La Lega e la “caccia” ai pappagallini verdi: “Sono specie aliene e invasive, vanno contenute”
- Postato il 29 luglio 2025
- Cronaca
- Di Blitz
- 2 Visualizzazioni

Dopo i lupi, nel mirino della Lega finiscono anche altre specie animali considerate dannose per l’ambiente e l’agricoltura italiana. Tra queste ci sono i parrocchetti, colorati pappagallini verdi ormai comuni nei cieli di Roma e di molte altre città italiane, e i piccioni, spesso presenti nelle piazze e tra i tavolini dei bar. A lanciare l’allarme è Francesco Bruzzone, responsabile del Dipartimento sulla fauna selvatica della Lega, che denuncia i danni provocati alle coltivazioni da parte di stormi di piccioni che, dopo aver nidificato nei centri urbani, si spostano nei campi coltivati. “Non mangiano erba, ma sementi”, spiega, “soprattutto quelle di riso e girasole”.
L’intervento normativo proposto dalla Lega sarà inserito come emendamento al ddl Maran, che riforma la legge 157/1992 sulla tutela della fauna selvatica e sul prelievo venatorio. Il testo è in discussione presso le Commissioni Ambiente e Agricoltura del Senato. La scadenza per la presentazione degli emendamenti è fissata per il 4 agosto, ma il dibattito proseguirà dopo la pausa estiva, a settembre.
Specie invasive e danni all’agricoltura
Secondo Bruzzone, il problema non riguarda solo i piccioni domestici, ma anche altre specie non autoctone che si sono ormai insediate in Italia. Tra queste, l’ibis sacro, fuggito da zoo o liberato impropriamente, le nutrie molto diffuse al Nord, e appunto i parrocchetti. L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) e l’Unione Europea, sottolinea Bruzzone, confermano che queste specie vanno contenute o eliminate, in quanto considerate aliene e invasive.
La proposta della Lega si fonda su dati che evidenziano danni crescenti alle coltivazioni causati da queste specie, in particolare durante le semine. Il tema è stato ripreso anche dall’eurodeputata Anna Maria Cisint, che ha sottolineato l’impatto economico negativo, stimato in oltre 12 miliardi di euro l’anno per l’intera Unione Europea, dovuto proprio alla diffusione incontrollata delle specie alloctone.
Le modalità dell’abbattimento e le polemiche
L’emendamento non prevede un coinvolgimento diretto dei cacciatori, ma un’azione mirata affidata a personale specializzato, come corpi di polizia, polizie provinciali e Corpo forestale, eventualmente affiancati da tecnici. I metodi proposti includono catture con trappole o reti, ma anche abbattimenti tramite armi da fuoco, se necessario.
“Non è una questione venatoria, nessuno vuole cacciare i parrocchetti”, ha chiarito Bruzzone, cercando di smorzare le polemiche. Tuttavia, la proposta ha già suscitato reazioni contrastanti tra animalisti e cittadini. Mentre alcuni vedono nella misura un intervento urgente per proteggere le coltivazioni, altri la giudicano sproporzionata e rischiosa per l’equilibrio ecologico urbano.
L'articolo La Lega e la “caccia” ai pappagallini verdi: “Sono specie aliene e invasive, vanno contenute” proviene da Blitz quotidiano.