La protesta dell’associazione “La Baia di Vado”: “Concessioni bloccate da due anni, attendiamo una risposta”

  • Postato il 20 novembre 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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baia vado ligure

“Concessioni demaniali nel porto di Savona–Vado Ligure: perché due anni di attesa?”.

Così l’associazione “La Baia di Vado”, con sede a Savona, segnala le criticità sulle tempistiche della domanda di concessione presentata all’Autorità Portuale.

“Sul sito della Ports of Genoa – Autorità di Sistema Portuale di Savona, Vado Ligure, Pra’ eGenova – viene spiegato che il rilascio di una concessione demaniale prevede tre semplici fasi – spiegano dalla APS – presentazione della domanda; istruttoria tecnica; provvedimento finale del Comitato di Gestione. Si precisa inoltre che, nella fase istruttoria, vengono acquisiti i pareri necessari dagli uffici competenti e dagli enti esterni. Una procedura chiara, insomma. Ma allora perché ‘La Baia di Vado APS’ attende ancora una risposta da oltre due anni?”.

“L’associazione ha presentato la propria domanda di concessione nell’ottobre 2023 – continuano da ‘La Baia di Vado’ – L’area richiesta, però, era stata occupata abusivamente dal precedente concessionario: per questo, su ordine dell’Autorità Portuale, i soci dell’APS hanno provveduto a sgomberare lo specchio acqueo, rimuovendo le loro imbarcazioni. Tutto ciò nonostante avessero pagato il posto barca per l’intero 2023. Da allora, però, silenzio totale. Sono passati due anni e gli associati sono ancora costretti a tenere le proprie barche a terra, dato che né il porto di Savona né quello di Vado dispongono di alternative. Una situazione che, oltre al disagio, porta con sé anche un danno economico”.

“È importante ricordare che gli stessi soci sono stati vittime della cattiva gestione del precedente concessionario, che non comunicò né la scadenza della concessione né il successivo diniego di rinnovo, continuando comunque a riscuotere i canoni. Oggi, dunque, gli associati si trovano doppiamente penalizzati: prima dal vecchio gestore, ora dai tempi inspiegabilmente lunghi dell’Autorità Portuale. Alla luce di tutto ciò, l’APS chiede che, oltre a elencare le fasi della procedura, l’Autorità Portuale indichi tempi certi per il rilascio delle concessioni e valuti l’introduzione di meccanismi che garantiscano efficienza e tutela per i cittadini che rispettano le regole. Una domanda semplice: quanto bisognerà ancora aspettare prima di poter rimettere in acqua le barche?” conclude l’associazione.

Autore
Il Vostro Giornale

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