La locandina, il consiglio cinematografico di oggi: John Wick, di Chad Stahelski

  • Postato il 9 maggio 2025
  • Cinema
  • Di Blitz
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Nel corso di una recente intervista, il regista Chad Stahelski, noto per aver diretto tutti i capitoli del popolare franchise di John Wick, ha chiarito alcune questioni relative alla trama del quinto capitolo della saga: “La saga di John Wick era praticamente conclusa. L’unico modo per realizzare un quinto film è trovare una nuova storia che coinvolga il protagonista. Non sarà una continuazione del Gran Tavolo. John ha affrontato il suo dolore. Sarà qualcosa di davvero diverso”.

Cresce dunque l’attesa per tutti i fan del franchise, che avranno però l’opportunità di rifocillarsi con l’imminente uscita di alcuni progetti appartenenti all’universo di John Wick: Ballerina, lo spin-off della saga cinematografica originale con protagonista Ana De Armas, la serie tv Under The High Table, ambientata subito dopo gli eventi di John Wick 4, e un film animato che dovrebbe raccontare la fase finale della carriera di Wick.

Stahelski ha inoltre spiegato come la serie tv e il film animato avranno un ruolo fondamentale nell’impostazione della trama di John Wick 5: “La serie TV di John Wick e il film animato sono priorità assolute”. Attendendo speranzosi ulteriori informazioni sul quinto capitolo, e soprattutto l’uscita di un trailer, oggi vi consigliamo il primo capitolo del franchise, ovvero quello che nel 2014 ha dato origine a una delle saghe di maggior successo degli ultimi anni proponendo uno dei personaggi più iconici della carriera di Keanu Reeves.

John Wick, di Chad Stahelski

Dopo aver perso la moglie Helen a causa di una malattia terminale, John Wick (Keanu Reeves) vede recapitarsi a casa un cucciolo di beagle di nome Daisy, l’ultimo dono della sua amata, che con un biglietto allegato lo incoraggia a non scordare mai come si ama. Durante uno dei suoi tanti viaggi in macchina in compagnia di Daisy, John incontra un trio di gangster russi. Il leader del gruppo, Yosef Tarasov (Alfie Allen), esorta John affinché gli venda la sua auto, una Ford Mustang del 1969. John rifiuta ripetutamente l’offerta ma il trio lo segue fino a casa. Nella notte, i criminali fanno irruzione nella sua abitazione, gli rubano l’auto e uccidono Daisy.

L’ignaro Yosef apprende da suo padre Viggo Tarasov, il boss della criminalità russa a New York, di essersi messo contro la persona sbagliata: John, infatti, è un letale assassino soprannominato “Baba Yaga”. Cosciente del fatto che suo figlio avrà vita breve, Viggo tenta di percorre la strada più pacifica, ma John è pronto a vendicarsi a tutti i costi. Viggo si ritrova così costretto a mettere una taglia di due milioni di dollari sulla testa dell’assassino, offrendo perfino l’incarico a Marcus (Willem Dafoe), mentore e amico di John.

Slancio di genere

Se si parlasse con uno dei tanti fan della saga di John Wick, molti di loro dichiarerebbero un amore sconfinato nei confronti del primo capitolo, giudicandolo il migliore. Altri, invece, analizzerebbero l’intero franchise sentenziando sulla bellezza inarrivabile del terzo film. Succede sempre così nelle saghe: ci si affeziona al prodotto generale e ai suoi protagonisti, ma alla fine nel cuore pare esserci spazio per un solo film, quello che si protegge a spada tratta contro il giudizio dei detrattori. Il primo capitolo della saga di John Wick, al di là dei pareri e degli inevitabili confronti con gli altri film del franchise, ha portato una piccola ma graditissima ventata di aria fresca all’interno di un genere cinematografico, quello d’azione, che da anni vive in una condizione fastidiosamente stazionaria, marchiata da una certa ripetitività contenutistica e visiva.

Il genere – questo film e più in generale la saga costituiscono esempi piuttosto evidenti – pare avere ancora qualcosa da dire, soprattutto quando c’è la consapevolezza, e naturalmente l’abilità, di voler realizzare un prodotto che si esalta nel giocare e scomporre i cliché di appartenenza, sfruttandoli anche in funzione di una determinata ironia, che sfiora soltanto l’autocompiacimento senza mai oltrepassare il limite della presunzione. E di grosse pretese, infatti, il primo capitolo di John Wick ne ha poche. Sfruttando un’impostazione perfino noir, il film si riappropria degli stilemi del revenge movie, violentati a più riprese nel corso degli anni, proponendo qualcosa di diverso, perfino di originale.

Nel mezzo, neanche a dirlo, esplode l’energia mitizzante della componente action, che oltrepassa “l’ostacolo” del realismo permettendo così al pubblico di godersi appieno, senza alcuno scetticismo, uno spettacolo profondamente sopra le righe. Il film si arricchisce poi del grande apporto coreografico elaborato dal regista e da David Leitch, entrambi con un passato da stuntman. La loro grande esperienza nel settore è palpabile ogni volta che l’azione prende il sopravvento sulla scena, rendendola piacevolmente coinvolgente e soprattutto adrenalinica.

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Autore
Blitz

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