La prima grande mostra sull’arte senese alla National Gallery di Londra
- Postato il 14 giugno 2025
- Archeologia & Arte Antica
- Di Artribune
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Londra racconta l’Italia con la mostra Siena: The Rise of Painting 1300-1350 a cura di Joanna Cannon e Caroline Campbell in collaborazione con Stephan Wolohojian e con il Metropolitan Museum of Art di New York.
La mostra dedicata a Siena alla National Gallery
Entrando incontriamo la Madonna Stoclet di Duccio che segna il clima aulico della mostra. Le sue dimensioni impongono la visione ravvicinata del dipinto che mostra l’evoluzione del maestro rispetto ai modelli bizantini. Maria è umanizzata, con incarnati sfumati e tratti lievi, amorevole verso il figlio. Nell’Europa del XIII secolo, la Vergine diventa fonte di riflessione sulle emozioni umane più intense, e permette all’osservatore di riconoscerle. Siena si consacrò alla Vergine dopo la vittoria di Montaperti (1260). Successivamente, nel 1287 il governo dei nobili cadde e nacque il Governo dei Nove che resse sino al 1355. La mostra crea un impeccabile cortocircuito tra passato e presente, risucchia il visitatore in un’età nella quale l’incontro di culture artistiche contribuì alla nascita di un nuovo linguaggio con il fiorire di celebri artisti e uomini di cultura.

Lungo le strade della via Francigena
Posta lungo la via Francigena, percorso di pellegrinaggio che dal nord giungeva a Roma proseguendo per Bari e Brindisi verso la Terra Santa, Siena era crocevia di importanti rotte commerciali dal nord Europa verso sud, e verso oriente. Sono documentati senesi in missione diplomatica e per affari a Tabriz, nell’Impero mongolo, all’inizio del XIV secolo. Questo clima di scambi culturali e commerciali è narrato in un distillato di elementi, con oreficerie, miniature, tessuti pregiati e sculture, insieme ai dipinti. Lungo il percorso, l’Annunciazione di Ambrogio Lorenzetti abbaglia per la profusione d’oro. L’angelo Gabriele e la Vergine sono inseriti in uno spazio cubico. Al centro, una sottilissima colonna tortile dorata divide il piano di partenza e, lungo la linea d’orizzonte, corrono le parole dell’angelo in un sottile, quasi invisibile costrutto geometrico.

Simone Martini e gli eredi
La mostra si conclude narrando l’influenza di Simone Martini sui maestri d’oltralpe di fine XIV e inizi del XV secolo grazie al suo ultimo periodo avignonese. Il Polittico Orsini (1326- 1334), composto da quattro pannelli ripiegabili uno sull’altro prendendo la forma di un libro, passò nelle mani di Filippo II l’Ardito. L’opera è messa a confronto sia con il Dittico Wilton (1396-9) di artista francese o inglese, per Riccardo II d’Inghilterra dove ritroviamo le tecniche a sgraffito e punzonatura del maestro Italiano; sia con le Très Risches Heures (1405-8/9) dei fratelli Limbourg i miniatori al servizio del duca di Berry, fratello di Filippo. Questi confronti mostrano quanto l’opera sia sempre veicolo di trasmissione e viva nel tempo. Il movimento di oggetti e di opere di piccolo formato per il culto quotidiano privato rese possibile l’incontro di culture che contribuirono alla diffusione dell’arte in tutta Europa. Maria, generatrice divina, è il perno centrale di questo momento espositivo. Un’imperdibile opportunità per confronti diretti, per ricordare e ritrovare gli elementi fondanti dell’identità artistica europea.
Cristina Romano
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L’articolo "La prima grande mostra sull’arte senese alla National Gallery di Londra " è apparso per la prima volta su Artribune®.