La Provvidenza e gli orari di bus e treni. Lettera dall’Urbe
- Postato il 24 maggio 2025
- Di Il Foglio
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La Provvidenza e gli orari di bus e treni. Lettera dall’Urbe
18 maggio. Alba tersa, gelsomini esuberanti, cielo blu zaffiro. Leone XIV si insedia stamattina. Alle 7 l’Oltretevere tirato a lucido come non l’ho mai visto, perfino i cassonetti allineati. Sarà per oggi, mi dico. (Nei vicoli del centro decine di lapidi in latino minacciano oscuri castighi a chi abbandoni rifiuti: una vexata quaestio secolare). Ma stamattina Roma luccica sotto ai passi dei primi pellegrini. Noto che gli autobus sono perfettamente lavati, e che dei tabelloni digitali alle fermate indicano gli orari. Incredibile, mi dico, memore di polverosi carcassoni Atac caracollanti come muli stanchi sul porfido, anni fa. Il sole si alza. I pellegrini accorrono a falangi. San Pietro splende, chiara. Vento – l’aria di maggio un elisir.
Poi, all’una dobbiamo partire. Non siamo tanto ingenui da prendere il metrò adesso, i vagoni come scatole di sardine. Taxi, poi, via: solo un marziano ci crederebbe. Ma questo bus 70 dice che va alla stazione, e ci imbarchiamo con valigie e cane. Ore 12.40, treno alle 13.50. Ci aggrappiamo forte alle maniglie, e speriamo. Ma due fermate, ed è subito calca. L’autista evita bici e pedoni irresponsabili con frenate contundenti. Gli stranieri ridono: bizzarra, la guida romana. Ora però urlano le sirene, cortei di auto blindate ci superano, sarà Vance, sarà Zelensky, ci diciamo, noi però immobili da dieci minuti. Intanto ci circondano bus di pellegrini, elefanti incerti in quella follia di ruote, sirene, sciami umani. E adesso il sole a picco, è il casino: quello vero, l’autentico casino di Roma che ricordavo. Il bus 70 ansima, a passo d’uomo. Termini è un miraggio, il treno è perso. Ci scaricano alle 14 a Giolitti, mesti ci avviamo ai binari. Ma, fantastico, pure l’AV è in ritardo. Lo prendiamo al volo, trolley, zaini, cane, su, forza. “Là c’è, la Provvidenza”, ci diciamo, da lombardi. Che l’Urbe amministri anche i semafori di Termini? Così che il tempo di Roma, dilatato, indolente, alla fine è in perfetto orario.