La salute è un diritto per tutti i calabresi. Presidente venga anche lei a Catanzaro

  • Postato il 7 maggio 2025
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La salute è un diritto per tutti i calabresi. Presidente venga anche lei a Catanzaro

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Sabato 10 maggio, saremo dunque a Catanzaro (ore 15,30, piazza della Prefettura) per mostrare al mondo che la Calabria alza la testa e chiede il rispetto pieno e totale del suo diritto alla salute e a una sanità decente (a livello delle altre regioni italiane) per attuarlo.


In piazza ci saranno i comitati che da anni lavorano e si battono sui temi della Sanità, le associazioni, la Cgil, la CONF.I.A.L., una cinquantina di sindaci (tutti quelli delle maggiori città) i rappresentanti della Chiesa calabrese che non si sono mai tirati indietro quando c’è da aiutare e tanta gente che ha scelto di venire a Catanzaro per ribadire il suo “no” allo scippo del diritto a curarsi. Uno scippo che non è solo calabrese ma riguarda tutta Italia. Un Paese che, dopo aver costruito un invidiabile sistema sanitario pubblico basato, appunto, sul diritto costituzionale alla cura, lo sta smantellando a poco a poco in base all’incredibile principio che la sanità è come un’industria e non può fare deficit, neppure se questo serve a salvare vite umane.


Non cercate, quindi, in questa iniziativa, un disegno politico d’opposizione a questo o quello o, peggio, di chi si prepara a chissà quali campagne elettorali. A Catanzaro parleranno alcuni sindaci, che sono ancora le figure (da qualunque parte politica provengano) che meglio rappresentano i cittadini, i comitati, alcune persone (medici, infermieri, operatori socio-sanitari e pazienti) che ogni giorno immergono le mani nella fatica di salvare vite umane con quello (a volte tanto, a volte pochissimo) che hanno a disposizione. I partiti possono aderire, ma non interverranno. Questa è una manifestazione della gente che, appunto, alza la testa. Ed è lungi da me pensare che i partiti (tutti) siano la rovina del Paese. Credo che siano ancora un fondamentale strumento di democrazia.


La nostra manifestazione si basa su una piattaforma che cerca di dare risposte alle esigenze della gente, dei cittadini. Qualche punto? La mancanza drammatica di personale sanitario e infermieristico e i modi per colmare i vuoti a partire da un sistema di incentivi per chi viene a lavorare in Calabria. Vietato dai contratti nazionali? Possibile che non ci sia una strada percorribile? Perché, il risultato è semplice: un giovane medico italiano preferirà andarsene in Svezia o Norvegia dove ti danno 4mila euro, la casa e la macchina. Non ci andresti, tu, Valerio, amico di mio figlio, giovane e bravo anestesista che oggi fai il gettonista perché al Gemelli ti hanno lasciato fuori dopo il tirocinio? E non verresti a goderti il sole di Calabria a Paola o Tropea, ma anche a Polistena, se ti pagassero bene?


E ancora, la quota di calabresi che rinunciano a curarsi perché non hanno la forza economica o i parenti giusti per andare al Nord? E i 350 milioni che spendiamo ogni anno per la migrazione sanitaria? E le liste d’attesa sempre più complicate da abbattere se mancano i medici perché è difficile sostituire quelli che vanno in pensione e nuovi cubani non ce ne sono quasi più; anzi, alla fine del 2027 se ne dovranno andare tutti? E gli ambulatori di San Giovanni in Fiore che rischiano di chiudere a ogni sanitario che compie 67 anni? E i Pronto Soccorso che sono diventati una specie di ring dove, ormai si svolgono periodicamente, incontri di boxe tra pazienti e personale? E le ambulanze che mancano o non sono “medicalizzate” e Serafino Congi ci lascia la vita perché un signore più anziano ha avuto un infarto un’ora prima di lui?


Ora dico, signor presidente e commissario, Roberto Occhiuto, se lei fosse solo un cittadino non verrebbe a manifestare con noi a Catanzaro per chiedere la soluzione di questi e altri problemi? Lo sappiamo che lei si batte (anche contro i suoi pseudo amici al governo) per l’uscita dal commissariamento, il piano economico di rientro e la costruzione (ma ci vorranno come minimo 4 o 5 anni) degli ospedali rimasti fermi per decenni. Ma intanto? È inutile scambiarsi colpe e responsabilità. Sulla Sanità ce n’è per l’asino (il sistema sanitario) e per chi lo conduce (da chi l’ha fatto prima di Occhiuto, a lui e a chi lo farà dopo). Ve lo potrebbe raccontare meglio di me la dottoressa Alessia Piperno che vive sulle ambulanze a Vibo e ogni tanto si chiede se è un incubo o una realtà priva di senso.


A Catanzaro si va per alcuni motivi che chiunque, anche Occhiuto potrebbe condividere: 1) Per chiedere al governo di sanare il deficit che non nasce dalle colpe dei cittadini ma dal disastro delle Asp e dalle responsabilità chiare e visibili di alcuni ladri che sono riusciti a farsi pagare due o tre volte le stesse fatture e da un sistema (quello del factoring) che ha trasformato i debiti delle Asp in una batteria di slot machine da cui escono fiumi di denaro; 2) Per chiedere di sistemare le diverse questioni (personale, urgenza, ambulanze ecc.) di cui sopra; 3) Per uscire dal commissariamento, costruire gli ospedali che mancano e sistemare i bilanci; 4) Per trovare una strada affinché, nel frattempo, la gente smetta di morire; 5) Per ascoltare le voci di chi da anni si occupa con passione e abnegazione di queste problematiche partendo non dai bilanci ma dalle esigenze dei cittadini; 6) Per ascoltare (perché no?) la buona musica di Mimmo Cavallaro…

Presidente Occhiuto, venga anche lei. Saremo tutti a testa alta.

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