La Sila invasa dai rifiuti, l’allarme delle guide del Parco Nazionale

  • Postato il 9 luglio 2025
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La Sila invasa dai rifiuti, l’allarme delle guide del Parco Nazionale

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S. GIOVANNI IN FIORE (COSENZA) – In Sila non ci sono mezze misure: se da una parte si trova l’aria più salubre dell’Europa intera, dall’altra parte può succedere di imbattersi in cumuli di rifiuti lasciati ai margini delle strade oppure in mezzo alla vegetazione abbandonati dai vandali dell’ambiente. L’allarme viene lanciato in questi giorni in piena estate dalle guide del Parco nazionale della Sila. Ma non sono i soli, perché ogni anno un’associazione ambientalistica di universitari, guidata da Giuseppe Curia promuove una giornata per raccogliere “la sporcizia” di chi fa le scampagnate in pieno altopiano e poi lascia dietro di sé ogni tipo di rifiuti: dalle buste di plastica fino a vecchi pneumatici usati e perfino vecchi materassi.

Ma non è la sola associazione. Legambiente-Sila con Giannetto Alessio ed Antonio Nicoletti da molto tempo hanno sponsorizzato “La giornata per pulire il mondo” ed, in modo particolare, per raccogliere ogni sorta di rifiuti lasciati dai vandali dell’ambiente, che dopo aver trascorso una giornata in Sila in compagnia di amici e parenti, hanno pensato bene di lasciare tracce della loro scampagnata, inquinando un ambiente che tutto il mondo invidia per la sua bellezza.

Ma non sono i soli “i turisti della domenica” che lasciano ai margini delle strade della Sila i sacchetti di rifiuti, perché basta fare un giro di perlustrazione lungo la strada che da San Giovanni in Fiore conduce alla località turistica di Trepidò per scorgere come stradine e sentieri nascosti, che si inerpicano nella vegetazione più fitta, siano invase da materiale inerte: dai water non più utilizzati fino a vecchi materassi e perfino elettrodomestici non più utilizzati. Stesso spettacolo indecoroso lungo la vecchia strada 107, che dal quartiere di Palla Palla conduce alla frazione di Fantino ed Acquafredda. E ancora stesso spettacolo lungo la strada che reca a Savelli. Il grido d’allarme lanciato in questi giorni dalle guide del Parco nazionale della Sila, che hanno segnalato il problema degli “inquinatori della domenica”, non è il solo. Gli appassionati di funghi, che si inoltrano lungo i sentieri dell’altopiano silano alla ricerca del prezioso commestibile, lo segnalano nella stagione della raccolta dei funghi: nei posti più belli e nascosti della Sila si trova ogni tipo di rifiuti.

“La Svizzera del Sud”, come spesso viene denominata la Sila, non può essere rovinata da qualche incosciente, che pensa bene di liberarsi dai rifiuti di una domenica trascorsa con amici e parenti, inquinando uno dei paesaggi più belli e salubri del pianeta!

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