La prima estate coi genitori separati: come spiegare ai bambini la nuova situazione con 5 libri e come organizzare al meglio le vacanze
- Postato il 4 luglio 2025
- Libri E Arte
- Di Il Fatto Quotidiano
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L’Estate è il periodo tanto atteso per grandi e piccini, perchè non si va a scuola, si fa una pausa dal lavoro e si trascorrere un tempo di qualità: in vacanza al mare o in montagna, insieme alla famiglia e ad amici. Le vacanze rappresentano l’armonia familiare, ma in molte famiglie non è sempre così, per esempio se i genitori si stanno separando.
Come cambiano le vacanze per i bambini con i genitori che si stanno separando? Quante settimane di vacanza i figli devono fare con mamma e quanti con papà? Chi paga? Con la ex suocera i bambini possono andare in vacanza? Tante sono le domande e i dubbi, specialmente in una fase iniziale di separazione.
Occorre scegliere parole accurate per intraprendere questo percorso di cambiamenti, ma soprattutto far comprendere ai bambini che l’amore verso di loro rimane invariato, garantendo un contesto assicurante e sincero, cambieranno semplicemente le abitudini quotidiane. È leggittimo in questa fase di cambiamento che il bambino avverti un sentimento di dolore, di rabbia, di senso di colpa, ma una volta affrontate e superate queste emozioni contrastanti, si declinerà un nuovo equilibro e magari sarà anche divertente avere due case in cui vivere a settimane alterne, nuovi compagni, fratelli acquisiti, regole diverse tra le due case, compagni diversi. Validi strumenti per affrontare questo cambiamento sono i libri, resta sempre il fatto che quando la comunicazione diventa difficoltosa, è bene farsi guidare da un professionista.
Un viaggio su come affrontare la questione con la dott.ssa Silvana Quadrino, psicologa e psicoterapeuta della coppia e della famiglia. Esperta di dinamiche della comunicazione, nell’Istituto Change di Torino diffondendo la cultura della comunicazione e del counselling sistemico-narrativo, utilizzato con i genitori e le famiglie, ma anche nella formazione dei professionisti, applicato negli interventi di educazione e di cura.
Partiamo con indicare ai genitori una chiave di comunicazione corretta per spiegare ai bambini cos’è la separazione?
La separazione non è un evento che improvvisamente accade e bisogna spiegarlo. Ancora prima della prima vacanza da “figli di genitori separati” è già successo qualcosa: è cambiato il clima affettivo, ci sono state voci arrabbiate e lacrime, silenzi, volti tristi, occhi bassi e cose che i bambini non avrebbero dovuto sentire, e allora si dice che non sono mai state dette: “perché dicevi a zia che quest’estate non andiamo al mare con papà?” “Ma no, hai capito male”. È questo che non dovrebbe accadere: che ci siano giorni, mesi, in cui i bambini non devono capire, non devono chiedere. La chiave di comunicazione corretta è permettere loro di capire che fra mamma e papà sta succedendo qualcosa, che a volte sono tristi, a volte arrabbiati, e che loro non hanno colpe. Rispondendo alle loro domande con serenità e delicatezza, dosando ciò che a seconda dell’età sono in grado di comprendere, ma sempre evitando di mentire. Se non è successo, non è tardi: la vacanza con mamma senza papà e con papà senza mamma va semplicemente descritta per come sarà, senza drammatizzarla e senza promettere che “vedrete, sarà bellissimo!”. E poi, aspettiamo le loro domande. Forse verranno, forse non verranno subito. Ma la cosa importante è che i bambini sappiano che se hanno bisogno di risposte, chiedere non è vietato, e che nessuno mentirà loro. Che si possono fidare!
5 consigli per gestire al meglio questo momento di separazione, evitando di trasformarlo in una fonte di stress per i bambini?
- Parlarsi, fra genitori, per quanto arrabbiati si possa essere uno con l’altro: parlarsi per condividere le domande che i bambini hanno fatto, le loro reazioni alla situazione, e per concordare cosa dire, come rispondere alle loro domande in modo coerente e non contraddittorio
- Rispondere con sincerità alle domande dei bambini ma senza parlare troppo: non eccedere in giustificazioni, promesse, rassicurazioni. L’eccesso di parole preoccupa sempre i bambini: siate sintetici!
- Evitare di considerare la vacanza una sorta di “risarcimento” per i bambini, o di competizione con l’altro genitore su chi offre loro di più; non sovraccaricarli di esperienze e avventure, meglio situazioni già note e rassicuranti e ritmi tranquilli
- Organizzare il periodo di vacanza “senza” i figli e parlarne con loro: “quando sarete con papà (con mamma) andrò a trovare degli amici in Sicilia, mi interessa molto andarci, poi vi racconto… e poi magari ci andremo insieme”. I bambini temono che i periodi di separazione da loro facciano soffrire i genitori, e a volte anche frasi apparentemente affettuose come “mi mancherai tantissimo” li preoccupano e li fanno sentire colpevoli.
- Decidere con l’altro genitore gli orari delle telefonate /videochiamate (meglio non troppe) e in quelle occasioni evitare il clima da interrogatorio (state bene? Avete mangiato? Non avete preso troppo sole?) che li imbarazza e li preoccupa. Meglio cominciare raccontando qualcosa di sé, e poi proporre che raccontino loro qualcosa; e non preoccuparsi se parlano poco, quasi tutti i bambini detestano parlare al telefono in queste situazioni.
Come i genitori possono aiutare i bambini ad affrontare al meglio la prima vacanza estiva, dopo la separazione?
Cercando di non vederla come un problema: se ci saranno momenti critici, sarà comunque impossibile prevedere quali saranno, quali reazioni emotive compariranno e quale sarà in quei casi la risposta migliore. Teniamo anche conto del fatto che nella vita dei figli non c’è solo l’evento separazione, e non tutto quello che accade va considerato come una conseguenza o una reazione a quell’evento: i bambini potranno essere tristi o irritati perché hanno litigato con un amichetto, perché non sanno se partecipare alla gara di nuoto organizzata dal baby club, perché si annoiano o per mille altre ragioni. Evitiamo quindi interrogatori o domande “interpretative” (sei triste perché non c’è papà?), e facciamo in modo che i bambini si sentano liberi di parlare o no delle loro emozioni, assicurando però momenti di affetto e di calore anche senza parole.
Si parla principalmente dei genitori ma qual è il ruolo chiave dei nonni, degli zii, in questo momento di cambiamento?
Può essere un grande aiuto per il genitore che affronta per la prima volta una vacanza da solo con uno o più bambini, sia sul piano gestionale organizzativo che sul piano emotivo: perché momenti di tristezza, di rimpianto di “come era prima”, di senso di solitudine capitano anche ai genitori alla prima vacanza da separati… e anche dopo. È però importante essere chiari e precisi sulle regole; anche per loro, niente atteggiamenti di “risarcimento” per “quei poveri bambini”, niente commenti acidi e accuse contro “quell’altro/a”, niente compatimenti per “tutto quello che hai passato”, niente tentativi di conquistare il titolo di nonni o zii migliori. Non è in corso nessuna gara e non c’è niente da vincere, e in ogni caso i bambini non sono terreno di conquista.
Perchè viaggiare con i libri che affrontano questo argomento?
Direi perché viaggiare con i libri: eviterei una intera biblioteca di libri sulla separazione. Leggere insieme ai bambini è un’esperienza di condivisione affettiva importante, ma non deve essere monotematica. La separazione dei genitori è un momento della vita in cui si sperimentano emozioni contrastanti, senso di fragilità e illusione di essere forti, rabbia nei confronti degli adulti e paura di non meritare il loro amore, dolore per ciò che si è perso e tentativo di convincersi di non avere bisogno di nulla. Tutti i libri parlano in qualche modo di emozioni, non solo quelli specifici sulla separazione. Poi, dopo la lettura, saranno importanti momenti di chiacchiere adatte alla loro età, riflessioni sui personaggi e sui loro comportamenti, riferimenti a sé stessi (anch’io da piccolo/a mi sono sentito così… a me capita che…) che creino un clima di riflessione condivisa. Magari i vostri figli non diranno nulla di particolare, ma quei momenti di letture e di parole dopo la lettura costruiscono un clima di accoglienza delle emozioni – anche quelle non dette – caldo e rassicurante. È questo che serve.
A questo viaggio seguono 5 consigli di lettura per dare inizio a due vacanze diverse
Tutto cambia di Clare Helen Welsh e Asa Gilland
La Coccinella editore, Età di lettura: da 3 anni
“Tutto cambia” nella vita e i grandi cambiamenti sono sempre correlate dalle emozioni, positive e negative. Un albo illustrato terapeutico, che mette proprio in relazione le emozioni dei bambini per aiutarli ad affrontare al meglio la separazione dei genitori.
Mi chiamo Nina e vivo in due case di Marian De Smet e Nynke Mare Talsma
Editore Clavis, Età di lettura: da 4 anni
Nina è una bambina che vive in due case, uno di mamma e l’altra di papa, un libro che descrive la sua vita quotidiana affrontando in modo naturale la separazione dei genitori.
Le illustrazioni accompagnano questo viaggio descrittivo in una famiglia con genitori separati.
Io sono Margherita di Valeria Angela Pisi, illustratore Aurora Cacciapuoti
Editore Lapis, Età di lettura: da 5 anni
Margherita un nome unico, che dopo la separazione dei genitori si è trasformato in Marghe per la mamma e Rita per il papa.
Margherita è una bambina che con il tempo ha conquistato la sua serenità e la sua dimensione, infatti ora si diverte ad avere due mondi diversi: due casa, cibi diversi, amici diversi e anche due migliori amiche.
Un libro che racconta le fasi della separazione dei genitori.
Due di tutto di Arianna Papini
Editore Fatatrac, Età di lettura: da 6 anni
Arianna Papini è un’attenta autrice, capace di ascoltare i bambini e le fasi dei loro cambiamenti.
Quando i genitori si separano sembra che tutto cade in frantumi, le certezze si trasformono in insicurezze.
Un libro rivolto prevalentemente ai genitori con il messaggio di ascoltarli per accompagnarli in questa fase emotiva di cambiamento, sottoforma di diario.
Il mio filo rosso. Mamma e papà non si vogliono più bene di Séverine Vidal e Louis Thomas
La Margherita edizione, Età di lettura: da 6 anni
Dietro ogni separazione ci sono due adulti che fanno fatica a comunicare.
Tutto questo incide non solo sul loro rapporto, ma anche su quello del proprio figlio o della propria figlia.
Un libro che, attraverso lo sguardo di una bambina, funambola, su un filo rosso, cerca di tenere insieme le due parti.
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