La Lega vuole giocare la A alle 20 anzichè alle 20.45 e sempre più all'estero, la rabbia dei tifosi

  • Postato il 1 agosto 2025
  • Di Virgilio.it
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Duecento giorni da presidente di Lega, per Ezio Simonelli è arrivato il momento di andare in vacanza ma prima traccia un bilancio in un’intervista al Corriere della Sera, dicendosi convinto di aver fatto bene finora e di poter fare ancora meglio.

L’ottimismo del presidente Simonelli

Mentre in tanti certificano lo stato di crisi del calcio italiano (dai presidenti come De Laurentiis ai giornalisti come Zazzaroni) per Simonelli ogni allarmismo è ingiustificato, elenca i messaggi che gli arrivano (“questa mattina mi ha chiamato un presidente e mi ha detto “ma tu sei un santo, chi te lo fa fare?”. La passione, questa è la ricetta”) e parla di una serie A compatta e serena: «Mi avevano parlato di un’assemblea rissosa, invece finora si è dimostrata compatta. Tutti remiamo nella stessa direzione».

Le priorità della Lega

Per il presidente di Lega i problemi principali da risolvere sono gli stadi vecchi e i temi fiscali («se vogliamo rinverdire i fasti della Nazionale occorre investire sui vivai e in tal caso servono degli sgravi. Infine la pirateria, la madre di tutte le battaglie»), dice di aver fiducia nella Nazionale («Guardo con apprensione, ma anche ottimismo e fiducia su Gattuso, sarebbe una catastrofe non partecipare alla terza edizione consecutiva del Mondiale») e dice sì ai tanti stranieri purché siano di qualità: «Sono arrivati Modric, De Bruyne, David, Noa Lang, Baturina. Servono i campioni per vendere le partite all’estero: anche io vorrei i nuovi Totti e Del Piero, ma non ci sono».

Le riforme, dagli orari alle sedi

Laddove Simonelli rischia di inciampare rispetto alle esigenze dei tifosi è quando parla di esportare le gare di A all’estero: quasi certo che Milan-Como si giocherà a Perth («La Figc ci ha dato semaforo verde ed essendo Gravina vicepresidente Uefa confido che ce lo fornisca anche Ceferin. Quanto alla Fifa, Infantino mi ha ascoltato con attenzione. Del resto, San Siro non sarà disponibile a causa delle Olimpiadi invernali») ma la vera novità è un’altra. L’idea di far giocare un’intera giornata all’estero: «Mi sarebbe piaciuto far giocare tutta la prima giornata negli Usa, avevo ricevuto una proposta economica. Sarebbe bello poterlo fare in futuro, quando magari ci saranno regole più permissive».

Infine sugli orari aggiunge: «Vorrei far appassionare i giovani che sono distratti dai social. Le partite non possono di sera iniziare alle 20.45, devono cominciare prima al fine di attrarre i clienti del futuro: dipendesse da me fisserei il fischio di inizio alle 20».

Il no dei tifosi alla A all’estero

Com’era prevedibile l’idea di esportare le partite del campionato non trova consensi tra i tifosi che si sfogano sui social: “Quindi gli abbonati dovevano prendere un aereo per gli USA per vedere la partita. Simonelli caso da laboratorio” e poi: “Il calcio è in mano a incompetenti pericolosi. Figc ancora peggio, vedasi situazione Foggia, penalizzata prima di iniziare per inadempienze” e poi: “Dei tifosi non frega niente alla lega si serie A. Ma con stadi così schifosi chi è che compra i diritti TV all’estero? L’anima delle partite è lo stadio con i tifosi.” e infine: “Se gli danno 50 euro svende pure sua madre..”.

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