La reazione russa all’accordo sulle terre rare tra Usa e Ucraina, Medvedev: “Trump ha costretto Kiev a pagarsi gli aiuti”

  • Postato il 2 maggio 2025
  • Politica
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Dopo che gli Stati Uniti e l’Ucraina hanno firmato l’accordo sulle terre rare è arrivata la reazione russa. Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitri Medvedev, commentando l’intesa siglata ha detto: “Trump ha finalmente costretto il regime di Kiev a pagare gli aiuti americani con i minerali. Ora le forniture militari dovranno essere pagate con la ricchezza nazionale di un Paese in via di estinzione. E il Senato degli Stati Uniti, guidato dai Repubblicani, si sta preparando a imporci un’altra tornata di ‘sanzioni schiaccianti’. Vediamo come reagirà la nuova amministrazione. Il gradimento di Trump è calato e lo ‘stato profondo’ sta opponendo una feroce resistenza”. Il riferimento di Medvedev è alla notizia che Trump si starebbe apprestando a sbloccare 50 milioni di dollari di aiuti all’Ucraina.

Cosa prevede l’accordo sulle terre rare

Riguardo all’accordo sulle terre rare, Usa e Ucraina hanno firmato in tutto tre documenti. A riportarlo è il quotidiano Politico. La firma dell’accordo è rimasta incerta negli ultimi giorni, ha aggiunto il quotidiano, spiegando che “l’Ucraina si era rifiutata di firmare il patto economico principale e due accordi tecnici collaterali”. Un funzionario statunitense – riporta sempre Politico – ha confermato che le parti hanno firmato tutti e tre gli accordi dopo che l’Ucraina ha richiesto alcune modifiche dell’ultimo minuto e il Tesoro statunitense ha cercato di tenere il punto.

Terre rare
Cosa prevede l’accordo sulle terre rare (foto Ansa) – Blitz Quotidiano

Le proposte russe e ucraine per la fine del conflitto

Per quanto riguarda invece la risoluzione del conflitto ancora molto lontana (in Crimea, in queste ore, gli ucraini hanno lanciato 100 droni), sia la Russia che l’Ucraina hanno presentato le loro proposte ed è attualmente in corso la ricerca di un punto comune per un accordo. A dirlo a Fox News è il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance: “Quello a cui abbiamo assistito nelle ultime due settimane è che entrambe le parti hanno dichiarato: ‘Questa è la nostra proposta di pace’. Gli ucraini l’hanno fatto. I russi l’hanno fatto. E ora credo che la domanda sia: possiamo trovare una via di mezzo per porre fine a questo conflitto? Sono la Russia e l’Ucraina che devono raggiungere un accordo e porre fine a questo brutale conflitto”.

Il vicepresidente statunitense, in un’intervista a Fox si è detto tuttavia convinto che la guerra della Russia contro l’Ucraina “non finirà tanto presto”. Vance ha osservato che l’amministrazione statunitense si trova attualmente ad affrontare la questione di come aiutare la Russia e l’Ucraina a “trovare un compromesso” per porre fine alla guerra. Allo stesso tempo, ha aggiunto che “sono la Russia e l’Ucraina che devono raggiungere un accordo e porre fine a questo brutale conflitto”. “Sì, certo – ha ammesso ancora il vicepresidente Usa – gli ucraini sono indignati per essere stati invasi. Ma continueremo a perdere migliaia e migliaia di soldati per pochi chilometri di territorio, in un modo o nell’altro?”

Del conflitto tra Kiev e Mosca ha parlato anche il segretario di Stato Marco Rubio. Qualche progresso verso la pace, secondo Rubio, c’è stato, ma rimangono ancora distanti da un accordo di pace: “È necessaria una vera svolta in tempi molto brevi per rendere possibile un accordo”, ha affermato il politico statunitense. Se ciò non dovesse accadere, “il presidente deciderà quanto altro tempo dedicheremo a questo”, considerando che Washington deve affrontare altre questioni di primaria importanza, come il conflitto commerciale con la Cina o il nucleare iraniano. Rubio ha inoltre ribadito che non vi è una soluzione militare al conflitto, perché l’esercito di Kiev non sarà in grado di “spingere la Russia indietro dove era nel 2014”.

 

 

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