La Giordania rompe con i Fratelli Musulmani. L’Occidente seguirà l’esempio?

  • Postato il 25 aprile 2025
  • Di Panorama
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Il 24 aprile scorso, il ministro dell’Interno del Regno di Giordania, Mazen al-Faraya, ha comunicato l’immediata attuazione di provvedimenti legali contro la Fratellanza Musulmana, già ufficialmente sciolta, definendola un’organizzazione illegale e proibendone ogni attività sull’intero territorio nazionale. Durante una conferenza stampa, al-Faraya ha affermato: «Qualsiasi azione svolta sotto il nome della Fratellanza rappresenta una violazione della legge e sarà perseguita legalmente». Ha inoltre dichiarato di aver disposto il sequestro di tutti i beni mobili e immobili riconducibili al gruppo, in linea con le decisioni dei tribunali.

Il ministro ha ribadito che ogni forma di adesione o promozione delle ideologie del gruppo è strettamente vietata e comporta responsabilità penali. Ha anche disposto la chiusura di tutte le sedi utilizzate dalla Fratellanza Musulmana, anche qualora fossero condivise con altri soggetti, precisando che qualunque uso di tali spazi costituirebbe un’infrazione. Al Faraya ha inoltre intimato a partiti politici, media, organizzazioni della società civile, utenti delle piattaforme social e altri soggetti di non diffondere né sostenere contenuti collegati al gruppo disciolto o ai suoi rami, avvertendo che simili azioni saranno punite dalla legge.

Il ministro giordano ha fatto sapere che verranno avviate azioni giudiziarie contro individui o realtà coinvolti in attività criminali collegate all’organizzazione, sulla base degli sviluppi delle indagini in corso. Ha rivelato che nella notte di avvio delle operazioni, alcuni membri del gruppo hanno cercato di distruggere documenti nei loro uffici nel tentativo di occultare attività e legami sospetti.Ha inoltre spiegato che, in seguito a recenti rivelazioni su minacce alla sicurezza del Paese, le autorità hanno rinvenuto un deposito in cui venivano prodotti e testati esplosivi. Le avvisaglie di un imminente bando ufficiale della Fratellanza erano già presenti da tempo, ma la conferma è giunta martedì scorso con l’arresto di 16 persone legate all’organizzazione, accusate di pianificare attacchi sul territorio nazionale con razzi e droni. Secondo fonti ufficiali, almeno un razzo era pronto per l’impiego, nell’ambito di un’operazione seguita dai servizi di intelligence sin dal 2021. A dirigere la cellula ci sarebbe un individuo con base in Libano, che avrebbe anche formato alcuni dei suoi membri. Le indagini indicano che proprio in Libano sarebbero avvenuti l’addestramento e il finanziamento dei soggetti arrestati. Hamas e la Fratellanza Musulmana sono stati più volte accusati di alimentare proteste contro il governo in Giordania, soprattutto nel contesto del conflitto a Gaza scoppiato in seguito all’attacco del 7 ottobre 2023. Il Regno hashemita, storico alleato degli Stati Uniti, ospita una numerosa comunità palestinese.

I Fratelli Musulmani alla conquista dell’Occidente

La Fratellanza Musulmana è una delle più grandi e influenti organizzazioni islamiche a livello internazionale, nata in Egitto nel 1928. Il suo fondatore, Hassan al-Banna, aveva l’obiettivo di riportare l’Islam alla sua purezza originaria e di creare una società islamica basata sui principi del Corano e della Sunna. Uno sguardo alla storia ideologica dell’islamismo rivela che l’avversione verso Israele e gli ebrei, insieme al rifiuto dei valori democratici e degli stili di vita liberali, costituiscono elementi fondamentali dell’ideologia islamista. Fin dal secolo scorso, gli islamisti hanno promosso in modo sistematico queste convinzioni. In particolare, attraverso le opere di Sayyid Qutb (1906-1966), principale pensatore della Fratellanza Musulmana e fondatore dell’islamismo moderno nel XIX secolo, ancora oggi citato per scopi di radicalizzazione. Il suo scritto “La nostra battaglia contro gli ebrei” ha lasciato un segno duraturo sull’odio islamista verso gli ebrei e Israele, poiché si basa su fonti e tradizioni religiose, conferendo così una presunta giustificazione religiosa a tale ostilità. Da ricordare anche Abdullah Azzam (1941-1989), di origine palestinese, ideatore e organizzatore di al-Qaeda, che invocava apertamente la violenza come strumento per difendere le terre musulmane, in particolare in Palestina, da Israele. Infine, vi era anche Yusuf al-Qaradawi (1926-2022), che promosse l’ascesa di una generazione musulmana orientata al fondamentalismo, soprattutto in Europa, e fu uno dei maggiori sostenitori di Hamas, appoggiando esplicitamente l’uso della violenza da parte dei palestinesi, compresi gli attacchi suicidi. La Fratellanza promuove un ritorno ai principi fondamentali dell’Islam, interpretati in modo letterale e rigoroso, e l’obbiettivo dichiarato è la creazione di una società governata dalla shari’a, la legge islamica, in cui i valori islamici coprano ogni aspetto della vita. Nonostante l’organizzazione si focalizzi su aspetti sociali e religiosi, nel corso dei decenni ha sviluppato una forte componente politica, partecipando alle elezioni (a tutti i livelli), cercando così di influenzare i governi. In attesa di un partito islamico europeo la Fratellanza ha fatto breccia nei partiti di sinistra ( Socialisti e Verdi) in molti paesi del Vecchio Continente, come Francia, Germania, Austria, Svezia, Svizzera (solo per citarne alcuni), senza dimenticare la Gran Bretagna dove ormai non si contano piu’ i sindaci e i parlamentari che sono espressione della Fratellanza.

La Fratellanza musulmana negli Stati Uniti

Nel corso degli anni, i Fratelli Musulmani si sono diffusi rapidamente in tutti i settori della società americana. Come è avvenuta questa svolta e quali sono gli spazi che occupano oggi? Ne parliamo con Irina Tsukerman analista strategica e avvocato per i diritti umani e membro dell’Arabian Peninsula Institute. «I Fratelli Musulmani sono attivi negli Stati Uniti dagli anni Cinquanta. A differenza di altre comunità musulmane che privilegiano il background culturale rispetto al dogma religioso, il MB è unificato dall’ideologia e dai legami familiari, mantenendo la fiducia interna, la coesione e la gerarchia per dividere e conquistare da un lato, e per unificare le fazioni più disparate dall’altro. La Fratellanza sta giocando la partita lunga utilizzando incentivi finanziari per gli aspiranti politici musulmani o di sinistra per unirsi ai suoi ranghi o per collaborare; lavora al di là degli schieramenti e costruisce credibilità, presenza organizzata e sostegno della comunità utilizzando il libro di giochi del successo di altri movimenti “rivoluzionari” – nazisti e bolscevichi. La confraternita ha adottato questa “marcia attraverso le istituzioni” e l’esplosione di campagne ben finanziate per ottenere legittimità al di sopra di tutti gli altri marchi dell’Islam e per diventare l’establishment in politica, nell’intelligence, nella sicurezza, nei diritti umani, nell’istruzione, negli affari e negli spazi informativi»

 Chi sono i loro politici di riferimento e cosa fanno per loro?

«La Fratellanza ha costruito l’alleanza “rosso-verde” con i politici della sinistra radicale, riuscendo a farsi vedere come il volto del mondo musulmano e a connettersi con il centro-sinistra. Il programma è quello di integrare le frange fino a quando tali alleanze diventeranno inevitabili, e fino a quando opporsi alla cooperazione equivarrà all’islamofobia.  Cosi’ si sono rivolti all’amministrazione Bush attraverso Grover Norquist, fino a quando l’11 settembre non ha portato a una battuta d’arresto. In seguito, i Fratelli musulmani si sono rivolto agli ingenui funzionari dell’establishment di destra e all’estrema destra che, nonostante l’islamofobia, sono altrettanto disposti a stringere alleanze di convenienza. La Fratellanza ha sfruttato il caos all’interno della squadra di Trump per accumulare finanziamenti governativi che hanno superato i fondi destinati alle loro organizzazioni sotto Obama. I Fratelli musulmani prediligono lavorare con agenti di influenza russi e iraniani, per diffondere la propaganda, inculcare il caos, dividere la destra e polarizzare la società americana. I finanziamenti del Qatar e della Turchia hanno portato avanti questa agenda».

Evidente come la Fratellanza musulmana sia un pericolo per le democrazie occidentali come ci conferma anche la studiosa svizzera Saïda Keller-Messahli che da anni lotta da anni contro l’influenza degli islamisti: «L’ideologia dei Fratelli musulmani è totalitaria, incompatibile con i diritti umani universali e con i principi democratici, come i diritti delle minoranze e le libertà individuali. È un’ideologia misogina in cui tutte le diversità religiose e di altro tipo non hanno diritto di esistere. È un’ideologia patriarcale che sogna uno Stato islamico come quello del VII secolo.  È per questo che i conflitti sorgono ovunque i Fratelli sono attivi». L’Occidente si svegli prima che sia troppo tardi mettendoli fuori legge.

Autore
Panorama

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