La maxi truffa delle borse di studio, pioggia di denunce
- Postato il 7 settembre 2025
- Cronaca
- Di Agi.it
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La maxi truffa delle borse di studio, pioggia di denunce
AGI - Borse di studio ottenute senza avere i requisiti in regola. Una serie di controlli ha svelato un sistema di frodi che sottrae fondi a chi ne ha davvero bisogno.
A lanciare l'allarme sono i numeri diffusi dal Ministero dell'Università e della Ricerca e dalla Guardia di Finanza, che in meno di due anni hanno operato 967 verifiche in tutta Italia. Il bilancio è pesante: 1,17 milioni di euro sono stati ottenuti illecitamente, mentre altri 878 mila euro sono stati bloccati prima dell'erogazione.
Indagini e denunce
L'attività investigativa, coordinata dal Ministero e nata da un accordo siglato a giugno 2024, ha portato alla denuncia di ben 334 soggetti all'Autorità giudiziaria. Ma non solo: 50 studenti sono stati segnalati per provvedimenti disciplinari. Le frodi più frequenti hanno riguardato la mancata corrispondenza tra i requisiti di reddito dichiarati e la reale condizione economica degli studenti. Ma in alcuni casi, le indagini hanno svelato una regia ben più complessa, con la produzione e l'utilizzo di documenti falsificati o manipolati.
Il caso di Ancona: documenti falsi dall'India
L'episodio più eclatante, che ben riassume la portata del fenomeno, arriva da Ancona. Qui, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, sotto la guida della Procura e con il supporto del Consolato Generale d'Italia a Mumbai, ha scoperchiato un sistema di falsificazioni che ha coinvolto oltre 200 atti rilasciati da autorità indiane per l'assegnazione delle borse di studio. Le verifiche hanno portato a galla un quadro inquietante: traduzioni, legalizzazioni, certificati di reddito e persino firme, timbri ufficiali e codici consolari erano stati artefatti.
L'operazione ha permesso di controllare contributi per oltre 180mila euro, in parte finanziati con fondi PNRR, e ha portato alla denuncia di 24 studenti indiani per i reati di falsità materiale, uso di atto falso e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Strategie di controllo a Bologna e Torino
L'inchiesta di Ancona è solo un tassello di una più vasta strategia di controllo. A Bologna, si segnala l'attività del 1° Nucleo Operativo Metropolitano, mentre a Torino, l'operazione "fake home" di gennaio 2025 ha svelato l'abuso dei requisiti abitativi per l'accesso ai benefici universitari, con studenti che dichiaravano falsamente di vivere da soli per ottenere borse di studio più consistenti.
Bernini: "garantire equità nel diritto allo studio
"Proteggere i fondi pubblici e fare in modo che le borse arrivino davvero agli studenti meritevoli", ha dichiarato la ministra Anna Maria Bernini, "significa garantire equità, trasparenza e concreta attuazione del diritto allo studio. I controlli rafforzati hanno già dato risultati concreti, contrastando gli abusi e rendendo più giusto il sistema". La ministra ha poi ringraziato il prezioso supporto del Ministero degli Esteri e della Guardia di Finanza, sottolineando la volontà di proseguire su questa strada.
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