La Russa junior, archiviata l’accusa di stupro: «Nessuna prova di consenso mancato»
- Postato il 31 ottobre 2025
- Di Panorama
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La Russa junior può tirare un sospiro di sollievo. Il procedimento contro il figlio del presidente del Senato Ignazio e l’amico Tommaso Gilardoni si è concluso con l’archiviazione dell’indagine. I due erano accusati di violenza sessuale nei confronti di una ragazza, oggi 24enne, conosciuta in discoteca a Milano. La giovane aveva deciso di denunciarli alcuni mesi dopo l’accaduto, sostenendo di essere stata violentata nella casa di Leonardo Apache al termine della serata.
La denuncia non era tuttavia sostenuta da alcuna prova che evidenziasse la condotta illecita. Per questo, secondo il giudice, gli elementi a loro carico, «non possono essere ritenuti idonei a fondare un giudizio di ragionevole previsione di condanna». Nell’atto di archiviazione, si chiarisce che «non vi è motivo di dubitare» della «buona fede» e della «credibilità» della giovane. Manca però «la prova che gli indagati, pur consapevoli dell’assunzione di alcolici da parte della ragazza, abbiano percepito, implicitamente o esplicitamente, la mancanza di una valida volontà della ragazza nel compiere gli atti sessuali».
I fatti
Facciamo un passo indietro. Siamo nel luglio 2023, quando tutto ebbe inizio. La ragazza aveva appena denunciato La Russa junior e Gilardoni. I fatti contestati risalivano alla notte fra il 18 e il 19 aprile precedente, quando i tre si erano incontrati casualmente in una nota discoteca nel centro di Milano. Il figlio del presidente del Senato e la giovane si conoscevano già da tempo, avevano frequentato lo stesso liceo. Avevano chiacchierato dunque nel locale bevendo diversi drink. A quel punto, aveva riferito la ragazza agli inquirenti, finivano i suoi ricordi.
La mattina successiva, si era svegliata intorno a mezzogiorno nel letto di La Russa junior. Era in stato confusionale e non si ricordava nulla delle ore precedenti. Aveva chiesto spiegazioni a Leonardo Apache, il quale le aveva spiegato che aveva avuto un rapporto sessuale con lui e con Gilardoni che stava dormendo in un’altra stanza. A quel punto era uscita dalla casa e, su pressione della madre, si era recata alla clinica Mangiagalli. Qui, il servizio antiviolenza aveva evidenziato una piccola ecchimosi sul collo e la positività alla cocaina.
L’archiviazione e la promessa: «Non finisce qui»
La giovane aveva dunque ricostruito la serata precedente. Ma aveva aspettato alcuni mesi prima di decidere di denunciare l’accaduto. Ogni accusa era stata negata dai legali dei due ragazzi. Adriano Bazzoni e Vinicio Nardo, gli avvocati del terzogenito del presidente del Senato, hanno sempre sostenuto che la presunta vittima avesse in realtà fornito «consenso esplicito» ai rapporti. La difesa è avvalorata da un video girato quella notte, in cui lei appare «in uno stato di euforia» dovuto all’alcol e alle droghe «e non in uno stato di incoscienza».
I difensori di La Russa sono naturalmente soddisfatti dell’archiviazione: «Accogliamo con soddisfazione l’ordinanza di archiviazione del gip che recepisce non solo i nostri argomenti, ma soprattutto le risultanze di un’ampia e scrupolosa indagine della Procura, rispetto alla quale ci siamo sempre posti in termini di massima disponibilità». La ragazza ha comunque manifestato l’intenzione di non arrendersi tramite il suo avvocato: «Questo provvedimento è contro la mia dignità di donna, è contrario alla realtà dei fatti e alle dichiarazioni dei testimoni ed è contrario alle intercettazioni e alle prove in mano al mio difensore. Al quale ho già conferito un nuovo mandato per la corte di Bruxelles. Non ho intenzione di fermarmi qui».
A breve si torna in Tribunale
I guai giudiziari non sono ancora finiti per La Russa junior e Gilardoni. L’accusa più pesante è caduta, ma rimane vivo l’altro filone dell’inchiesta legato a quella notte. Il reato contestato è quello di revenge porn, vale a dire la diffusione di video e immagini intime senza il consenso della ragazza.
Il 13 novembre si torna davanti al giudice per le indagini preliminari: secondo l’accusa il figlio del presidente del Senato ha inviato all’amico dj «un video a contenuto sessualmente esplicito, destinato a rimanere privato». Gilardoni, a sua volta, è accusato di aver inviato a un altro amico – estraneo all’inchiesta – un video esplicito girato da lui in cui compare la ragazza. Insomma, a breve la seconda puntata giudiziaria.