di appalto e per l’unificazione contrattuale di tutti i lavoratori della sanità pubblica, privata e cooperativa”.