La notte di San Giovanni: acqua, fuoco e il cammino interiore della luce
- Postato il 22 giugno 2025
- Storia Arte Cultura
- Di Paese Italia Press
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“Egli deve crescere; io, invece, diminuire.”
(Vangelo di Giovanni 3,30)
La soglia dell’anno: dove la luce tocca il suo vertice
La notte di San Giovanni cade tra il 23 e il 24 giugno, nel cuore del solstizio d’estate, quando il sole raggiunge il suo punto più alto nel cielo. È una soglia luminosa ma sottile, dove la pienezza della luce già cela il suo declino. Ogni eccesso è preludio di trasformazione.
In questa notte si intrecciano fuoco e acqua, magia popolare e sacralità cristiana, memorie pagane e riti silenziosi. È la notte delle erbe, della rugiada benedetta, della danza intorno ai fuochi, della preparazione dell’anima alla luce che viene. Ed è, soprattutto, la notte in cui si celebra la nascita di Giovanni Battista, il precursore.
Giovanni: la voce che prepara
Giovanni Battista appare nei Vangeli come voce nel deserto, solitario e diretto, vestito di peli di cammello, nutrito di miele selvatico e locuste. È un uomo fuori dal tempo, fuori dalla città, fuori dalle regole. Eppure è anche il ponte tra un’epoca e un’altra, tra la profezia e la rivelazione, tra l’attesa e la presenza.
La sua grandezza non è nel potere, ma nell’umiltà. Non trattiene la luce, la indica. Non raccoglie seguaci, li orienta verso l’altro. Le sue parole più celebri sono tra le più potenti che si possano pronunciare: “Egli deve crescere; io, invece, diminuire.” In questo gesto c’è il segreto di ogni vera guida spirituale: saper farsi da parte, scomparire per lasciare spazio al compimento.
Le origini: tra Esseni e spirito profetico
Giovanni è spesso associato al movimento degli Esseni, una comunità mistica ebraica vissuta nei pressi del Mar Morto, che praticava purificazione quotidiana attraverso l’acqua e attendeva un Messia. Anche Gesù potrebbe aver incrociato quella scuola iniziatica, ma con un esito diverso: se Giovanni purifica, Gesù illumina; se Giovanni battezza nell’acqua, Gesù porta il fuoco.
Il loro incontro sul Giordano è uno dei momenti simbolici più forti della narrazione evangelica: Giovanni immerge Gesù nell’acqua, e da quel gesto si apre la nuova via. Il battesimo diventa passaggio, il fiume soglia, l’acqua grembo.
Salomé e la voce che non si spegne
Il martirio di Giovanni avviene nella danza crudele di Salomé, nella richiesta spietata di Erodiade, nella codardia di Erode. Il corpo viene reciso, la voce decapitata. Ma la parola non muore. Il messaggio sopravvive, come brace sotto la cenere. In ogni tempo, la verità scomoda viene perseguitata. Eppure ritorna. Rinasce nella coscienza, nel rito, nella memoria. La notte di San Giovanni, con i suoi simboli naturali, diventa il linguaggio attraverso cui quella voce parla ancora.
Acqua di San Giovanni: il rito della rugiada
Secondo la tradizione popolare, nella notte del 23 giugno le piante rilasciano la loro massima energia e la rugiada ha poteri benefici. Per questo si prepara la celebre acqua di San Giovanni, lasciando in una ciotola d’acqua chiara erbe e fiori raccolti al tramonto.
Erbe principali:
- Iperico: protegge, favorisce la luce interiore, antidepressivo e cicatrizzante
- Lavanda: purifica, calma, armonizza, antisettica
- Rosmarino: rinvigorisce, stimola memoria e coraggio
- Salvia: pulisce, rinnova, riequilibra gli ormoni
- Rosa: apre il cuore, lenisce l’anima e la pelle
- Artemisia: stimola sogni, visione e intuito femminile
- Menta: rinfresca, rischiara pensieri e respiro
- Camomilla: calma, addolcisce, favorisce il sonno
- Verbena: protegge, eleva, stimola il verbo e la poesia
Il fuoco che trasforma
Oltre all’acqua, la Notte di San Giovanni è anche la notte del fuoco. Nei villaggi e sulle colline si accendono falò. Si salta sopra le fiamme per bruciare paure, desideri stagnanti, pensieri pesanti. Il fuoco è liberazione, coraggio, azione. Nella simbologia alchemica, fuoco e acqua rappresentano le due forze che trasformano la materia in spirito. Sono gli strumenti dell’iniziato, le prove dell’anima in cammino.
Giovanni e la luce
poesia di Italo Nostromo
Nel silenzio più breve dell’anno
una voce si leva tra i rovi,
senza trono, senza spada,
ma con fuoco negli occhi.
Non cerca seguaci,
non raccoglie applausi,
dice solo:
“Preparate il cuore,
spianate la via”.
Tra l’acqua e la luce
diventa ponte,
poi si ritira,
perché l’amore ha bisogno
di vuoto per nascere.
Nella danza crudele di Salomé
cade il corpo,
ma non la parola.
E ogni anno, all’alba del 24,
quando l’acqua tocca la pelle
e il sole ritorna nel cielo,
qualcosa di lui
ci attraversa ancora.
Calendario magico-erboristico annuale
21 marzo – Equinozio di primavera
Primule, viole, ortica, tarassaco – Risveglio, purificazione, vitalità
1 maggio – Calendimaggio
Biancospino, mughetto, verbena – Fertilità, amore, protezione
21 giugno – Solstizio d’estate
Iperico, lavanda, artemisia, salvia – Luce, visione, consacrazione
1 agosto – Lammas
Calendula, camomilla, menta – Gratitudine, maturazione
21 settembre – Equinozio d’autunno
Bacche (rosa canina, sambuco) – Bilancio, armonia, chiusura
31 ottobre – Samhain
Radici (bardana, angelica), alloro – Sogni, memoria, antenati
21 dicembre – Solstizio d’inverno
Vischio, rosmarino, ginepro – Rinascita, luce interiore, silenzio
Calendario taoista dei punti chiave per la prevenzione stagionale
Primavera (4 feb – 15 apr)
- LR3, LI4, GB34 – Energia del fegato, distensione, visione
Estate (15 apr – 20 lug)
- HT7, PC6, SI3 – Cuore, calma, comunicazione
Fine estate (20 lug – 7 set)
- ST36, SP6, CV12 – Milza, digestione, centratura
Autunno (7 set – 7 nov)
- LU7, LI11, CV17 – Polmoni, pelle, energia difensiva
Inverno (7 nov – 4 feb)
- KI3, BL23, CV4 – Reni, jing, calore interno
Ogni punto può essere massaggiato quotidianamente per 1-2 minuti per armonizzare corpo e spirito secondo il ritmo delle stagioni.
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