“La morte di mio fratello è stata l’esplosione di una bomba all’interno delle nostre vite. Dopo anni ho guardato il dolore in faccia”: parla Nicoletta Romanoff
- Postato il 8 maggio 2025
- Libri E Arte
- Di Il Fatto Quotidiano
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Nicoletta Romanoff, che ha conosciuto la popolarità al cinema grazie al film “Ricordati di me” di Gabriele Muccino nel 2003, ha una vita intensa alle spalle, segnata da due lutti importanti. Diventa figlia unica a diciotto anni e a diciannove accoglie la maternità. L’attrice ha deciso di raccogliere il racconto del suo percorso di vita e di fede nel libro “Come il tralcio alla vite. La sfida di rimanere in cammino con Dio” (Ed. Rizzoli). A FqMagazine il racconto di parte della sua vita.
Cos’è per te il dolore e come si intreccia con la fede?
Il dolore ha incrociato la mia vita relativamente presto e quindi l’ho conosciuto, ho dovuto imparare a conviverci, a litigarci e, a volte, farci amicizia. Sicuramente il dolore è stato un mezzo che ha scavato dentro di me, dentro la mia anima, dentro ai miei pensieri e che mi ha condotto, in qualche modo, ad avvicinarmi maggiormente alla fede perché io non ho avuto una conversione sensazionale come tante che si possono raccontare. La fede mi ha sempre accompagnato e forse attraverso il dolore mi ci sono avvicinata più velocemente.
La perdita di tuo fratello Enzo Manfredi, a soli 21 anni, cosa ha rappresentato per te?
Una devastazione. È stata l’esplosione di una bomba all’interno della mia vita e della mia famiglia.
E come si riesce a far pace con una perdita così importante?
Fare pace non lo so, però si riesce a convivere con una perdita. Si riesce a crescere intorno a una perdita, si riesce a elaborare una perdita, ci vuole tanta dedizione e ci vuole una radicale volontà di affrontare il dolore guardandolo in faccia…Cosa che io ho evitato di fare per tanti anni e poi ho deciso di guardarlo in faccia il dolore E come tutte le paure quando le guardi in faccia e le affronti sono meno buie di quello che pensavi.
Il ricordo più bello di tuo fratello?
Quando mi ha organizzato una cena sorpresa in combutta con quello che all’epoca era il mio ragazzo. Enzo Manfredi è tornato apposta da Londra e mi sono ritrovata in un ristorante. C’erano dieci dei miei migliori amici e al centro del tavolo c’era mio fratello che mi aveva fatto la sorpresa.
Sosa hai pensato quando è scomparso anche tuo padre?
Non siamo eterni per cui purtroppo è più naturale che muoia un padre prima di un figlio. Ovviamente nel modo in cui è successo (per un incidente in mare, ndr) mi sono chiesta ‘ma è possibile che a casa mia bisogna sempre morire in maniera così drammatica ed eclatante? Nessuno può morire di vecchiaia una volta per cambiare?’
La tua fede ha mai vacillato?
Il titolo del libro è “come il tralcio alla vite”, ma il sottotitolo è “la sfida di rimanere in cammino con Dio”. La mia fede ha vacillato spessissimo ed è proprio in quella sfida, nella sfida di rimanere in quel cammino di fede che io ho canalizzano la mia forza e la mia determinazione perché in quel cammino, io mi sento al sicuro.
Cosa dovrebbe fare il prossimo Papa?
Ma questo lo saprà veramente solo il buon Dio e sono sicura che ogni Papa arriva nel momento giusto e arriva al Papa giusto per l’epoca che deve guidare spiritualmente la Chiesa.
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