La storia di Claudio de Sanctis, l’italiano che guida la private bank di Deutsche Bank
- Postato il 26 agosto 2025
- Leader
- Di Forbes Italia
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Articolo tratto dal numero di agosto 2025 di Forbes Italia. Abbonati!
“Ogni cliente porta con sé una storia – e insieme sogni, sfide e la responsabilità di creare qualcosa più grande di se stessi. Essere loro partner di fiducia è il profondo, continuo privilegio del nostro mestiere”. Così Claudio de Sanctis, romano, classe 1972, riassume l’essenza di una professione, quella del wealth manager, che ha coltivato e costruito in una lunga carriera – con base tra Londra e Zurigo, ma guardando a tutto il mondo – e che l’ha portato a Francoforte, ai vertici di Deutsche Bank. De Sanctis è infatti oggi membro del management board del colosso tedesco ed è a capo della private bank, una delle quattro divisioni globali della banca, la più popolosa, che unisce sotto un’unica regia la presenza commerciale dei brand Deutsche Bank e Postbank in Germania con la rete globale dei business dedicati alla clientela wealth, private e delle pmi.
Un percorso non convenzionale
Quello di de Sanctis è un profilo non convenzionale. Doppia nazionalità: padre di Rieti e madre svizzera. I nonni materni emigrarono negli Stati Uniti durante la Seconda guerra mondiale per poi tornare in Europa ad Anversa, dove il nonno avviò un’impresa di successo. De Sanctis è cresciuto a Roma in una casa in cui si parlavano insieme italiano e francese. Laureato in filosofia alla Sapienza, ha una formazione umanistica. In famiglia aveva però un esempio a cui guardare quando scelse di dedicarsi alla finanza: il nonno paterno. “Presidente della Cassa di Risparmio di Rieti, era visto come un agente sociale importante che promuoveva l’impresa con il credito. Era un banchiere a tutto tondo”, ha raccontato in un’intervista.
La sua carriera è iniziata nel private wealth management di Merrill Lynch, passando per Barclays e poi nel wealth management di Ubs, dove ha lavorato per sette anni nel team europeo, per approdare, nel 2013, in Credit Suisse, dove ha ricoperto il ruolo di responsabile del private banking per il Sud Est Asiatico, basato a Singapore, e poi quello di head of private banking per l’Europa.
Da questa posizione nel 2018 è entrato in Deutsche Bank e in pochi anni è passato dal ruolo di responsabile del wm europeo, e poi globale, a quello di head of International Private Bank (Ipb) e ceo Emea. Ipb, costituita nel 2020, proprio quando de Sanctis ne assunse la guida, riunisce in un’unica struttura le attività wealth della banca nel mondo con quelle di banca commerciale in Italia, Spagna, Belgio e India, servendo circa 3,4 milioni di clienti tra privati e pmi. In questi anni de Sanctis è stato chiamato a rifocalizzare le attività sotto la sua responsabilità, in linea con la strategia di trasformazione ‘Compete to win’ avviata dal ceo globale, Christian Sewing, nel 2019. Una strategia che ha riportato il colosso tedesco alla redditività e su un percorso di crescita sostenibile e che nel frattempo si è evoluta intorno al concetto di global hausbank, con l’obiettivo di diventare campione europeo di riferimento per le imprese e i privati.
L’asse Sewing-de Sanctis
“Nella strategia di Sewing”, ha raccontato de Sanctis, “c’è sempre stato un chiaro impegno a far dipendere profitti e ricavi maggiormente da business stabili. La mia assunzione in Deutsche Bank è proprio legata a questo. Quando Christian mi chiamò per guidare l’International Private Bank, mi disse che dovevamo ribilanciare la banca, creare un management competitivo per far crescere i business più stabili. Fino a oggi abbiamo avuto un ottimo track record e continueremo in accelerazione su questa linea nei prossimi tre anni”. E in effetti, sotto la sua guida il track record di Ipb è stato particolarmente positivo, con la riorganizzazione dei mercati wm nelle Americhe, nell’area Emea e in Germania, e una performance migliore rispetto ai diretti concorrenti in termini di net new assets.
Protagonista di questo percorso di crescita è stata anche l’Italia, primo mercato globale per Ipb, da dove ha preso il via uno dei progetti di maggior successo, fortemente identitario per l’istituto, ovvero la Bank for Entrepreneurs, la struttura che unisce le attività di wealth management ai servizi di consulenza e finanza per le aziende mid-cap, in seguito esportata anche in altri paesi.
Un globetrotter della finanza
La focalizzazione sull’imprenditore è un tratto distintivo del wm di Deutsche Bank, una delle tante declinazioni del modello di global hausbank, che de Sanctis continua a coltivare anche ora che è al vertice di tutta la private bank. Lo fa creando connessioni, coltivando relazioni e facendo leva su un’attitudine da globetrotter che lo porta a viaggiare di continuo per incontrare colleghi e soprattutto clienti in tutto il mondo.
Da questo approccio è nata Expert Connections, un’iniziativa recente di cui de Sanctis va molto fiero: un evento itinerante tra Abu Dhabi e Riyad nel corso del quale la banca ha fatto incontrare una quarantina di clienti top da tutto il mondo con policymaker, imprenditori e industry leader del Medio Oriente, una regione dalle enormi prospettive di business.
Le rotte del banking
Oggi il manager italiano è alla guida di una divisione globale con oltre 20 milioni di clienti e 634 miliardi di euro di asset in gestione, che nel 2024 ha fatto registrare 9,4 miliardi di ricavi. Dal 2023 la private bank di de Sanctis ha rifocalizzato la sua strategia sulla centralità del cliente e sull’efficienza, riorganizzando le attività lungo due segmenti: il wealth management & private banking, che continua a crescere facendo leva su investimenti mirati nell’acquisizione di professionisti di alto livello e nell’innovazione di piattaforma e di prodotto, e il personal banking, ovvero le reti Deutsche Bank e Postbank, che sta puntando su un approccio digital/mobile first per la clientela retail e focalizzando le filiali, tra chiusure, accorpamenti e nuovi flagship, sul segmento affluent.
Nel (poco) tempo libero, de Sanctis coltiva da sempre la passione per il mare, che ha voluto conciliare anche con il business e, in particolare, con l’impegno della banca per la sostenibilità ambientale. “Ho passato gran parte della mia infanzia dentro e intorno al mare. Sono un subacqueo nel cuore, ho trascorso centinaia di ore sott’acqua sviluppando una profonda connessione, passione, nel corso degli anni”. Così commentava nel 2021 l’adesione di Deutsche Bank alla Ocean Risk and Resilience Action Alliance (Orraa), come prima banca membro a pieno titolo. Una delle numerose iniziative avviate negli anni – molte delle quali ispirate proprio da de Sanctis – che hanno tinto di blu l’impegno del gruppo per la tutela dell’ambiente.
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