La Russa sul ddl stupro: “Cambia poco, è più una bandiera”. Ma garantisce: “Meloni non fa nessun passo indietro”
- Postato il 26 novembre 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Meloni, su questo ho informazione, non fa nessun passo indietro, non è lei che ha formulato il testo ma ha detto ‘bisogna rafforzare la tutela delle donne’. Credo che sia Schlein che Meloni siano perfettamente d’accordo“. Il presidente del Senato Ignazio La Russa, durante la presentazione del libro di Bruno Vespa ‘Finimondo’, torna a parlare del disegno di legge sul “consenso libero e attuale” in materia di violenza sessuale. Il disegno di legge in materia di stupri, infatti, è stato bloccato al Senato, con la Lega che ha fatto saltare l’accordo Meloni-Schlein, confermato fino a due ore prima.
“Io ritenevo che dopo un voto all’unanimità” della Camera “non fosse una proposta sbagliata quella di votarla ieri, l’ho detto anche in capigruppo, partendo dal presupposto che è più una bandiera” perché “da avvocato dico che cambia assai poco ai fini giurisprudenziali, cambia che c’è una affermazione ancora più chiara di quello che già gran parte della giurisprudenza ha affermato”. “Non è vero che rispetto alla legge attuale c’è l’inversione dell’onere della prova – spiega La Russa – Bisogna sempre provare. Non è che se ora una donna, vittima di violenza, dice io gliel’ho negato (il consenso ndr.) dopo che gliel’avevo dato prima, si può dire ‘no ormai gliel’avevi dato’. Bisogna provare se è vero o non è vero che c’era un consenso”.
“Poi se la maggioranza, dopo essersi consultata, decide che vuole avere qualche ora di tempo o qualche giorno o qualche mese”, visto peraltro che il ddl femminicidio approvato all’unanimità al Senato ha impiegato “4 mesi prima dell’approvazione alla Camera”, per La Russa non è un problema.
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