La FIVB pone un freno ai cambi di nazionalità nel volley: dal 2026 regole più stringenti (e niente più casi Rychlicki)

  • Postato il 10 dicembre 2025
  • Di Virgilio.it
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La FIVB ha deciso: dal 28 febbraio 2026 sarà un po’ più complicato “acquistare” (perché di vera e propria contrattazione si tratta) giocatori nati e cresciuti in un altro paese, che in cambio di un semplice passaporto finivano per accettare di giocare per una nazionale diversa da quella di origine. Una decisione che era attesa da tempo, una stretta che s’è resa necessaria dopo che negli ultimi anni i cambi di nazionalità erano diventati la regola, finendo anche per mutare in modo considerevole i valori di forza all’interno del panorama maschile e femminile.

Lacci più stretti: tre anni di residenza e passaporto in anticipo

Il nuovo regolamento votato dal consiglio di amministrazione del massimo organismo internazionale ha deciso di porre un freno a una pratica che era diventata oggettivamente un po’ fuori controllo. A partire dal 28 febbraio 2026 ogni selezione nazionale potrà attingere unicamente a due giocatori che hanno cambiato federazione nel corso della loro carriera. Inoltre, per i nuovi giocatori che intendono seguire tale iter le regole si fanno decisamente più stringenti: servirà avere la residenza nel paese col quale si intende giocare nella selezione nazionale da almeno tre anni, e soprattutto che la richiesta e l’ottenimento del passaporto debba essere precedente al debutto con la maglia della nazionale d’origine.

Insomma, se questa regola fosse stata già esercitata negli anni passati, tanti giocatori che hanno fatto le fortune delle nazionali che li hanno “passaportati” non avrebbero potuto fare ciò che hanno fatto, e tantomeno giocare per una seconda nazionale. È il caso di Wilfredo Leon (cubano che è andato a giocare per la Polonia), di Osmany Juantorena (altro cubano, poi convocato dalla nazionale italiana), Yoandry Leal (sempre cubano, ma divenuto in seguito giocatore del Brasile), Kamil Rychlicki (lussemburghese, convocato da De Giorgi nel corso dell’estate 2025 tra VNL e mondiale) e non ultima di Melissa Vargas, cubana che ha scelto di giocare per la Turchia (che prima del suo arrivo non aveva praticamente raccolto nulla a livello internazionale).

Il timore del CT di Cuba: ora si andranno a “comprare” i giovani

La decisione della FIVB ha diviso l’opinione pubblica applicata al mondo del volley. Da un lato si preserva l’identità sportiva: se un giocatore nasce in una determinata nazione, sebbene questa abbia una tradizione meno radicata rispetto ad altri paesi, ha comunque il dovere di rappresentare quella nazione. Chiaro però che quando si giudicano alcune scelte (vedi quelle degli atleti cubani, che per giocare nella loro nazionale avrebbero dovuto mantenere lo status di dilettanti) bisogna sempre tener conto dei fattori che l’hanno influenzate.

Fatta la legge, alcuni però hanno già trovato “l’inganno”: è il caso di Luizomar de Moura, tecnico brasiliano che riveste il ruolo di CT della nazionale cubana, che ha subito alzato le antenne temendo che la compravendita di giocatori verrà semplicemente “spostata” da atleti già affermati e noti al grande pubblico ad altri che attualmente possono essere considerati come “futuribili”.

Il ragionamento è semplice: se un giocatore per giocare con la maglia di una nazionale diversa dal paese d’origine deve ottenere il passaporto della nuova nazione per la quale intende giocare prima ancora di debuttare con la maglia della selezione nazionale del suo paese, è probabile che alcune federazioni vadano a contrattare direttamente con le famiglie dei giovani atleti, promettendo loro nell’arco di tre anni l’ottenimento di un passaporto e la certezza (su quali basi è difficile dirlo, ma tant’è) di poter essere poi convocati per la nuova nazionale. Si sposterebbe solo la “compravendita”, mirando ai prospetti giovanili, sebbene sia tutto da vedere se poi effettivamente manterranno le premesse. Vedere per credere.

Dal 2026 niente più partenze dei campionati di lunedì

Tra le altre discussioni emerse nel corso della riunione della FIVB, una ha riguardato anche la data di inizio dei campionati dei club: cade la regola dei 28 giorni effettivi dalla finale della competizione internazionale precedente, evitando così di partire di lunedì o martedì, anziché nella canonica domenica.

La clausola di ripristinare le gare di debutto nel fine settimana era stata avanzata anche dalla Lega Pallavolo Serie A Maschile, con il presidente Massimo Righi che aveva raccolto l’invito delle società, che avevano lamentato incassi scarsi nelle partite collocate nei giorni infrasettimanali (e anche le TV avevano lamentato dati di ascolto inferiori).

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Virgilio.it

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