La mano bionica e il senso del tatto, negli Usa sperimentazione su per 12 amputati
- Postato il 12 settembre 2025
- Scienza
- Di Il Fatto Quotidiano
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Restituire il tatto a chi ha perso un arto. Sono vari gruppi di ricerca negli Usa, Svezia e Italia (dove nel 2018 era stata impiantata la prima mano a una donna, ndr) conducono studi su protesi bioniche. L’ultima iniziativa, a Cleveland, coinvolgerà dodici persone amputate. Grazie a un finanziamento di 9,9 milioni di dollari dal Dipartimento della Difesa, i ricercatori della Case Western Reserve University e del Louis Stokes Cleveland Department of Veterans Affairs Medical Center – come riporta il Corriere della Sera – testeranno nei prossimi quattro anni la protesi iSens, una neuroprotesi in grado di restituire il senso del tatto tramite segnali nervosi.
I primi test mostrano una differenza sostanziale: chi prova la protesi sensoriale la percepisce come parte del corpo, non come un oggetto esterno. Avere il tatto migliora aspetti della qualità della vita, tra cui la connessione con i propri cari, l’autonomia, l’immagine di sé e l’interazione sociale. Il percorso è iniziato dieci anni fa: dal 2015 Case Western Reserve ha ricevuto 14 milioni di dollari dalla Darpa. Da allora, Graczyk e Dustin Tyler (professore di ingegneria biomedica e direttore dell’Human Fusions Institute) hanno sviluppato la tecnologia e i protocolli di stimolazione.
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