La moda punta su fanzine, riviste e libri. Obiettivo? Fare cultura

  • Postato il 26 aprile 2025
  • Moda
  • Di Artribune
  • 3 Visualizzazioni

L’epoca digitale ha portato con sé innumerevoli nuovi strumenti di comunicazione, metodi di diffusione di immagini e parole che si sono rapidamente trasformati nella nostra fonte quotidiana di informazione. Ogni pronostico aveva previsto la graduale scomparsa del formato cartaceo in tutte le sue declinazioni, sostituito completamente dalla fruizione su schermo, ma, nonostante il settore sia stato indubbiamente influenzato dal progresso tecnologico, la sua sparizione tarda ad arrivare. Le tempistiche e i costi di produzione hanno sì implicato una minore diffusione del bene stampato, ma non ne hanno causato il tramontare: ne hanno causato la rimessa in discussione del ruolo e un certo aumento della desiderabilità. Il settore dell’immagine e della ricercatezza per eccellenza, la moda, non poteva di certo perdere la sua preziosa presenza su carta, conservando una speciale attenzione nella curatela di zine, libri e riviste.

Dal punk alla moda alternativa: magazine indipendenti e zine

L’origine della zine, o fanzine, va ricercata in un’evoluzione del concetto di volantino o manifesto. Destinata alla distribuzione gratuita, spesso stampata in modo amatoriale con materiali di bassa qualità, la zine è la voce di collettivi di matrice controculturale mossi dall’urgenza di diffondere i propri ideali a un grande pubblico, svincolati dai limiti degli ingenti costi di stampa e dagli ostacoli della censura.
Nonostante le sue origini si possano individuare già tra la fine del XIX e l’inizio del XX Secolo, attraverso protoforme di riviste letterarie o politiche indipendenti, la storia delle zine è comunemente associata ai movimenti studenteschi della fine degli Anni ‘60 e alla ribellione del punk a partire dagli Anni ‘70, momento storico in cui si diffonde l’utilizzo delle fotocopiatrici e delle stampanti domestiche, rendendo accessibile a molti la riproducibilità a basso costo. Nell’epoca pre-internet, riviste indipendenti e zine sono l’unico mezzo di diffusione per i manifesti stilistici e ideologici delle culture giovanili: contenuti testuali, illustrati e in alcuni casi fotografici, capaci di toccare e connettere le arti visuali alternative (come i graffiti, i tatuaggi) con la musica, la politica, la poesia e il vestire. Al giorno d’oggi la reperibilità di questi prodotti cartacei è indubbiamente diminuita, sostituita prima da riviste e quotidiani di qualità più elevata, poi dal mezzo digitale, ma mantiene comunque un ruolo nostalgico nell’immaginario collettivo.

Le fanzine di oggi e l’uso nella moda

A braccetto con i concetti di stampa indipendente e di libertà di espressione, oggi la zine ritorna in versione elevata, diventando il formato prediletto dai collettivi artistici con una visione dell’arte distante dalle dinamiche commerciali e dall’universo moda. Impossibile dimenticare la citazione alla celebre rivista FUORI!!! di Alessandro Michele durante la sfilata Gucci primavera estate 2023 alla Milano Fashion Week. Il movimento F.U.O.R.I., acronimo di Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano, nasce a Torino nella primavera del 1971 ed è la prima grande associazione gay italiana. Proprio nel 2022 tutti i numeri della raccolta sono stati rilegati in un elegante volume edito da Nero Edizioni. E sempre nel 2022, anche Bottega Veneta cede al fascino della rivista storica e, sotto la direzione creativa di Matthieu Blazy, rilancia a dieci anni dall’ultima edizione la rivista fondata da Gert Jonkers e Jop van Bennekom, Butt. Avviata nei Paesi Bassi, Butt è dal 2001 un punto di riferimento per gli ambienti queer, raccontando l’ambiente artistico e performativo dell’epoca attraverso gli obiettivi di fotografi di altissimo livello.

Lilia Carlone - Rooms and Voids, Cavie Project
Lilia Carlone – Rooms and Voids, Cavie Project

Cavie Project, un esempio recente di fanzine artistica

Un esempio odierno di zine artistica indipendente è Cavie Project, realtà fondata nel 2019 da Paolo Coppolella e Milo Mussini, nata come fanzine fotografica ed evolutasi nel 2023 in vera e propria casa editrice. Lo scopo è raccogliere e divulgare un tipo di sguardo lontano dai canoni classici del “bello”, che rispecchi un’estetica viva e storicizzata, attraverso pubblicazioni monografiche di scatti che conducano il fruitore nella personale esplorazione estetica dell’artista. La collana di piccole raccolte è unita da un fil rouge estetico che mette in contatto il racconto documentaristico e l’esercizio poetico, il ritratto stilistico delle sottoculture e l’unicità del corpo nudo. A partire dall’immaginario crudo e audace di Nicolas Dykmans nella pubblicazione Show Me Everything, agli studi sull’anatomia umana in bianco e nero di Attilio Solzi in La Bohème, all’estetica ribelle e street di Gavin Watson in Cheers, fino ai giochi di riflessi, luci e ombre sui corpi ritratti da Lilia Carlone in Rooms And Voids, la ricerca sulla bellezza e le sue mille sfaccettature si sviluppa con delicatezza e dedizione di zine in zine.

Andrea Cammarosano - CLU++ER Creativity + Collaboration in Fashion Education
Andrea Cammarosano – CLU++ER Creativity + Collaboration in Fashion Education

La moda attraverso i libri

Il libro come lo conosciamo, con copertina, pagine e inchiostro, non conosce declino nell’universo moda: il libro è l’oggetto feticcio di un mondo dove la forma è sostanza e dove il metodo di comunicazione più efficace è il più ricercato. La tradizione dei libri di moda comprende prodotti di altissima qualità editoriale, oggetti più affini al design espositivo che alla consultazione, come le raffinate edizioni Taschen o gli esclusivi volumi Assouline. Non solo tea table book, il fashion si cimenta anche nella produzione di manuali dal fine educativo che raccolgono al loro interno progettualità e metodo oltre che estetica.
Un progetto recente che rivoluziona la concezione tradizionale di fashion book è CLU++ER, firmato dallo stilista ed educatore Andrea Cammarosano e pubblicato dalla leggendaria Royal Academy of Arts di Anversa, la NABA di Milano e la HEAD di Ginevra, in collaborazione con Gruppocinque (Como). Questo manuale contiene conversazioni con diversi artigiani, educatori e professionisti dell’industria tessile (tra cui Walter Van Beirendonck, Lutz Huelle e Sara Sozzani Maino) oltre a foto, illustrazioni e testi pensati per giovani creativi, professionisti del settore e accademici alla ricerca di stimoli e risorse che accendano l’intuizione e la trasformino in competenza e capacità progettuale collaborativa. La moda è un mix di tangibile e intangibile: unisce l’artigianato e l’esperienza materiale con la narrazione e l’immaginazione. L’importanza di produrre una valida documentazione duratura che permetta la comprensione e la decodificazione di un settore spesso mutabile e inconsistente, avvalora la moda e la eleva a disciplina artistica da tramandare come patrimonio culturale.

Elena Canesso

L’articolo "La moda punta su fanzine, riviste e libri. Obiettivo? Fare cultura" è apparso per la prima volta su Artribune®.

Autore
Artribune

Potrebbero anche piacerti