La Holden di nuovo nell’occhio del ciclone: stipendi bassi, inquadramenti impropri
- Postato il 14 novembre 2025
- Cronaca
- Di Quotidiano Piemontese
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TORINO – La Scuola Holden torna al centro delle polemiche. Dopo le critiche esplose nei mesi scorsi attorno ai costi elevati, alla trasparenza del percorso formativo e al clima competitivo denunciato da una ex studentessa, ora a puntare il dito è NIdiL Cgil, il sindacato che tutela lavoratori autonomi, precari e collaboratori.
Secondo il sindacato, una quindicina di professionisti che da anni collaborano con la scuola di scrittura fondata da Alessandro Baricco, lavorerebbero con compensi bassi e contratti non adeguati, con inquadramenti considerati non corretti e mansioni che somiglierebbero più a quelle di dipendenti che a quelle di liberi professionisti.
La denuncia del sindacato
“La logica del risanamento non può essere scaricata sulle spalle dei lavoratori autonomi”, dichiara Danilo Bonucci, segretario di NIdiL Cgil Torino.
Il sindacato segnala che oltre ai compensi inferiori ai minimi contrattuali e alle mansioni continuative e non autonome, persistono errati inquadramenti contrattuali e una gestione del personale che non rispecchierebbe il reale fabbisogno della scuola.
NIdiL chiede un confronto strutturato con Feltrinelli, gruppo che da alcuni anni controlla la Holden, e il reintegro di una lavoratrice sospesa da oltre due settimane senza retribuzione.
La risposta della Scuola Holden
La Holden replica sottolineando come l’istituto sia “al centro di un serio processo di riorganizzazione”, volto a creare “una struttura stabile e di qualità”, anche attraverso l’ampliamento dell’organico con figure formate internamente.
Inoltre comunica che:
“Questa riorganizzazione interna ha comportato il ricorso a procedure conciliative rispetto ad alcune posizioni lavorative. La maggior parte di queste proposte ha trovato una rapida e positiva risoluzione, nel pieno rispetto del rapporto di trasparenza e collaborazione che da sempre contraddistingue il dialogo tra Scuola Holden e le organizzazioni sindacali.”
Per quanto riguarda le trattative ancora aperte, invece, l’istituto ribadisce la “piena disponibilità al confronto”.
Un fronte di polemiche aperto da mesi
Le contestazioni non sono nuove. La Holden, negli ultimi anni, è finita spesso al centro del dibattito pubblico, complice anche la sua storia: fondata da Baricco negli anni ’90, è nota per il suo approccio narrativo e creativo, per il prestigio dei docenti e per i percorsi formativi da migliaia di euro.
Proprio nel 2025 un video ironico (pubblicato e poi rimosso dai profili social della scuola) aveva riacceso la polemica sul costo dei corsi, che può arrivare a 20 mila euro per il biennio. Il contenuto rispondeva con leggerezza alle critiche sulle rette, ma era stato percepito come una minimizzazione delle difficoltà economiche degli studenti.
A far esplodere il caso era stata anche la testimonianza di una ex allieva, conosciuta online come Kants Exhibition, autrice di un lungo post dal titolo “La Scuola Holden e la filiera della creatività a pagamento”. Di tale accaduto, vi abbiamo già informato qualche mese fa.
Un istituto tra prestigio e criticità
La Holden resta una delle scuole di scrittura più note d’Italia, con ex studenti che hanno effettivamente costruito carriere nel mondo editoriale, audiovisivo o della comunicazione.
Parallelamente, la percezione pubblica oscilla tra fascino culturale e accuse di élitismo, mentre le questioni contrattuali e di trasparenza tornano ciclicamente al centro del dibattito.
La nuova denuncia di NIdiL Cgil riporta il tema sul tavolo, aprendo un altro fronte di confronto – e forse di scontro – tra sindacati, lavoratori e la direzione della scuola.
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